Replica dei politici ai magistrati « Indegna la giustizia così lenta »

Replica dei politici ai magistrati « Indegna la giustizia così lenta » Replica dei politici ai magistrati « Indegna la giustizia così lenta » Violante: «Eravamo Punico Paese a impiegare 8 anni e 17 giudici per la sentenza su un furto di autoradio» Tutti ammettono che la nuova normativa causerà molti problemi: «Ma qualcuno doveva pur cominciare» ROMA — •Come ci si è data una organiszazione del lavoro per superare la fase del terrorismo, cosi bisogna darsi un'organizzazione per superare questa fase.. Al giudici, alle loro perplessità, al timori, agli allarmi per quanto può accadere dopo l'entrata In vigore della nuova legge sulla carcerazione cautelare. I politici che questa legge hanno approvalo rispondono con sicurezza e decisione. • Eravamo l'unico Paese al mondo — dice Luciano Violante, magistrato, deputato comunista da due legislature, vicepresidente della commissione Oiustlzla della Camera — che impiegava 8 anni e 17 magistrati per giudicare un furto di autoradio. E si applicavano le stesse regole anche per gli omicidi terroristici e mafiosi La lunghezza della carcerazione era commisurata alla lunghezza dei processi: ora invece, sarà il contrario.. • Il nostro, quello del Parlamento —■ aggiunge Domenico Romano, deputato socialista di Bari, membro della commissione Giustizia — è stato un pungolo sia al governo che alla magistratura: non si potevano più consentire tempi di giustizia cosi lunghi Bisogna trovare, e questo va trovato, un sistema capace di mettere in atto procedure più immediate. Abolire i tempi morti, le lungaggini, i ritardi. .... I magistrati che si sono dichiarati perplessi e preoccupati potrebbero obiettare al deputato Romano che la realtà ed 1 mezzi a disposizione della giustizia sono onnal mali cronici. .Ma non si può continuare con questi bizantinismi — replica 11 deputato socialista —. Chiacchiere, chiacchiere e qui in Italia t sempre cosi Bisogna pure che qualcuno cominci! Altrimenti si rimane fermi al palo, tutto come prima.. II Popolo, quotidiano della democrazia cristiana, sembra sulla stessa linea. -Non si esce, ovviamente, da una si- tuazione di emergenza in modo indolore. (Così come non vi eravamo entrati senta perplessità). E quindi il ritorno alla normalità pone alcuni problemi Immediati che dobbiamo tentare di risolvere con un grande senso di responsabilità alla luce delle esperienze che abbiamo accumulato In questi anni». I politici — dicono — hanno calcolato rischi e perplessità del giudici. «Ora però — nota Violante — è assolutamente necessario che II ministero di Grazia e Giustizia cominci a stabilire t problemi della redistribuzione degli organici nel tribunali, nelle preture e nelle corti d'appello in relazione alla nuova legge ed alle nuove competenze.. Altrimenti — e questo potrebbe essere un altro rischio — davvero si arriverebbe al collasso. II collasso e temuto al Palazzo di Oiustlzla di Roma. Arriva la nuova legge, preceduta di un giorno da quella sull'arresto obbligatorio, seguita — da qui a novembre — dall'altra sulle nuove competenze del pretore e del giudice conciliatore. Ma gli organici sono sempre gli stessi, le difficolta burocratiche sempre maggiori. I processi si accumulano. • 5v si sta con le mani in mano — avverte Violante — e ovvio che non si fa niente-. Per tornare alla nuova legge sulla carcerazione cautelare 11 deputato comunista ag¬ giunge: -Non si può pensare che sia assolutamente indolore: passare da un sistema di particolare rigore proprio del periodo terroristico od un sistema che privilegia regole di civiltà, di democrazia e tolleranza, comporta comunque tempi sufficientemente ampi per poter consentire che il tutto si avvìi in maniera aegua fa-. • Cambiare logica e cambiare mentalità., dicono I politici. Evitare, ad esemplo, che una sezione di tribunale o di corte d'appello si veda assegnati processi e processi per sequestri di persona oppure altri reati associativi: è evidente che. in slmili casi, si verrebbe a creare un contra- sto tra I tempi stabiliti dalla nuova legge sulla carcerazione cautelare e quelli tecnici per la citazione degli imputati a giudizio e la celebrazione del processi. •Se si accelerano t tempi, se si inviano *ubtto le citazioni a giudizio — sostiene ancora Violante — f processi d'appello ti possono celebrare: e le scarcerazioni, cosi, potrebbero essere evitate-. Per 1 politici, Insomma, si tratta proprio di cambiare logica e mentalità: e di cominciare. Per I magistrali che non sono d'accordo, Invece, si tratta di adeguare mezzi e strutture della nostra giustizia. • Migliaia di persone hanno votato per Tortora — conclude Violante —, che pure è un esemplo di privilegi di cui. in un sistema che non funziona, possono godere alcuni imputati. Ha passato pochissimi giorni nel carcere di Poggioreale, poi t stato trasferito in quello di Bergamo che è il mtgllortxd Italia, infine ha avuto gli arresti domiciliari e si e fatto la campagna elettorale, a differenza del suol cotmputatt che stanno ancora a marcire a Poggtoralc. Ciò vuol dire che tra I cittadini c'è una sensibilità diffusissima su questo terreno. I detenuti hanno sostituito le rivolte con i documenti in cui chiedono la riforma: persino la riforma dell'ordinamento degli agenti di custodia Giovanni Cerruli

Persone citate: Domenico Romano, Luciano Violante, Tortora

Luoghi citati: Bari, Bergamo, Italia, Roma