Lewis e Owens, chi il più grande? di Gianni Romeo

Lewis e Owens, chi il più grande? Tentiamo un confronto tra il campionissimo di Los Angeles '84 e l'eroe di Berlino '36 Lewis e Owens, chi il più grande? Se un computer immagazzinasse tutti I dati relativi a Jesse Oivens e a Cari Lewis (e aspettiamoci di veder attuata Itdca). potremmo avere risposta alla domanda sportiva dell'anno o del secolo: cht è II più grande fra I due piti grandi campioni dell'atletica? Ma la risposta, con tutto II rispetto per queste macchine Intelligentissime, sarebbe comunque bugiarda. Cinquantanni non passano invano, non esistono più condizioni omogenee per fare un parallelo. Fero, un riferimento fra V uomo che vinse quattro medaglie d'oro a Berlino '36 e V uomo che sta vincendo le stesse quattro medaglie d'oro a Los Angeles "84 (se quella della 4x100 non arri veri non sarà per colpa di Lewis, non scalfirà ti discorso) rimane suggestivo. Tentiamo, allora, un paragone. CLASSE — Quando ti dice che un atleta ha classe «Intende che alla nascita è stato baciato da una dea speciale, per cui gli riesce facile ed armonioso tutto ciò che per gli altri é conquista, fatica. Quanto a classe, d -stile., Owens e Lewis sonoalta pari. POTENZA — Sarebbe la cilindrata del motore, Lewis ne ha un briciolo In più. Owens era alto 1,79, proporzionato, longilineo, muscoìato il giusto. Lewis é decisamente più alto (1,88). meglio carroszato. Ma quanto ha Inciso su questa muscolatura una preparazione un tempo sconosciuta? B la moderna alimentazione, le vitamine? Anche Owens, nato oggi, avrebbe avuto I mezzi per potenziarsi. TEMPI E MISURE — Owens fissò I suol limiti assoluti In 10"2 nel 100. 20"7 nel 2p0, 8.13 In lungo. Lewis ha già corso In 9"97, 19"75. ha saltato 8,76. In sostanza il miglior Lewis staccherebbe II miglior Owens di almeno 3 metri nel 100, di 10 nei 200, di 63 centimetri nel lungo. Ma In questi limiti moderni quale e quanta influenza hanno 1 nuovi materiali, il tartan? Owens si scavava la buchetta di partenza nella pista di sabbia, i suol piedi affondavano. Un atleta magnificamente strutturato come Lewis trova sul tartan la sua esaltazione, gli slanci per aprire falcate di due metri e più. Sarebbe come fare un paragone fra Nuvolari e Lauda, due piloti eccezionali ma con mezzi a disposizione astai diversi. Quanto valessero 1 record di Owens, che ora sembrano piccini, io dice inequivocabilmente la storia dell'atletica: U 10"2 dei 100 fu primato mondiale per ventanni, fino al "56; il 207 sui 200 per quindici anni; V 8.13 in lungo addirittura 35. fu battuto nel 1960. LA SPECIALITÀ' — Lewis è nato come sprinter e lunghista, ma proprio la specialità alla quale si è avvicinato più tardi, i 200, sembra il suo punto dt forza. Mennea, uomo prudente, ier l'altro ha detto che Lewis potrebbe correre i 200 In 19"30-19"40. cioè due volte di seguito i 100 in 9 "70 o giù di II. Owens era velocista più puro, ma nei 200 diede la sensazione di avere margini di miglioramento Incredibili. Cronisti dt allora scrissero che poteva già correre In 20'' 3-20"4. Nel lungo poi Lewis mette In mostra una te/mica superba, cammina nell'aria; Owens non curò mai la tecnica, saltava con una semplice •forbice- sfruttando la gran velocità di entrata in pedana. LE LORO OLIMPIADI — Dalla tabella allegata si possono desumere prestazioni e distacchi dei secondi classificati. Sono indicazioni vaghe, il valore degli avversari muta. In generale Lewis ha avuto un'Olimpiade più facile (troppo forte lui o rivali cosi cosi?), soltanto nel 200 Baptiste gli è finito l'iclno. Owens fece il nuoto nei 200. ma nei 100 dovette contenere il ritorno dt Metcalfe •l'espresso di mezzanotte*, primatista mondiale prima di lui; nel lungo emerse al sesto salto da un'autentica j battaglia con il tedesco Lue Long, che per due volte l'aveva raggiunto a parità di misura. CONCLUSIONE — Cari Lewis ha 23 anni, raggiunge solo ora la maturità piena. Non ha finito dt stupire. E quanto avrebbe stupito ancora Owens, che proprio a 23 anni si ritirò? • Possedeva tutti I doni del ciclo, ivi compresa l'intelligenza-, scrisse anni fa un giornalista; ma memore della fame patita nell'Infanzia usò questi doni con troppa, fretta e accettò dopo le Olimpiadi le offerte di chi lo voleva professionista, senza aver dato all'atletica quanto avrebbe potuto. Per ribadirlo rievochiamo una pagina spesso dimenticata: il 25 maggio 1935 ad Ann Arbor, Michigan, eguagliò o migliorò tei primati mondiali nel giro di 70 minuti (100 yarde, 200 metri e 220 yarde in linea retta, 200 hs e 220 yarde ha. lungo); fece lo storico 8.13 in lungo col flato grasso perché aveva appena corso le 100 yarde e non potè eseguire un secondo salto perché lo chtamaixino già alla gara successiva Gianni Romeo

Luoghi citati: Berlino, Los Angeles, Michigan, Potenza