Forse saranno presto scarcerati alcuni condannati del «7aprile»

Forse saranno presto scarcerati alcuni condannati del «7aprile» E' in vigore da ieri la nuova legge sulla carcerazione cautelare Forse saranno presto scarcerati alcuni condannati del «7aprile» L'interpretazione di un articolo potrebbe far tornare subito in libertà i detenuti che sono in attesa di un giudizio definitivo, compresi i brigatisti arrestati nel 1978 - Oggi si decide sugli arresti domiciliari per Nana DAI LA REDAZIONE ROMANA ROMA — Da leti è In vigore la nuova legge sulla carcerazione preventiva, che ora si chiama carcerazione cautelare. E da oggi cominciano le polemiche. Ammesso che 1 loro avvocati difensori abbiano presentato istanza, tra gli Imputati detenuti ancora In attesa di giudizio definitivo c'è chi potrà tornare libero. Tra 1 primi, a Roma, potrebbero uscire Luciano Ferrari Bravo, Emilio Vesce e Olannl Sbroglò. condannati al processo «7 aprile». La loro istanza ha la data del 1 agosto, giorno In cui la «Gazzetta Ufficiale» ha pubblicato 11 testo della nuova legge. La Procura generale ha già espresso parere favorevole. La decisione finale, nel prossimi giorni, spetta alla Sezione Istruttoria della Corte d'Appello. Ed e una decisione attesa. La nuova legge, all'articolo 30. stabilisce che per gli Imputati già detenuti l'entrata In vigore slitta di sei mesi, dunque a febbraio. Ma l'articolo 30 non al riferisce a tutti gli altri articoli, ad esemplo all'articolo 1. Proprio da questo è partita l'istanza del tre detenuti del «7 aprile-. Se verrà accolta dalla sezione Istruttoria, costituirà un precedente. Istanze analoghe, si è poi saputo Ieri a Palazzo di Olustlzla, tono In notevole aumento. Dice l'articolo 1 della nuova legge che «per li computo della pena delle circostante aggravanti non ti tiene conto-, a parte alcune eccezioni. Cosi può accadere che, per un rea- to che comporta con le aggravanti una pena dal 30 anni all'ergastolo, con una carcerazione cautelare non superiore ai 6 anni, tolte le aggravanti dal computo della pena si scende ad una condanna che al massimo non supera I 20 anni e quindi ad una carcerazione cautelare che non passa I 4 anni. E' questo, appunto, 11 caso del tre detenuti del «7 aprile», al quali se ne potranno aggiungere altri nel prossimi giorni. C'era una certa preoccupazione ieri mattina al Palazzo di Olustlzla. Alcuni magistrati, che si occupano di processi per terrorismo, si sono detti sorpresi. Temono che la seclone Istruttoria possa accogliere l'Istanza del tre detenuti del «7 aprile». E temono, soprattutto, la scadenza di febbraio, quando gli Imputati in carcere da più di 6 unni e non ancora condannati con sentenza definitiva potrano uscire. SI fanno t primi nomi: Valerlo Moruccl, Adriana Faranda ed Enrico Triaca, il tipografo del sequestro Moro. I giudici romani danno per scontata la loro scarcerazione dopo febbraio. -Sarà Impossibile, comunque — ha dichiarato un magistrato — evitare che entro quella data lascino II correre gran parte del brigatisti rossi arrestati nel 1971, cioà tei anni fa, e attualmente giudicati soltanto in primo grado-, E' impensabile, infatti, con i tempi della giustizia, che da qui a febbraio al possano celebrare il processo d'appello e quello in Cassazione. Il Umore, poi, si può allargare a terroristi rossi e neri, camorristi, mafiosi, delinquenza comune pericolosa. La nuova legge sulla carcerazione cautelare, dunque, debutta tra polemiche sotterranee e timori dichiarati. Entro qualche giorno la sezione istruttoria deciderà sulle istanze di Ferrari Bravo. Vesce e Sbroglò. La Procura generale, nel sollecitare la loro scarcerazione, ha però proposto una cauzione di 100 milioni ciascuno e l'obbligo di residenza in un luogo diverso da quello abituale. Anche Mario Dalmavlva, altro imputato condannato a 7 anni al processo «7 aprile», ora agli arresti domiciliari, ha presentato un'Iris taza, che ha ottenuto parere favorevole dalla Procura generale per ottenere la libertà provvisoria. Venti milioni la cauzione proposta dal sostituto procuratore generale. La sezione Istruttoria si riunirà oggi pomeriggio per affrontare 11 caso Narla, che chiede gli arresti domiciliari. Il Pg ha già espresso 11 suo parere contrarlo. -Il giorno di Ferragosto ho visitato Giuliano /Varia all'ospedale di Torino — dice il deputato socialista Filippo Fiandrettl — le condizioni si tono ancora aggravate, verta in stato confusionale. Non retta che sperare in una decurione conforme ad umanità e giustizia... Altre decisioni sono attese per la libertà provvisoria al pentito di Prima Linea Michele VIscardi e al teorico del gruppi eversivi neri Paolo Slgnorelll, che sollecita la scarcerazione per motivi di salute.

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