Impressionisti sul Lemano di Enrico Castelnuovo

Impressionisti sul Lemano CENTOVENTI OPERE ALL' HERMITAGE DI LOSANNA Impressionisti sul Lemano La rassegna, non molto rigorosa, è una parata estiva, ma per qualche opera poco nota e singolare può essere una rivelazione - D trionfo di Sisley, con otto bellissime tele, e la rivalutazione deU'«umile e colossale» Pissimo -1 Castelli di Chillon fatti in serie da Courbet, durante l'esilio svizzero per guai finanziari I-OSANNA — Nella Villa ottocentesca dell'tlermitage che immetta nel verde domina la Cattedrale e il lago, ti è aperta (fino al 21 ottobre) una mostra degli Impressionisti nelle collezioni della Svizzera Romanza. In Italia la notizia ha fatto colpo, la televisione ha mostrato Pertini In visita all'esposizione e il ricordo del rush dell'unno scorso sui capolavori francesi delle collezioni sovietiche a Lugano e ancora vivo. Cosi, come al solito, si è cominciato a parlare del grande appuntamento dell'estate, dell'occasione da non mancare con quel gergo tra persuasivo e ricattatorio che impone — pena la condanna di provincialismo — di essere puntualmente presenti nei posti che contano. Non resta dunque che abituarci a segnalare le mostre con una o piti stelle come si fa con i restaurants, e a chiederci se questa di Losanna ne meriti tre come quella dello scorso anno a Lugano o quella memorabile che vent' anni fa, proprio a Losanna, «iviyi radunato nel Palais de lìcaulieu l capolavori delle collezioni svizzere da Manet a Picasso. Non et spingeremmo tanto In là perché né Ginevra né Losanna (né in genere la Svizzera Romanza) hanno avuto per la pittura moderna collezionisti precoci, intelligenti e lungimiranti come i grandi russi Scukln o Morosov, né possono eguagliare t luoghi sacri del collezionismo stnzzero, Wlnterthur, Zurigo, Basilea, Berna. Gli acquisti sono più recenti, più rare le opere di gran classe, la tradizione meno so- tenuemente impiantata. Cosi questa di Losanna non è una rivisitazione critica degli Impressionisti, proprio perché attinge a un fondo limitato e forzatamente non troppo coerente, né, in mancanza di dati, permette di schiz.tare una storia del gusto per gli Impressionisti in Svizzera Romanza. Peccato, perché Francois Daulte, che ha organizzato l'esposizione e che è stato un gran promotore di questo gusto presso I collezionisti romanzi — e oggi presso i giapponesi — avrebbe potuto assai bene rievocare questa storia, ma ha preferito il tono celebrativo. Ne consegue che la mostra è una gran parata estiva che ti avvale di nomi evocativi e prestigiosi riuniti per V oceewiorte in, un discorso volutamente generico, nella convinzione che la magica parola Impressionismo attirerà da sola le folle. Tuttavia, per qualche bellissima tela, per qualche opera poco nota e singolare, per l'ampiezza stesta (oltre centoventi numeri tra pitture e sculture) e per la domestica presentazione nelle sale e salette ben mobiliale di quella che fu l'agreste residenza di una famiglia di banchieri, la mostra di Losanna merita una visita. Non ci saranno opere celeberrime, ma ci sono molte sorprese fra le tele di pittori relativamente poco visti e che possono essere una rivelazione. C'è qui per esempio un paesaggio del grande Bazllle. splendido pittore, amico di Renotr, morto troppo presto nella guerra franco-prussiana del 70, la Porte de la Rei- ne - Algues-Mortes (1S67) di una spoglia e solida bellezza, oppure una gran tela franca e magistralmente impaginata di Gustave Caillebotte (llomme au Balcon. 