C'è un doppio Stato

C'è un doppio Stato Dibattito sulla democrazia italiana C'è un doppio Stato i iin ili i temi maggiormente discussi in questi ultimi anni fra studiosi che s'interroganti sullo slato attuale della democrazia, è il neo-corporativismo Il tema e stato dibattuto, a dire il vero, più fuori d'Italia che nel nostro Paese, ma da duo o tre anni anche da noi il dibattilo c cominciato e procede a ritmo sempre più acceleralo. Dopo la raccolta di saggi. lut società neo-corporativa, a cura di M Maraffi, uscita nel |yKl presso II Mulino di Itolo gna, .sono apparse a brevissima distanza di tempo, presso lo stesso editore, altre due raccolte di articoli (in gran parte straniere) sull'argomento, L'organizzazione degli interessi dell' Europa occidentale (I98.t) e hi politica degli interessi nei Paesi industrializzali (l'»S4) nonetti il libro, ben documentato e ben ragionato, di I Borgogna e Ci. Provasi, Polìtica, economia c rappresentanza degli interessi, che reca un .sottotitolo già di per se stesso significativo: Uno siuilio sulle recenti diffìcoltà delle democrazie occidentali, Ai lettori di un giornale che non sono al corrente del dibattito fra gli addetti ai lavori e hanno invece reminiscenze storiche in cui il termine «corporativismo» e legato alla dottrina fascista oppure hanno nell' orecchio il gergo giornalistico corrente in cui per società corporativa s'intende una società frammentata in tanti piccoli gruppi che tendono a far prevalere i loro interessi particolaristici sugli interessi generali, occorre rivolgere due avvertimenti: a) quando oggi si parla di neo-corporativismo, ci si riferisce a un assetto che si c venuto formando in società democratiche, anzi in alcune delle democrazie europee più avanzate, come la Svezia, tanto che e diventata ormai abituale la distinzione fia corporativismo statale o fascista e corporativismo sociale O democratico; b) il neo-corporativismo non ha niente a che vedere con il fenomeno spesso lamentalo, specie in Italia, della disgregazione del tessuto sociale in tanti gtuppi e gruppuscoli rivali, le cui rivendicazioni indisciplinate e quindi imprevedibili rendono sempre più difficile il governo della società globale An/i, in un certo senso, e proptio l'opposto: si chiama oggi assetto neo-corporativo quello in cui si c formata la massima concentrazione delle organizzazioni degli interessi (volgarmente i sindacati) c queste organizzazioni prendono decisioni collettive di grande rilievo per tutta la società attraverso i loro rappresentanti al vertice insieme con organi del governo. Per capire la ragione di questa terminologia che può appaine ad alcuni fuorviarne, bisogna rendersi conto che per < corporativismo.) in generale nel linguaggio tecnico ormai consolidato s'intendono principalmente due cose: una dottrina che propugna la collabora/ione delle due grandi classi antagonistiche dei datori di lavoro c dei lavoratori, an/ichò il conflitto permanente risolto di volta in volta con aggiustamenti non solo dei contenuti ma anche delle regole di gioco, oppure la sopraffazione di una classe sull'altra; uno strumento istituzionale fondamentale, consistente nella sostituzione della rappresentanza immediata degli interessi particolari in contrasto, detta anche rappresentanza corporativa, alla rappresentanza politica, propria della democrazia rappresentativa, in cui Icletto. non vincolato al mandato dei suoi elettori, deve provvedere esclusivamente agli interessi generali Norberto Bobbio (Continua a pagina 2 In ottava colonna)

Persone citate: Maraffi, Norberto Bobbio, Provasi

Luoghi citati: Europa, Italia, Svezia