Ma la fantasia resta un mistero

Ma la fantasia resta un mistero I RAPPORTI TRA MENTE E CERVELLO IN UN SIMPOSIO SCIENTIFICO A PHILADELPHIA Ma la fantasia resta un mistero 8AN FRANCISCO — Forse sta per essere svelato, o almeno chiarito in una certa misura, l'antico e drammatico mistero che l'uomo si porta appresso da quando esiste: che cos'è e come funziona quella meravigliosa entità che chiamiamo mente o Intelletto? Ecco quante si può dire dopo aver letto le relazioni e aver ascollato 11 dibattito svoltosi al simposio sui rapporti «mente-cervelloche ha raccolto alla Johns Hopkins University di Philadelphla un nutritissimo gruppo di neurofislologl, di biofisici, di biochimici, di studiosi del comportamento umano, provenienti dal più qualificati centri di ricerca degli Stati Uniti. Filosofi e scienziati per secoli hanno Invano tentate di spiegare che cos'è la mente e quali sono 1 suol rapporti con 11- cervello; come avviene la nostra poderosa attività creativa che ci consente astrazioni fantastiche senza alcun nesso con la realta, e concezioni razionali che ci permettono di capire 11 mondo naturale e di modificarlo; Invenzioni favolose come la matematica, le creazioni artistiche, e poi 1 sensi dell'estetica, la coscienza, i sentimenti. Insomma, tutu quell'attività di pensiero di cui e capace soltanto l'essere umano fra tutti gli organismi viventi. Una conclusione cui si era, giunti fino ad oggi è nota: Il cervello con tutto II macchinario neuronlco segue leggi fisiche; la mente supera le leggi della materia operando secondo principi astratti, ancora da scoprire. In altre parole, la mente e 11 cervello venivano considerati piti che sulla base delle scoperte scientifiche ancora tutte da fare, sulla base delle concezioni Ideologiche di ciascuno studioso. I ma te rial Isti consideravano e considerano la mente e li pensiero quali frutti delle elaborazioni elcttrobiochlmlchc dell* cellule cerebrali e delle loro Intricate e complesslssime interconnessioni; gU spiritualisti ritenevano e considerano il cervello nlent'altro che lo strumento fisico della mente, al pari di quello che 11 pianofor- te o la tromba. Il violino o 1' organo sono per 11 musicista. E ogni corrente di pensiero aveva ed ha a tal proposito le proprie giustificazioni; ma il mistero restava, e con esso 11 dramma di non capire l'essenza e I meccanismi di quella che è l'attivila più elevata e più importatile di cui slamo capaci: quella di pensare. Slamo stati In grado di comprendere come sono fatte le galassie e quali sono le regole che governano l'universo.' come sono fatti gli atomi che compongono la materia e come opera 11 meccanismo della vita, ma non si era capaci di capire che cos'è e come funziona l'entità pio poderosa che è in noi stessi. Oli antichi filosofi, privi delle moderne conoscenze scientifiche, avevano compiuto analisi acutissime del nostro modo di pensare e di ragionare; Platone fu il padre del dualismo. Nel Medio Evo. sotto l'Influsso del mlsll- elsmo cristiano, qualcuno ri-, ler.nc addirittura che la mente fosse fuori dal corpo, qualche centimetro sopra la testa; Insomma una propaggine dell'anima in grado di essere In contatto con Dio. Leonardo da Vinci fu 11 primo a rilevare che la mente non poteva che essere all'interno del cranio. Della stessa opinione fu anche lt matematico e filosofo René Descartes. U quale localizzo la mente nella ghiandola pineale nel bel centro della massa di materia grigia di cui e fatto il nostro cervello: una ghiandola — ricordiamolo per inciso — della quale non si conoscono ancora come si vorrebbe la funzione e 1 meccanismi operativi; non si sa. per esemplo, perché essa resti operativa per i primi periodi della vita e poi si calcifichi. (Secondo Descartes la ini-lite, che egli definì anche •anima razionale., riceveva — racchiusa nella ghiandola pineale — le Informazioni eia ogni punto del corpo attraverso 11 movimento ve'/reissimo di piccole particelle che si sarebbero trovate nel ròitguc e che egli definì come ..spirito animo/e». Restò poi estremamente difficile spiegare come sarebbe avvenuta l'interazione fra materia e spirito, to munque 11 modo di vcdciv è rimasto valido (a parie ovviamente la localizzazlon-3 dell' attivila di pensiero nella ghiandola pineale) flrio al giorni nostri. |. La più suggestiva e più razionalmente accettabile teoria sul rapporti mente-cervello, è stata (--uniate ai nostri giorni da due studiosi di diversa estrazione che si sono messi a lavorare insieme: Il filosofo Karl Popper e 11 neuroflslologo John Eccles, Premio Nobel della medicina proprio per 1 suoi studi di ncurosclenza. Essi, In <in libro famoso. The Uind and iti Brain (La mente e 1) può cervello), rilevano che aldilà del processi e delle forze del mondo fisico esistono reali • stali mentali, (cioè Immateriali) che Interagiscono con 11 corpo. Vari scienziati pensano oggi che questo dualismo non sta accettabile e, In accordo con alcuni filosofi e con vari teologi moderni, giudicano mente e cervello secondo la teoria Indicata con 11 termine di monismo, cioè un lull'uno. Negli ultimi due decenni questo modo di vedere le cose, che ha coinvolto non