L'asta dei Buddha in grisaglia

L'asta dei Buddha in grisaglia ^_^W FINE DI UNA LEGGENDA: IL MANAGER GIAPPONESE E' CAMBIATO L'asta dei Buddha in grisaglia ^_^W Come la fedeltà del dirigente alla Casa Madre, sta cedendo anche l'immagine dei «grand commis» statali - Non restano più Come la fedeltà del dirigente alla Casa Madre, sta cedendo anche l'immagine dei «grand commis» statali • Non restano più chiusi nei ministeri alla guida della «Ditta Giappone»: sempre più si lasciano tentare dai lauti contratti delle società private La sfida tecnologica richiede decisioni fulminee • «Nell'età dei robot il fragile cervello umano tornerà a essere protagonista») dal nostro corrispondente TOKYO — Dall'alto di quella serena, quasi Immateriale purezza che solo I prandi •laccatori pentiti- raggiungono se diventano molto, ina proprio molto, imeehi, Konosukc Malsushlta, pilastro del tradizionalismo Imprenditoriale giapponese, ammette nelle sue memorie ancora fresche di stampa (•Non di solo itane*) che la • rapidità e la qualità del cambiamenti in corso nella nastra economia sono sconvolgenti per un uomo della mia geiterazione e che anche l dirigenti d'azienda giapponesi detono ormai «mutare t:ol tempi-.. E come leggere sulla l'ravda ette la collettivizzazione comunista dell'agricoltura va abbandonata. Se II novantenne signor Malsushlta, •padre, e fondatore dal nulla della colossale -NattonattPanasontc-, maestro di tre generazioni di managers. si scopre improvvisa¬ mente inquieto davanti al cambiamenti In corso, e necessari, nel management vipportico, l'uof dire che il bradisismo manageriale e qui più pronunciato di quanto l'Occidente pensasse: .Non c'C dubbio, riconosce Matsushita. reso indifferente dagli anni e dai soldi al timore di essere colto in contraddizione, Il buonsenso, la disciplina c la prudenza che per anni imi sufficienti a fnrc un buon manager, oggi sono ancora doli necessarie, ma non bastano più: ogni giorno che passa, slamo costretti, iinehc contro la nostra natura e 11 nostro training, a prendere decisioni rapide o temerarie.. // .grande vecchio- dellinduslrta giapponese non arriva fino alle sferzanti conclusioni di un suo concorrente diretto, Akio Morlta della -Sunti-. che fustigò In un'in/ci iwii a Playboy, doppiamente -scandalosa- per II contenuto e 1/ tvlro/o, il ma¬ nagement nipponico: .Sordo, muto e cicco davanti a tutto quel che non sia un ordine del superiori.. Ma l'attacco concentrico diretto alle -api regine- in blu dell'alveare produttivo giapponese e partito e non viene da fuori, ma dal di dentro delle società, addirittura dal vertici. E univa a investire uno del santuari della tradizione: il •management di Stato-. I «rapiti» Eccoci cosi alla caduta del mito ninnerò 2: il manager di Stato. Così come il mito numero 1, ia fedeltà assoluta del dirigente alla Casa Madre, sta cedendo sotto la pressione di nuove Inquietudini oggettive c soggettiti, cosi limnutginc di questi grands commis statali chiusi nei ministeri c intenti a guidare, come tanti Buddha in grisaglia, la -Dilla Giap;x>pe-, corrisponde sempre meno alla sostanza. Si credet_, ad esemplo die, a differenza dell'America dove la rcvolvlng door, la jmrta girellale fra governo e Industria privata i continuamente in movimento, a Tokyo i -saltelli della quaglia- fra t due settori fossero ammessi sono in gioventù, come parte della formazione del futuro manager pubblico. Ma che, una volta entrali al Ministero, i -colletti grigi- dell'alta burocrazia statale rimanessero tranquilli per sempre. Falso. Per le stesse ragioni che stanno Inesorabilmente terremotando II mondo già chiuso e immutabile della dirigenza industriale, fra grandi società e alti commis è In corso da qualche tempo un corteggiamento reciproco che ha jx ir tato a non poche, e clamorose nozze. L'aivrc Imboccato, senza esitazioni culturali né remore politicoslndacal-ftnanziaric la strada delle tecnologie d'avanguardia per salvaguardare la propria competitività Internazionale, ha costretto le aziende a spremere il mercato del cemelll giapponesi, anche oltre le possibilità offerte dalle Università. Non solo, l tempi strettissimi delle innovazioni tecnologiche spingono a preferire persone già preparate e in grado di funzionare subito, al giovani laureati bisognosi di ulteriore prejmrazione e maturazione. Obiettivo primo della caccia al - tecno-manager, è stato il -Miti-, quel ministero per il coordinamento dell'industria, della ricerca e del commercio, che tutto II montlo ammira e Invidia al Giappone. E che già l socialisti francesi, con II niiofo governo Fablus, cercano di imitare pati pari. Solo nel 1983, sono itati 15 i -grandi managers di Stato, rapiti dalle aziende private, cut si è aggiunta una piccola folla di -dirigenti medi-. Ne elenco t maggiori: ti direttore generale della ricerca sui materiali nuovi (54 anni) del Mtli e passato alla •Sumllomo Metalli-. Il responsabile del settore -onde radio- ($8 anni) Ita lasciato II ministero delle Poste per la .Hitachl.. 