India la rivolta a mosaico di Aldo Rizzo

I ndiq, la rivolta a mosaico Se crollasse «la più grande democrazia del mondo»: le paure e i pericoli di destabilizzazione in Asia I ndiq, la rivolta a mosaico Dopo la sollevazione dei Sikh e l'occupazione militare del Punjab, mentre il Kashmir continua a ribollire, una gravissima crisi s'è aperta nell'Andhra Pradesh (New Delhi è accusata di aver ispirato il siluramento del premier locale) • Tensione nel Karnataka, focolai di guerrìglia alimentati dai Tamil - Ma il rischio peggiore è che Indirà decida di ricorrere ovunque e comunque alla forza Ultime notizie dal subcontlnente Indiano. La crisi si aggrava, la •}>tu grande democrazia dei mondo- è su un plano inclinato, in (ondo al quale c'è 11 caos, oppure la prospettiva di una soluzione •forte-, non meno drammatica per 11 suo costo e per le sue conseguenze. Indirà è sempre più dura e sempre più Isolata, cioè nella condizione In cui possono maturare le diclsionl peggiori. Se la democrazia Indiana crollasse, sarebbe una tragedia politica e persino Ideologica di prima grandezza. 81 tratta del solo caso nella storia di un Paese di settecento milioni di abitanti, appartenenti a gruppi etnici e religiosi 1 più diversi, che si autogestisce secondo 1 modi della democrazia parlamentare: 11 più grande lascito, appunto, Ideologico, oltre che politico, dell'Impero britannico, e si può dire di tutta la colonizzazione europea, a parte gli Stati Uniti d'America. E re crollasse l'India In quwi'o Unione Indiana, cioè lede; azione multirazziale o niulilnligiosa. al centro dell' Asia, tra le Russia e la Cina, sopra i grandi arcipelaghi oceanici, sarebbe un Incredibile trauma per l'equilibrio non solo asiatico, ma planetario. Si dice crollo non In sr;. o slrelto. ma nel senso di un mara.sma prolungato, che aprisse la strada a un vuoto di potere. Questo per ricordare quali sono, da diversi punti di vista, le dimensioni possibili del dramma Indiano. Naturalmente la situazione non è cosi drammatica. Un caso come quello dell'India ha una sua • in hiosità. interna, cioè un alto grado di assuefazione e di tolleranza al (attori di crisi, proprio In quanto essi sono. In qualche modo. .strutturali-. Ma non si può trascurare l'Ipotesi contraria: che tali (attori strutturali, prima o poi. (ormino la • massa critica- di un'ouploslone. Ma veniamo al (atti. Mentre dura una sorta di occupazione militare del Punjab. nell'India settentrionale, dopo la rivolta del Sikh. e mentre il condnante Stato del Kashmir, che condita an- che col Pakistan, continua a ribollire, dopo 11 drastico cambio di governo, Ispirato da Indirà, un'altra gravissima crisi tra potere centrale e governo locale si è aperta nella regione centro-meridionale dcll'Andhra Pradesh. Anche qui un governo deposto, dopo una serie sospetta di deiezioni parlamentali, e come conseguenza scioperi generali, tumulti, decine di morti e centinaia di (eritt. per l'intervento dell'esercito. I (atti di Hyderabad. capitale dell'Andhra Pradesh. hanno rinfocolato, se ce n'era bisogno, le crisi del Punjab e del Kashmir, per via di accese manifestazioni di solidarietà, che hanno provocato altri disordini e altre vittime. Ma hanno messo in stato di pre-allarme anche altre regioni, altri Stati, e cioè 1 tre (sul ventidue che (ormano 1' Unione Indiana) dove ancora resistono governi locali contrari al governo centrale e la partito del Congresso di Indirà Gandhi. Essi sono 11 Karnataka. confinante con l'Altdhra Pradesh. 11 Bengala Occidentale e 11 Trlpura. Com'è nella natura generale della crisi Indiana. In tutta questa serie di scontri, già avvenuti o ancora solo potenziali, tra potere centrale e governi locali, agiscono elementi etnici, religiosi, politici. Nel Punjab. decisivo, è stato l'autonomismo del Sikh progressivamente accentuatosi e poi degenerato nel terrorismo, fino alla tragica irruzione dell'esercito nel Tempio d' Oro di Amrltsar. 