Nessuno combatte la grandine

Nessuno combatte la grandine Da anni ministero dell'Agricoltura e Regioni quasi assenti Nessuno combatte la grandine Sempre meno si fa con la difesa attiva (reti, cannoni, elicotteri); poco anche con la difesa passiva (assicurazioni, sovvenzioni) - Il vuoto lasciato dalle Regioni Dopo ogni disastrosa grandinata, come quelle che le scorse settimane si sono abbattute in Alto Adige, nel Molise e In Piemonte provocando danni ingenti alle colture agrarie, il problema della difesa contro questo flagello meteorologico diventa di estrema attualità. Su fronti contrapposti vi sono i sostenitori ad oltranza della difesa attiva (con metodi basati su principi più o meno scientifici), e l fautori della difesa passiva /attraverso le forme assicurative e provvedimenti legislativi quali la legge conosciuta come Fondo di solidarietà nazionale che. se riescono a risarcire in parte l'agricoltore, non evitano il grave danno economico dovuto alla perdita del prodotto). In Italia dopo il proliferare delle campagne di difesa realizzate in modo talvolta discutibile all'inizio degli Anni 70, quasi tutte le iniziative sono state abbandonate. Tale comportamento potcva essere giustificato se si fosse in alternativa ovvietà una seria attività di ricerca e sperimentazione nel settore ma ciò non e avvenuto. Il caso più emblematico i dato dalla Regione Piemonte che, dopo essersi dotata di sofisticate e costose apparecchiature radar per lo studio dei temporali grandiniferi, si é in pratica disinteressata dell'argomento destinando ad altri scopi strumenti acquistati proprio per lo studio della grandine. Oriffith Morgan, già ricercatore di fama internazionale presso il Centro nazionale di ricerche atmosferiche del Co¬ lorado, e attualmente impegnato in esperimenti relativi alla grandine in Sudafrica e negli Usa, in un recente incontro sull'argomento promosso dall'amministrazione provinciale di Asti, ha definito la situazione della ricerca nel settore in Italia •miseru a assurda'. Lo stesso Mo'jan afferma che sarebbe quanto meno necessario mettere alla prova con rigore scientifico quelle iniziative di difesa attiva ancora esistenti in Italia, basate sull'impiego di razzi esplo¬ esistenti in natia, basate mpiego di razzi espio- denti e cannoni a onde d'urto. In mancanza di Iniziative pubbliche, si assiste al sorgere di tutelatile private spesso empiriche e comunque costose. E' opportuno quindt die i ministeri dell'Agricoltura e della Ricerca Scientifica riconsiderino tutta la complessa materia. In particolare è Indispensabile un potenziamento dell'ufficio centrale di ecologia agraria del ministero dell'Agricoltura, per metterlo in condizione di accogliere e soddisfare le diverse richieste di collaborazione die adesso soaatsfare le diverse richieste dt collaborazione die adesso perverranno per I problemi specifici di difesa attiva contro la grandine A livello nazionale dovranno anche essere coordinate le varie Iniziative che a livello regionale e provinciale si andranno ad intraprendere. Lo stesso governo dovrà inoltre contribuire all'acquisto di quelle strumentazioni scientifiche di previsione e di controllo che sono il presupposto fondamentale per effettuare una sperimentazione di difesa sclentlfleamente l'alida. Giuseppe Fassino sciennjicamcnie vanaa Giuseppe Fassino

Persone citate: Giuseppe Fassino

Luoghi citati: Asti, Italia, Molise, Piemonte, Usa