11 direttore del • Traffico Aereo- nel ministero del Trasporti, c passato, a 44 anni, alla .Mitsubishi Elettronica-. Il capo ricercatore del laboratorio di Fìsica Applicala presso II Miti 147 anni) lavora oggi per la -Sumltomo-, forse la più aggrestiva fra t -cacciatori di testetdl talenti. Nell'ultimo quinquennio, gli anni della -seconda rivoluzione industriale- avviata in Giappone, Il numero di alti burocrati, di ricercatori, di sjtectollstl statali che hanno saltato il fosso passando col privati, e salito del 50%. Un balzo provocato per Intero dal personale scientifico, mentre è rimasto Immutato, e quindi proporzionalmente dimezzato. Il numero di -amministrativi- portati via allo Stato dalle grandi Corporation. Lo sctenziato-manager preferito al -sedere di pietra, scolpito da una vita di burocrazia .Ma non solo e non tanto per le 6ue conoscenze s|>cclflchc, avverte Marita della "Song", quanto per II suo ultcgglamento mentale. Il burocrate amministrativo, che ha passato vcnt'annl a gestire pratiche, seduto alla ,slcssa scrivania, giorno dopo giorno si e inevitabilmente sclcrollzzalo. Chi la ricerca. In qualunque cani|>o. deve l>er necessita tenere 11 cervello elastico e aperto a sempre nuove ipotesi.. Concorrenza Rtcccocl tornati dunque all'epicentro del sismo manageriale che sta cominciando In Giappone: linsufficlcnte .creatività., la poca clasttcltà mentale di fronte alle sfide quotidiane del mercato mondiale presente e futuro. .La prima fase di Industrializzazione post-bellica, mi fa notare il direttore del Centro giapponese per lo studio del management, si fondava sul principio di produrre di pio, di meglio e per meno. Il dirigente, cosi come l'operalo, veniva dunque tanto più apprezzalo quanto più sapeva essere una ruota oliata dell'Ingranaggio produttivo. Quindi disciplina, fedeltà, silenzio. Meglio non fare onde e non mettersi troppo In mostra, perche, 'come dice 11 nostro celebre proverbio: "Il chiodo clic sporge si prende la martellala".. .Oggi non ha senso produrre centomila computers più della Ibm o della Apple, a un prezzo Inferiore, se poi l'Ibm e la Apple escono ogni anno con un modello migliore, che rende di colpo superata tutta la mia produzione. Quando si trattava solo di auto o di televisori, cloeV di tecnologie vecchie, Immutate sostanzi al meni e per anni, si poteva anche arrivare un po' in ritardo sul progettisti della Fiat o della Renault, purché la qualità di costruzione del prodotto fosse elevata e II prezzo competitivo, risultati garantiti dalla disciplina e dalla laboriosità del personale dirigente e di fabbrica. Ma quando si tratta di Informatica, bioingegneria, manipolazione genetica, telecomunicazioni, 1 tempi di concorrenza sono fulminei e il fedele esecutore di ordini deve trasformarsi in un cervello che sforna un'Idea nuova cinque minuti prima della concorrenza. Anche al prezzo, conclude lo studioso di tecniche manageriali, di Iniziative personali che fino a ieri sarebbero state condannate come troppo Individualistiche, se non vere e proprie Insubordinazioni.. Se ne va in fumo II mito numero 3, il manager obbediente. Come nelle guerre tradizionali era la cow/iaftezea degli eserciti, il loro addestramento, a fare la differenza in bai taglia, mentre nella guerra di oggi sono I commandos specializzati e mobilissimi a tenere in scacco armale, cosi nella guerra mondiale dell'industria servono più ufficlull capaci di pensare In fretta c da soli, piuttosto che sergenti di ferro. esecutori di ordini. Un problema arduo, per un Giappone allevato nel cullo del -coperti e allineali., quasi quanto sarebbe insegnare la disciplina collettiva agli Italiani. Naturalmente, si guarda f abito alla scuola, e le si rimprovera, oggi, proprio ciò che fino a ieri era II suo merito principale: produrre troppi automi con titolo di studio e non abbastanza piccoli Leonardi. Le industrie si agitano, e di conseguenza si agita il governo, che chiede e promette riforme ai programmi e alla mentalità, destinati d'ora In poi a svegliare, più ette a uniformare, i giovani certielli tE fa sorridere pensare che proprio questa scuola giapponese e additata a modello negli Usa. dove gli insegnanti sono accusali all'opposto di produrre -individualisti scmlanalfabcti.). •Sembra un paradosso, ed è soltanto l'ennesima rivincita dello spirilo, commenta Morlta. clic si picca di quaìclte debolezza umanìstica. ma nell'età delle Intelligenze artificiali e del robot. 11 |x>vero. lento, fragile cervello umano tornerà ad essere protagonista determinante del destino delle economie e delle nazioni». La -premiata Ditta Giappone. ruo( dunque restituire il cervello ai propri managers. dopo averlo custodito nella cassaforte della direzione. E lo accompagna con un ordine severissimo: .Managers, dlsubbldl- Vlttorlo Zucconi te-.

Persone citate: Akio, Leonardi, Marita, Sordo

Luoghi citati: America, Giappone, Tokyo, Usa