L'americana accusa Zola Budd

L'americana accusa Zola Budd L'americana accusa Zola Budd OAL NOSTRO INVIATO LOS ANGELES — Se recita, recita da grande attrice, davanti alla platea pia folta che la tenda-interviste abbia mai ospitato. Neppure le vittorie di Cari Lewis hanno radunato tanti taccuini, microfoni, registratori quanto la sconfitta, drammatica, di Mary Decker. Lei arriva, minuscola, fra le braccia poderose di Richard Slaney, il discobolo inglese, suo nuovo fidanzato dopo il divorsio. Le chiedono come mai non riesca ancora a camminare, un'ora dopo la caduta: «MI fa molto male — risponde, con una smorfletta, mostrando i dentini da coniglietto — e I medici non hanno escluso che ci sia una lesione muscolare, anche se le radiografie dicono che le mie ossa sono tutte al loro posto». Si direbbe serena, continua a distri¬ buire mesti sorrisi quasi personallzeati a tutti coloro che le «fanno seduti davanti, parla in quel suo modo da speaker televisiva, con la voce sottile ma calda, modulati!. OH occhioni, come sempre, irradiano fascino: »lo ero attenta a quel che succedeva. Non ho fatto errori. Zola voleva superarmi, ma è una ragazzina Inesperta, ha cercato di prendere la prima corsia prima di essermi davvero davanti. Non ho fatto errori. L'unico errore è stalo non spingerla via dal mici piedi. Non l'ho fatto perché non volevo leggere sul giornali che la Decker aveva vinto l'Olimpiade spingendo una ragazzina». Raccontando, comincia a cedere: soffoca le lacrime mordicchiandosi ferocemente un'unfkiQ'r Le domandano se, come si mormora, dopo la gara abbia trattato male la Budd: -E venula a dirmi che le dispiaceva. Le no soio risposto che non era 11 caso. Non l'ha ■fatto apposta». Così finisce per Mary Decker l'Olimpiade che in Mary Decker aveva la sua regina designata. E'un ruolo maledetto: a Mosca era toccato a Nelly Klm, la ginnasta dagli occhi a mandorla: e Nelly si era distorta una caviglia negli obbligatori, restando senea medaglie, come Mary. Alla quale per di più viene a mancare la solidarietà delle sue avversarie: «Io non ho visto niente, lo in gara guardo dove metto 1 mici piedi, non dove 11 mettono le altre» ha commentato Marictca Puica, con la medaglia d'oro al collo. Ancora più esplicita la svUxera Cornelia Buerki, quinta: «Io ero proprio il dietro, ho visto tutto. Penso che la Decker dovrebbe mettersi gli occhiali». Povera Mary. F.- men.

Persone citate: Cornelia Buerki, Decker, Mary Decker, Nelly Klm, Zola Budd

Luoghi citati: Los Angeles, Mosca