pochi studiosi di discipline lontane dal mondo blomedlco — quali la linguistica, la fisica, l'Ingegneria e la computer sclence — ha dato notevoli risultati. Intanto ce da dire che Uno alla fine degli Anni Cinquanta t'- cervello umano era praticamente un mondo Ignoto. Oggi, In siriii del lavoro svolto da geni come Eccles e da uno stuolo sempre più agguerrito di ncurochimlcl e di neurofislologl, si Incomincia ad avere una conoscenza approfondila sta delle strutture sia delle funzioni, nonché delle Interazioni chimiche che avvengono all'Interno del cranio. Nella mossa cerebrale (circa un chilo di materia; le donne ne hanno 250 grammi di meno), composta da un numero di cellule che vanno da centomila miliardi ad un trilione (la cifra esatta non la si sa ancora), avvengono processi chimici e fisici innumerevoli In ogni Istante della nostra vita. Dopo avere scoperto che il cervello è composto da due tipi di cellule, si sono anche individuate le funzioni che rssc svolgono: le cellule gitali e I neuroni. Le prime, che sono le più numerose e compongono la struttura di sostegno, selezionano e filtrano le sostanze nutritive e sintetizzano le molecole chimiche che servono al lavoro de) cervello; le seconde, ovvero 1 neuroni che sono circa dodici miliardi, compiono tutto II lavoro di elaborazione; di Interscambio delle Informazioni; di governo dell'organismo e delle relative funzioni; di memorizzazione, eccetera. Il tutto avviene in una rete di collegamenti la cui complessila supera qualsiasi Immaginazione. I rapporti fra 1 neuroni si svolgono attraverso strutture di contatto dette sinapsi, per mezzo di una settantina di sostanze chimiche diverse chiamate neurotrasmettllori. Il lavoro del neuroni comporta un'attività chimica ed elettrica che non cessa mot e che richiede una quantità di energia costante: che si pensi o si dorma: si lavori o si sogni; si parli o si taccia. Le valutazioni per tale consumo energetico dicono che è pari a quello di una piccola lampadina da tavolo. E In questo, l'analogia con 1 calcolatori elettronici e strettissima Il computer Infatti, una volta acceso, consuma una costante quantità di energia, sia che elabori milioni di equazioni, sia che lampeggi In aiccsa di comando e non svolga nemmeno la più semplice delle somme. Ma il modo di operare del cervello — sia chiaro — e ben diverso da quello del calcolatori. 81 è scoperto Inoltre che 1 neuroni sono organizzati In gruppi specifici corrispondenti a determinate funzioni, usando un tipo di neurotraamettltorl chimici; altri gruppi usano trasmettitori diversi. Secondo alcuni neurochimici, fenomeni come la percezione e la memoria, considerati di ordine mentale, si scombinano quando la chimica cerebrale non funziona a dovere. Il morbo di Parkinson sarebbe dovuto alla mancanza del neurotrasmetUlore dopamlna, e vari disordini psicologici, quali la depressione, sarebbero altresì dovuti a disfunzioni del neurotrasmcttltcrl. . I moderni sistemi di Indagine — dagli elettroencefalcgraf 1 più sofisticati al sistemi Toc. che consentono di vedere un cervello vivente come se fosse tagliato a fettine, alla risonanza magnetica-nucleare che permette la vlsua- ' llzzazioni- del più complessi e finora misteriosi Interscambi flslochlmlcl all'intórno del nostro organismo — danno la speranza di avere quanto prima una «fotografia» accettabile del complesso mente-cervello. Fra l'altro — come ha messo In rilievo uno dei maggiori esperti di elettroencefalografia. Il professor Allan Ocvlns dell'Eeg Systems Laboratory dell'Università californiana di San Francisco — neurofislologl e ncurochimlcl hanno messo In atto una nuova metodologia di approccio elle indagini sulla mente e sul cervello. Mentre si stanno approfondendo gli studi sulle cellule nervose singolarmente prese, si sono sviluppati I metodi per analizzare il cervello e la rete del sistema nervoso nel loro complesso. Sono stati messi a punto anche sistemi che consentono di selezionare dalla massa dei segnali elettrici che si captano dal cervello quelli che possono riferirsi ad un singolo processo mentale. Altre ricerche riguardano il sonno e II sogno. Fra l'altro, risulterebbe che al contrario di quello che pensava Freud. 11 ricordare un sogno o uno stress avuto In anni lontani non sia affatto positivo per la salute, ma negativo. Le ricerche continuano e richiederanno ancora molti anni prima di concludersi. Lo stesso Ocvlns, che pure lavora per spiegare In termini chimici, elettrici e fisiologici, molti processi mentali, quali la capacità di apprendimento e la memoria, ammette clic quando si considerano le capacità umane, quali la creatività, la fantasia, l'Intuizione, eccetera, al torna all' Imponderabile, «lo non sono convinto — ha dichiarato (ed In questo * d'accordo con II Nobel Eccles e 11 filosofo Popper) — che tutta l'attivili del pensiero umano possa essere ridotta ad un flutto di elettroni: Una parte di mistero rimane. Giancarlo Masinl 4 /,'«•/f Vt*tf* f .1*!\t)'J Or Uonardo. Uno studio sul cervello, le un codice pressoché sconosciuto conservilo al castello di Weimar mila Germania orientale

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