11 6 giugno Nel Kashmir, la crisi si è prodotta su un terreno Insieme religioso e politico. Farooq Abdullah, Il primo ministro deposto, governava alia testa di un 'National Conference Party», avversarlo del partito federale di Indirà. Ma 11 Kashmir, che confina col Pakistan, o meglio con l'altra zona del Kashmir rimasta al Pakistan dopo la spartizione dell'impero britannico e le successive guerre, è anche uno Stato a popolazione prevalentemente Islamica, come Islamico, e in maniera sempre più .militante'. è lo stesso Pakistan; mentre Indirà appare sempre più propensa a (arsi forte della maggioranza htnriu. che è complessivamente schiacciante (80 per cento) In tutta l'Unione. Nell'Andhra Pradesh. crisi essenzialmente politica, tra un singolare «leader» locale, Rama Rao, un ex attore molto popolare, che aveva fondato e guidato al successo 11 partito «Telegu Desam», e ti partito del Congresso di New Delhi. Cosi come politica appare la tensione, non ancora la crisi, nel rapporti tra Indirà e 11 Karataka. retto dal •Janata party», 11 principale partito di opposizione nel Parlamento dell'Unione, e tra Indirà e gli altri due Stati •anomali», 11 Bengala Occidentale e 11 Trlpura. guidati entrambi dal Partito comunista marxista, Indipendente da Mosca e quindi insensibile o contrarlo alle buone relazioni, e quasi all'alleanza. In funzione antipakistana e antlclnese, con l'Urss. In comune, tutte queste crisi hanno la decisione della signora Gandhi di risolvere col pugno di (erro, pensando alle prossime elezioni generali (previste per gennaio, ma che potrebbero essere anticipate in autunno), e quindi al vantaggi di governi locali tutti favorevoli, ma anche al pericolo di una serie diffusa di contestazioni, se non di rivolte, In una situazione come quella Indiana. E, da questo punto di vista, va segnalata un'altra crisi ancora, diversa dalle precedenti.ma che rientra anch' essa nella dura .realpolitik. d'Indirà. E' quella del Tamil,, Il gruppo etnico che abita nel Sud dell'India (Madras) e nei Nord dell'Isola di Ceylon (Srl Lanka). In lotta col governo di Colombo per una maggiore autonomia, 1 Tamil sono passati per gradi alla guerriglia e a richieste politiche più radicali, ciò ha Indotto le autorità dello Srl Lanka a organizzare una controguerriglia, con l'aiuto d'istruttori Israeliani e britannici. Il problema, per Indirà, è che. da una parte, 11 governo di Colombo le chiede di chiudere 1 «santuari» del subcontIncute, nei quali trovano rifugio e probabilmente armi 1 guerriglieri, e dall'altra 1 Tamil Indiani le chiedono un sostegno attivo per 1 fratelli di Ceylon: salvo rivoltarsi anch' essi contro New Delhi. Anche se non ufficialmente, la Gandhi ha scelto la linea dura contro Colombo, sperando di mobilitare anche in questo modo, a suo favore, un inizio-1 nallsmo «indiano». Indirà non è nuova al tentativi di risolvere o alleviare la disperante complessità del problemi dell'India con un atto di forza, verso l'interno o verso l'esterno. Nel 1971, cinque anni dopo 11 suo avvento al potere, porto l'esercito Indiano (di un Paese capofila del «non allineati» e dei «non violenti») a una guerra offensiva contro 11 Pakistan, staccandogli il Bengala Orientale (Bangla Desh). Quattro anni dopo, di fronte alle resistenze interne al suo predominio, decreto lo stato di emergenza e In pratica sospese la democrazia. Oli indiani la puniscono nel 1977 dando la maggioranza al •Janata Party», ma. per 1' inefficienza governativa di quest'ultimo, la riportano al potere tre anni dopo. SI disse che era guarita dall'autoritarismo; ma ora, di nuovo, Indirà sembra attratta dalle scorciatole. Cè chi parla di una « tentazione militare-. in un primo ministro che mostra di temere 11 verdetto complessivo dello sterminato elettorato dell'India L'esercito, tradizionalmente estraneo alle dispute politiche, è sconcertato a sua volta, e per di più riflette esso slesso, al suo Interno, le tensioni etniche e religiose (si pensi all'ammutinamento del reparti sikh). Le ultime notizie dicono che l'India sta diventando un caso indecifrabile, sempre più inquietante. Aldo Rizzo

Persone citate: Farooq Abdullah, Gandhi, Janata, Rama Rao