1880). Non si può dire che Caillebotte sta particolarmente apprezzato come artista, lo si ricorda piuttosto come facoltoso amico, compagno di strada e collezionista degli Impressionisti, come organizzatore della settima esposizione del gruppo nel 1882, quella appunto in cui fu esposta quest'oliera die ne mostra la verve e l'intelligenza pittorica. Di questa via si arriva fino a Guillaumin, anch'egli solitamente piuttosto bistrattato, che in un quadretto assai bello nel 78 (Le Pont Marie et le Qual Sullyj schizza un insolito quadro della Parigi operaia, con l'affaccendarsi dei carrettieri, le gru che scaricano ghiaia e «abbia, i cavalli in attesa. Ma natura/mente nelle tre «erioni In cui la mostra si articola (tagliata secondo uno schema un po' facile e agiografico: i Precursori, i Maestri, l'Eredità), si trovano nomi e opere più celebri. Nella prima, per esempio, una piccola scelta di Corot di buon livello tra cui una gradevole veduta di Losanna, schizzata dai prati dell'Hermitage, sì che il visitatore che guardi dalle finestre si trova proprio davanti allo stesso spettacolo, e un discreto gruppo di Courbet. Sul Lemano Courbet era di casa poiché, condannato a pagare dopo la Comune le spese per l'erezione della Colonna Venderne, si era rifugiato in Svizzera e aveva cominciato a produrre un poco in serie barche sul lago e castelli di Chillon; qui accanto a qualche soggetto lemanlco si trovano, tra l'altro, il Ritratto virile del Museo Jenisch di Vevey, uno studio per le Demoiselles du Corei de la Scine e una bella Vallèe des Chevreuils, dove le costruzioni geologiche del Giura dominano la radura come una fortezza feudale. Vengono poi t grandi nomi del gruppo degli Impressioniti tra cui, per la qualità delle opere domina Sisley. il trionfatore della mostra, con otto tele assai belle dove i fiumi, la Senna, il Lolng sono i veri protagonisti; accanto a lui PUsarro. •l'humble et colossal Pissarro. con dnoue quadri, di cui uno tardo di singolare bellezza (La cour de l'épicerìe à Berneval. 1900). il tutto disposto in una sala che è un po' il, centro e il cuore dell'esposizione e che invita a rivedere le tradizionali gerarchle che tendono a mettere un po' in secondo piano l due pittori rispetto a Monet o a Rcnoir. Nell'attigua toletta Renolr ha dei pezzi assai belli come un ritratto femminile del "69 che è una fiera esibizione di neri alla spagnola e alla Afanet. un'Intima e splendente Coppia intenta alla lettura (1877) della collezione OrtisPatino, o ancora una veduta di Quernetey del 1883 grondante colore, ma, accanto, cote mediocri e ripetitive. prodotte in serie per rispondere alle richieste di Durand-Ruel, con delle cadute di qualità che Sisley e Pissarro non si permisero mal. Una scelta ptit severa sarebbe stata auspicabile di modo che i migliori pezzi non servano a legittimare e a far accettare quelli ptit andanti. Monet i rappresentato da una insolita e superba veduta del mare e delle Alpi da Cap d'Antibes e da sette altre tele, Cézanne da cinque opere tra cui quella che per tradizione i jxmsiderata la sua ultima, un superbo ritratto del giardiniere Vallter. CI tono tre Van Gogh. tre Gauguln, alcuni Bonnard di buona qualità e una scelta ben presentata di bronzi di Degat e di Rodtn. Se poi si volesse integrare quest'ultima parte varrà la pena di visitare la mostra ricca e importante che a Rod\n è dedicata e che si tiene a Martigna, proprio sulla strada di Losanna fino agli inizi di ottobre. Il catalogo dell'esposizione di Losanna è allettante, e riflette i pregi e i difetti deliimpresa: tutte le opere sono riprodotte a colori (non sempre fedeli), il prezzo è basso (circa 25.000 lire), i testi non sono esaltanti. Quanto all' afflche banale non onora il graphlc design svizzero, mancano insomma il rigore e la qualità della Svizzera tedesca, come manca, dietro la mostra, un serio progetto intellettuale. Malgrado ciò la grande bellezza di molte opere, lo charme del luogo e della presentazione fanno della visita a Losanna (con fermata intermedia a Martlgny) una tappa consigliabile di questa estate 1984. Enrico Castelnuovo Ixisanna. Una delle più interessanti tra le opere esposte, la «Porte de la Reine-Algucs Mortesi», di Frédéric Bazllle Gustave CaiUebotie. «llomme au balconi (Coll, privata, Losanna)