Quinon re dell'asta che gran gara i 400

Quinon re dell'asta che gran gara i 400 Quinon re dell'asta che gran gara i 400 DAL NOSTRO INVIATO ' -OR ANGELE8 — / (empi del 1969, quandi, gli atleti neri salii an^u^j^^^ilcava- no ti pugno chimo. sonòlontanF Oggi t • block champtons. si commuovono, cantano l'inno e poggiano la mano sul cuore. Ma e difficile stabilire in assoluto quanto oggi le medaglie possano farli salire nella scala sociale in un Paese dove è evidente che la piena integratone dell'uomo di colore e ancora da realizzarsi. Le lacrime più belle — pitto che la commozione di chi vince non può lasciare indifferenti — e piti nuove sono state finora però quelle di Newal Kl Moutawakel, ventiduenne marocchina trapiantata negli Statet. cXèfta regalato all'Africa la prima medaglia dell'atletica femminile nella storia olimpica. La El Moutawakel, nonostante una taglia abbastanza minuta, corre i 400 hs: li ha vinti in $4"di. migliorandosi di quasi un secondo e efruttando appieno le difficoltà della svedese Skogluntl, relegata dal sorteggio in prima corsia. Prima di lei il Marocco aveva trovato solo nel maratoneta Rhadi (Roma 1960) l'uomo capace di salire mi podio olimpico, secondo nella gara vinta dal grande BlkUa. Adesso la speranza e addirittura in un bis: c'i Aouita, altro atleta sistemato all'estero (vive e studia in Italia, a Firenze) che potrebbe vincere anche lui, nei 5000. C'è da rilevare ora la grossa delusione del Coliseum nello scoprire che la finale dei 400 plani sarebbe stata corsa senea Cameron. Il giamaicano aveva accusato un Infortunio in semifinale. Si era quasi fermato per poi riprendere a correre e qualificarsi quasi incredibilmente. La verifica medica (correndo ancora avrebbe rischiato* 'ytiitt"$rèsst). l'ha convinto a rinunciare a una finale che, poi, lo statunitense Babers ha fatto legittimamente sua nell'ottimo tempo di 44"27. Due le curiosità; mal si era vista una gara complessivamente tanto veloce, con sei uomini sotto l 45". mentre dei finalisti ti solo australiano Clark non studia in un'università americana. L'ultima medaglia della giornata era quella dell'asta, e un francese finalmente ce l'ha fatta ad essere primo. E' stato Pierre Qulnon a battere Tullu, anche sul plano nervoso, infilando una serie di tentativi vincenti che hanno costretto lo statunitense a battersi sul suol massimi livelli per tentare di agguantare il successo. Non ce l'ha fatta ed è così stata festa grossa per i transalpini, che possono celebrare anche il terzo posto, a pari con Bell, di Vtgr.eron. Per l'Italia c'i un Insperato ottavo posto con Mauro Barella, quanto meno dignitoso «5> j JM360J».i. •'• Il fette, dzlitt gloriata era dedicato a eliminatorie SI i vista una Mary Decker molto sicura sul 3000, con l'azzurra Agnese Possamat a guadagnarsi meritatamente la finale, ottenendo il suo secondo tempo di sempre ($'45"$4) ed anche la sudafrtcpia, ormai naturalizzata Inglese, Zola Budd correre a piedi nudi mostrando, nel finale, l'inesperienza del suoi diciassette anni. Sarà comunque interessante rivederla In finale. Nessuna sorpresi nelle batterie del 5000, con tre azzurri, pensate, tutti e tre palermitani, in gara. Antibo ha superato il turno, mentre 1 fratelli Selvaggio, Antonio e Piero, hanno dimostrato che le perplessità sulla loro selezione erano legittime. Sono stati eliminati. Niente da fare anche per Baffi e Panetto nelle semifinali dei 3000 siepi. In precedenza 71(11 e Siniionato non avevano raggiunto la finale dei 200. g. bar. • I SUDAFRICANI, esclusi dalle Olimpiadi per la politica di discriminazione rasatale «tei loro paese, sono presenti a Los Angeles con una delegazione di 25 atleti che, con biglietti regolarmente acquistati, assistono alle gare, specialmente a quelle di atletica leggera, con particolare attesa per Sidney Maree, primatista mondiale del IMO metri, e la mezzofondista Zola Budd, entrambi sudafricani di origine.

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