Inferno di confini al Gran Paradiso

Inferno di confini al Gran Paradiso Inferno di confini al Gran Paradiso Ccresole contesta la spaccatura a metà del lago e la separazione della frazione Borgiallo dal capoluogo -11 sindaco: «E' assurdo che nello stesso Comune d siano vincoli diversi» ■ Un caso nato nel 19 Un'approssimativa caria turlstlco-slradale e un funzionarlo dalla matita focile, con cognizioni geografiche non proprio perfette: sembrano questi gli elementi alla base della vertenza nata per l'ampliamento del confini del Parco nazionale del Gran Paradiso, sulla quale si sono Innestale lunghe polemiche tra I fautori della zona protetta e 1 Comuni, poco propensi a trovarsi un sempre maggior territorio sottoposto alle limitazioni del parco. Uno del paesi In lotta è Ccresoie: .£' curioso — dice 11 sindaco. Piero Bianchetti — che un lago come il nostro (36 milioni di metri cubi d'acqua) sia diviso a metà dal confini della zona salvaguardata secondo una linea che di logico e di naturale non pare avere nulla: non segue una cresta spartiacque, non un vallone, non ha basi naturali per esistere. Non solo: separa la frazione Borgiallo dal capoluogo, creando una diversità di vinco/I all'interno dello stesso abitato-. La controversia è nata con l'applicazione del decreto per l'ampliamento del Parco del Gran Paradiso firmato dal presidente Pcrtlnl il 3 ottobre 19: la revisione dei confitti provoco molti contrasti, soprattutto in sede di applicazione, quando si tratto di trasporre sul territorio quanto contenuto sulla Gazzetta Ufficiale, disposizioni e mappe. Le prime, per la Valle dell' Orco, annettevano I va!..«il di Nel e del Carro per collc- gare 11 Porco del Gran Paradiso con quello francese dello Vanoi.se. Ma sulla mappa pubblicata le cose crono diverse, perché venivo Incluso anche parte dell'attiguo vallone del Dres e circa un terzo del lago di Cercsolc: Il confine de) Parco, che prima tagliava la strada del Nivolct alla frazione Mua, veniva spostato alla frazione Borgiallo. 'Questo — spiega manchetti — non lo abbiamo accettato perché era evidente l' errore nelle cartine che non corrispondevano al testo del decreto. Quando il'Parco ha patinato ugualmente ti nuovo confine, abbiamo presentato un esposto alla procura della Repubblica di Ivrea e fatto ricorso al Tar. Ma la direzione del Gran Paradiso, anche sotto la pressione dei protezionisti piti radicali, ha ugualmente messo le paline a Borgiallo.. Bianchetti mostra le due mappe In contestazione: 'Lo stesso Pareo, nella seduta del 14 giugno lìti, ha riconosciuto che qualcosa non andava-. Nel verbale si tanno -importanti e curiose considerazio¬ ni- a partire dalla .constatarione che t disegni del confini che hanno originalo la "mappa l'eri ini' non sono siati formulati dal ministero, come st credeva, ma direttamente dagli uffici (del Parco ndr)>. Sempre nel verbale si cita «un particolare mollo interessante e sconcertante-, cioè che 'la base cartografica di partenza non e stata fondata su tavole trigonometricìie attendibili (quali quelle dell' Istituto geografico militare), ma su una cartina turistico stradale con scala 1:50000.. Si ammette. Infine, che la linea di confine .t'irne a tagliare quasi a metà il lago di Ceresole, anziché escluderlo sino alla frazione Villa.. Insomma. I nuovi confini sono stati tracciati a Roma, approssimati vomente, senza una chiara visione della realtà: gli errori commessi, resi legge dalla Gazzetta Ufficiale, sono ora difficili da correggere, anche perché sono In molti a soffiare sul fuoco della polemica, provocando quel fumo che impedisce di vedere la spiegazione più semplice. Gianni Bizio

Persone citate: Piero Bianchetti, Vanoi

Luoghi citati: Borgiallo, Ivrea, Roma