Teologi «rossi» nella burrasca di Sergio Quinzio

Teologi «rossi» nella burrasca La Chiesa latino-americana Teologi «rossi» nella burrasca La burrasca s'addensa sulla «teologia della liberazione», che e pressappoco l'unica espressione attraverso la quale si rende oggi presente alla Chiesa universale il cattolicesimo latino-americano. Un cattolicesimo che, in sostanza, consisteva fino a ieri, come tutto del resto quello del Ter/o Mondo, nella passiva e spesso superstiziosa dipendenza di popolazioni colonizzate da una religione e da un clero imposti dai colonizzatori. Nel marzo scorso, in una conferenza slampa, il cardinale Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, aveva detto che la «teologia della liberazione ■ nelle sue forme conscguenti «aveva fatto propria l'opzione fondamentale del marxismo'). Giorni fa, un l't'imatum vaticano ha messo con le spalle al muro i tre sacerdoti ministri nella giunta sandinista nicaraguegna. Adesso il teologo brasiliano Leonardo Boff, convocato a Roma, deve rendere conto di alcune sue tesi giudicate sospette. Anche sul conto degli altri due «grandi» della «teologia della liberazione» — il peruviano Gustavo Guticrrcz c il salvadoregno d'adozione John Sobrino — sono in corso inchieste. Malgrado le posizioni ufficiali dell'episcopato latinoamericana la maggioranza dei vescovi brasiliani sostiene Boff, quelli peruviani non sembrano disposti a condannare Gulierrez, e l'arcivescovo dal quale dipende Sobrino lo sostiene contro la maggior parte dei vescovi del Salvador. Proprio questi contrasti mostrano la complessità del problema Intanto, c evidente che i giudizi prò o contro non obbediscono soltanto, a convinzioni teologiche, ma coinvolgono scelte politiche e sociali. Gli stessi tteologi della liberazione» sono disposti oggi a riconoscere c a lare ammenda di insufficienze, unilateralità, concessioni alla violenza rivoluzionaria Nessuno, forse, affermerebbe più, come facevano nel 1970 t (cristiani per il socialismo», che non e possibile essere cristiani senza essere marxisti. Ma quando dicono che per loro il marxismo e solo uno strumento di analisi sociale, e lecito avete qualche dubbio, li' difficile pensare che co scienze cristiane, profondamente incarnate nella dolorosa lealtà in cui vivono i loro popoli, non subiscano più il fascino delle scorciatoie, Ma non si può nemmeno dimenticare ciò che ancora si muove sul versante opposto, quello, per intenderci, degli assassini di monsignor Romcro. La commissione nazionale d' inchiesta sui desaparecidos argentini ha pubblicato una lista di 41 persone implicate in r sequestri, torture, assassimi e altre violazioni Jet diruti dell' uomo»: vi figurano due cappellani militari. Le reazioni non sono comprensibili se non comprendendo le azioni che le precedono. La buona fede dei «teologi della liberazione», che vivono nel nodo secolare dei più vergognosi compromessi ira Vangelo c potere, è difficilmente contestabile. La buona fede, però, c vero, non garantisce la buona teologia. La posizione più saggia mi sembra quella espressa, quindici giorni prima di morire, da Karl Rahncr, scrivendo in difesa di Guticrrcz: la «teologia della liberazione» ha un mellificato Immuto nell'insieme della teologia cattolica., ma la sua condanna 'avrebbe conseguenze molto negative per il clima che i necessario al perseguimento di una teologia al servizio dell'evangelizzazione». Tra le male piante che crescono nel campo cattolico non c forse cosi urgente estirpare proprio quella che c l'unico segno di vita del cattolicesimo latino-americano, destinato a essere maggioritario nella Chiesa prima della fine del se- 5:0,0 Sergio Quinzio

Persone citate: Boff, John Sobrino, Karl Rahncr, Leonardo Boff, Ratzinger, Sobrino

Luoghi citati: Roma