Inverno a Danzica di Frane Barbieri

Inverno a Danzica Quattro anni fa gli accordi traditi Inverno a Danzica (Jaruzelski non avanza ma Solidarnosc sembra in declino) Quattro anni fa i polacchi avevano creduto clic il mondo potesse cambiare. La grande speranza si era diffusa un po' dappertutto, in primo luogo in lùiropa. A Danzica non cadevano, per dire la verità, gli steccali fra le due Jiuropc. Da quegli accordi però potevano diventare meno separate, più simili, dato clic le firme di Walesa c del vice primo ministro sancivano la nascita di un alno socialismo dal volto umano, forte del concorso delle varie forze nazionali c popolari Sembrava essere contratto il primo matrimonio della storia fra socialismo e pluralismo. Nel giro di fioco più di un anno, segolo da euforie ed entusiasmi non sempre sensali, il colpo militare del generale Jaruzelski aveva sepolto le speranze, imponendo il divorzio a un matrimonio impossibile Oggi, nel ricordare gli accordi di Danzica, ambedue i contraenti rivendicheranno curiósamente la loro validità Walesa dirà, come ha fallo nella dichiarazione diffusa l'altro ieii. che Jaruzelski, per evitale il caos nella Polonia, non ha altre soluzioni al di fuori dei ritorno a quel patto nazionale tradito. Jaruzelski dira che non è stato il governo ma Soli- dsmosc a trasgredire (ili impegni dello storico accordo. Nel cercare il trasgressore, più che il colpevole del naufragio di quell'occasione unica per la nazione polacca, scopriamo una sostanziale impossibilità di attuaila c renderla funzionante. Negli accordi era compresa la libertà d'azione del sindacato indipendente, non comunista, ma anche un suo impegno a osservare c riconoscere il ruolo giuda del partito comunista Sin dall'inizio sembrava una contraddizione, scopertasi poi insormontabile. Il parlilo governante si crj rivelato lauto debole, c confuso poi dalla trasmigrazione dei suoi stessi membri nelle file di Solidarnosc, che non era in grado di reggere il confronto e tanto meno di dirìgere il concerto dialettico a cui aveva aderito. Dividendo il potere il partito comunista è ossessionato dal pericolo di doverlo perdere. Nei caso polacco, riconosciamolo, non senza ragione. In queste condì/ioni Solidarnosc, anche senza puntare dichiaratamente alla conquista del potere, se lo sarebbe visto cadere fra le inani Walesa sarebbe diventato primo ministro a furor di popolo e a causa dello sfascio del pallilo dominante. La crisi polacca infatti, più che nella forza naturale di Solidarnosc. slava nella debolezza costituzionale del partito comunista Anche a distanza di lami anni non crediamo che Solidarnosc avrebbe rovesciato il socialismo, ma il suo sarebbe stalo senz'altro un socialismo diverso che con il comunismo ufficiale non avrebbe avuto nulla a che fare e. quanto alla Comunità socialista, l'avrebbe piuttosto indebolita che rafforzata, almeno nelle funzioni e nelle (inalila assegnatele da Mosca. Mai giustificabile, il colpo di Jaruzelski diventa cosi inevitabile: rivolle contro Solidarnosc, per bloccare i suoi straripamenti, e per certi versi contro il partito, per impedire il suo sgretolamento Al di là dei miraggi e al di là delle colpe per cui sono svaniti, Tocca- Frane Barbieri (Continua a pagina 2 In prima colonna) Diui/icii. l/cch Walesa Ira gli operai dei cantieri navali nei momenti alti di Solidarnosc

Persone citate: Jaruzelski, Walesa, Walesa Ira

Luoghi citati: Danzica, Mosca, Polonia, Solidarnosc