Il «fosso» restituisce un'altra scultura di Angelo Dragone

n «fosso» restituisce un'altra scultura ANCORA UNA CONFERMA DELLA LEGGENDA DI MODIGLIANI? n «fosso» restituisce un'altra scultura Il ritrovamento a Livorno, la vigilia dell'apertura della mostra in cui sono esposte le prime due - dal nostro inviato LIVORNO — Un'altra scultura, una terza Tetta, anch' essa attribuibile ad Amedeo Modigliani. e stata ritrovata alle 9,30 di ieri -.lattina nel fondali del Fosso Reale di Livorno, dove l'artista le avrebbe «annegate» nel 1909. D nuovo reperto premia la decisione del Comune di completare le ricerche, secondo 11 progetto dell'Ine. Michele Caturegll dell'Ufficio Tecnico, che, nelle settimane scorse avevano già portato al ritrovamento delle prime due •pietre» modigllan esche. ài tratta anche in questo caso di un rilievo con volto ienvoinile (che rimila scheggiato sulla sinistra) scolpito In pietra serena, più slmile — tra 1 primi due — a quello realizzato nello stesso materiale, anche se tratto da un ztuvbo più spesso che pesa 33 Ctlllt Grande è l'emozione, soprattutto di Vera Durbe. direttrice del museo: 'Fin da piccola mi fissai in tetta che qualcosa doveva esserci di vero in qunlle voci, troppo precise. Oggi si fa anche della strumentalizzazione su questi eventi, ma credo che la verità venga fuori in tutta evidenza.. Intanto le due Teste tratte per prime dalle acque del Fosso, ottenuti I necessari licei ministeriali, da domani mattina saranno finalmente esposte a Villa Maria D consenso del Ministero può anche essere interpretato come segno che negli stessi ambienti ufficiali Si tende «mai a considerarle opere autografe di Modigliani Da parte degli studiosi non c'era stato in genere che un giusto riserbo in attesa degli esamj tecnici che potessero documentare l'autenticità del reperti. Nel laboratorio allestito a Livorno anche per Interessamento della Soprintendenza di Pisa, le sculture sono state sottoposte ad una serie di trattamenti di bonifica che dovrebbero assicurarne anche la miglior conservazione. Il prof. Marco Franzini del Dipartimento Scienze della Terra dell'ateneo pisano ha potuto esaminare, tra l'altro, un frammento di pietra serena ripescato nel Fosso non lontano dalla Testa, scolpita nello stesso materiale, accertando come l'Impregnazione avesse di poco superato I due centimetri di profondità: uno spessore congruo, se verificato nella stessa scultura, per I' Ipotetica durata della sua permanenza nell'acqua. Le opere, a parte I pochi addetti al lavori, non sono state viste finora che dal fotografi e dal giornalisti. In compenso ne hanno scritto in molti e In tutti i sensi: con commosso entusiasmo e disincantato scetticismo, a favore e contro (proprio come per la mostra). Jean Leymarie, tra I maggiori studiosi d'arte moderna, già direttore dell'Accademia I* Manda a Roma, a Villa Medici davanti alle lue opere ha Invece detto semplicemente: mg' una resurrezlonei; e Cera tutto: dal giudizio positivo alla più toccante ammirazione. Lo scultore Cancella, pensando al gesto di Modigliani, vi ha colto il segno di un disperato cui non resti che confidare nell'Ignoto: «Come un naufrago quando affida al mare, chiuso in una bottiglia, il tuo ultimo messaggio'. Anche Enzo Carli, che ha visto le due Tette, ha avuto .l'impressione che siano autentiche, anche se appena sbozzate'. E aggiunge: «Era con me lo scultore Lorenzo Guerrinl che Ita una conoscenza diretta di come può trattarsi la pietra e mi faceva notare come, tra le due Teste ritrovate e quelle esposte, non vi ria sostanziale differenza circa la conduzione della mano o l'uso di strumenti-■ m 81 sta ora cercando una testimonianza indiretta, ma Importante: si sa dell'esistenza di una monografia, non su Modigliani ma di Brancusl, nella quale lo scultore romeno avrebbe ricordato come, in occasione dell'allagamento del suo studio parigino, l'amico livornese, che lo aveva alutato a mettere In salvo le sue opere, gli avesse raccontato di aver gettato dei suol pesai nel Fosso di Livorno Le Teste livornesi potrebbero costituire la dimostraclone del coerente sviluppo di un'Idea che. portatasi da Parigi. Modigliani a(f ror>t4=r»4»|suol inizi proprio durante proprio quel ritorno a Livorno Pronto a rinunciare ai pesanti massi di quelle sue prime prove (troppo pesanti per portarseli in Francia) — e a gettarli nel Fosso piuttosto che abbandonarli tra gente che aveva dimostrato di non essere In grado di capirli — uva tenendo viva In sé l'Idea creativa che 11 aveva fatti nascere: per riprenderla di 11 a poco puntualmente a Parigi, con quel vigore che. in un tempo relativamente breve, lo avrebbe condotto a ritrovare nella scultura*— in quelle sue Tette, come nel Nudo in piedi e nella pienezza della Cariatide — le forme che al tempo stesso aveva cercato, Bulla tela, in alcuni del più famosi suol ritratti o in altri dipinti. Ed e la tesi che la piccola, ma bella mostra di Livorno ha fatto sua. Angelo Dragone Uvorao. La terza testa ritrovala ieri nel Fosso Reak