Un esercito stanco di guerra

Un esercito stanco di guerra Viaggio tra i soldati israeliani che occupano il Libano Sud: paura, stillicidio di morte, voglia di tornare a casa Un esercito stanco di guerra «Siamo qui da troppo tempo e nessuno ci vuole» - I militari controllano le strade e i ponti sul fiume Litani, fronti di uno scontro strisciante con imboscate e continue rappresaglie - «Ormai non prego più, spero soltanto» - «Abbiamo votato per i (abolisti perché forse riusciranno a tirarci fuori da questo conflitto» NOSTRO SERVIZIO FIUME LITANI (Sud Libano) — Danny e Tamtr sono fermi ir. piedi, con le gambe divaricate, sulla .strada proprio aU'eslifiiiltà Sud del ponte pu! (lume Litanl. Solo le per-uiHl mitragliatrici die portano a tracolla quasi con fatica soltoliiieano la loro giovanissima età. la loro fragilità. Quando parlano, rldoi .u di continuo come |>cr proteggersi, per dimenticare la guerra, infastiditi soltanto quando 11 rombo del motore di una moto in lontananza 11 costringe a scrutare la strada che riflette sull'alano 11 miraggio di un lago Le cicale cantano tra 1 cespugli delle piantagioni di banane e. piti lontano, dalla spiaggia di Sarafand. arriva 11 rumore del mare. I! sudore macchia le loro giacche. Fa molto caldo lungo il I Danny ha 18 anni, troppo giovane |h'r avere preso parte all'Invasione del Libano nel giugno (idi 82 Un ragazzo na.o a Washington, e che ora ha ut. passaporto israeliano, richiamato per nove mesi e spedilo qui da un governo che non ha |>oluto scegliere perche non aveva l'eia per votare. Tamtr ha 19 anni, viene da un kibbutz di Eilon. nel Nord della Oalllea, e par- la con un accento australiano che ha acquistato a Melbourne dove 11 padre lavorava in un'organizzazione giovanile ebraica. Ha i caiielll neri, la barba e. sulla giberna, ha dipinto Il teschio con le tibie Incrociate. Forse sono amici perche la pensano allo stesso mòdo, .Smino qui da troppo tempo-, dice Danny. •I)ot<e\xtmo andare via prima, nessuno ci l'uolr. Chiedete anche agli altri soldati: vi risponderanno che non vogliono rimanere, che non abbiamo più nulla da lare qui-. Gli occhi di Danny .saltano dalla strada ad una cadente capanna tra 1 banani. Accanto c'è Un uomo -Lo vedete quello'' l'tilreblie essere una persona a posto, uno qualunque Ma guarda e controlla tutto queliti che tacciamo, ogni giorno, e magari lo racconta a un /rateilo o a un amico. £ foro la raccontano ad altri. Seguono i nostri movimenti, quelli delle jeep c dei carri. Sanno dove siamt e ri"<r andremo, sanno tutto di noi. S poi qualcuno ci attacca-. Tamlr ha wrfjtócVft le parole di Danny anni -mao con II capo. In silenzio. Poi si lamenta delle guerra: dura da tropi» tempo, dice. Ma aggiunge ette ormai non pensa al pi inoi- delle Imboscate. • Non preyn 4ù. spero soltanto-. Ma I i.wwll di Dani y lo turbano. ■ // mio plotone è caduto in un'imboscata la settimana scorsa Stavamo perlustrando una piantagione di banane Lungo la strada c'era unu bomba Forse l'avellano messa jter far saltare un veicolo. Quando e esplosa sono rimasti feriti due miei compagni: uno a entrambe le gambe, e Danny Indica con le dita le sue ginocchia. «Quando facciamo qualche astone aggressivo contro questa gente rischiamo di essere attaccati ti giorno dopo-, I<n irase 'qualche azione aggressiva- può essere interpretala in modi diversi. AH' imboccatura del ponte sul Litanl (che segna il confine delle linee Israeliane alle pendici meridionali del monti dello Chouf e divide II Sud del Libano dal resto del Paese) centinaia di civili .-e.peti ano sotto II sole, lungo la strada dissestata e piena di polvere. Vogliono andare a Nord Oli israeliani dicono che sono stati costretti a imporre del controlli severi |>cr prevenire gli attacchi del guerriglieri contro 1 soldati. Ma questo ■setaccio», le perquisizioni estenuatili, non servono, in realtà, a prevenire Imboscate: t civili libanesi aspettano 11 loro turno |ier andare via. non per passai e al Sud. Un libanese si avvicina a un occhialuto sollulllclale Israeliano elio c sulla strada. I. ì .i eaiiano gli ordina di allontanarsi: r<i tifai, dice bruscamente |«>i si volta verso di noi e mormora: -Non e Il mio compito, sono soltanto un riservista Non posso trattare con i civili, questi sono gli ordini-. Più giti, a Kfar Falous, dove l musulmani sciiti del Sud Libano devono fare la fila a centinaia per avere un • possi- i>cr uscire dal territorio occultalo dagli Israeliani, è I'-Esercito del Libano Sud' (la milizia filo-Israeliana) che tiene a bada la folla. Un giovane soldato israeliano passa In mezzo alle gente. Una bella ragazza sciita lo saluta e lui re ponile La ragazza, continuando a sorridere, gli grida In aralio -Come? Sei ancora vivo? ti mio Dio maledice il tuo ]>opolo-. L'insulto e improvviso, allucinai ito soprattutto perche il soldato Israeliano non In capisce e continua a sorridere e a salutari la ragazza Nell'esercito Israeliano la sicurezza e ormai scarsa, I sospetti aumentano e I nervi saltano. Non molto tempo fa, ad un posto di blocco delle Nazioni Unite, un soldato Israeliano si innervosì al punto da colpire con uno schiaffo in piena faccia un ufficiale Irlandese dell'i uni Lungo il fiume Zahrani. un' altra volta, due alomoblll civili si scontrarono. Un Incidente qualsiasi In tempi o In Paesi normali. Ma qui II rumore del freni e quello dello scontro fecero balzare fuori dalla loro postazione una pattuitila Israeliana con le armi In pungno e uno del soldati apri subito 11 fuoco In aria, come si trattasse di un attentalo. A Nord del Litani. lungo la slrada per Sidone, gli israeliani 1 ninno stabilito un posto di blocco accanto a una base fortificata. Zakhi ha avuto 1' Incarico di controllare le auto clic passano nel punto più lontano dalla forllficazione. E' uno studente di Haliti e fuma nervosamente una sigaretta dopo l'altra mentre l>arla. .Non terrei essere qui — dice — ma, in fondo, dovunque andiamo abbiamo sempre gli stessi problemi. Non c'è differenza-. Solo poche ore prima due mine antiuomo erano esplose vicino alla base. I soldati non slaccano mal 1 loro occhi ti.-"a strada. Neanche Abram, capo unita di un mezzo corazzato, un giovane di origine irache¬ na. -Mi piacerebbe essere a casa con la mia famiglia — dice — (ialiti gente di qui non voglio nulla-; pensa un attimo, poi continua: 'Afa noi dobbiamo rimanere qui perché t terroristi possono tornare*. Una risposta per certi aspetti strana: raramente i soldati israeliani parlano di •terroristi», lasciano questa parola alla slampa, al portavoce ufficiali del governo. Per 1 soldati, i guerriglieri che combattono contro di loro nel Sud Libano sono espressione di un movimento di resistenza, comprensibile quanto spietato e crudele, una forza che, sia pure Indirettamente, ha Influenzato la stessa vita politica Interna israeliana. Abram ha votalo per 11 Llkud, Zaklil. Invece, per I laboristl. Cosi ha fatto anche Ronny, un altro soldato che si avvicina lasciando il suo posto di guardia. -Credo che il partito labortsta ci tirerà fuori di qut. Ho conosciuto i risultati elettorali con due giornt di ritardo, ma quando ho saputo sono stato molto contento. Tuffi f miei amici, qui. hanno votalo per i laboristi per la stessa ragione-. Cosi la pensa anche Tamlr. che avevamo Iticor.trato sul I.Itimi Spero che l'.Ksc.-cito del Sud Libano- potei facilitare Ir sganciamento Israeliano anche se animelle che non sarà fé.-ile. • Ogni l'Offa che creiamo dei problemi a questa vente, dopo, ne paghtatri- le conseguenze-, una frase cut potr- o>j« «embrere disfattista: forte per questo aggiunge s'-" -io che • ■>( può essere tè ' '.'sii * soldati allo stesso tt. ..-o-, ^Abbiamo un compito da svolgere, che et piaccia o no — dice — io andrei anche in Siria o fino tn Turchia per la sicurezza di /sri-'/pr. Ma il suo amico Dan ■> sembra turbalo: • Vorrei poter parlare l'arabo per comunicare con questa gente. Io so dire solo poche frasi: "fai questo", "l'ai là". Mi piacerebbe saper dire anche "per favore" e "mi dispiasce"'. Robert Fisk ( <i|i\ru:tii «Times Ncw\papcr\.* c [ir titillili -1 .i Stampa» Kfar Kalotis (Sud I Jliann). Snidali e mc//i blindati israeliani di guardili in un villaggio nella zona del fiume Ulani (Tclcfoto)

Persone citate: Eilon, Robert Fisk

Luoghi citati: Libano, Melbourne, Siria, Turchia, Washington