Un Gamba d'argento ed uno tradito di Gianni Menichelli

Un Gamba d'argento ed uno tradito Il judoka sconfitto in finale da un coreano, il tecnico di basket deluso dai giocatori Un Gamba d'argento ed uno tradito Il peso leggero bresciano sino al match di finale sembrava avviato a ripetere l'oro di Mosca - Poi è stato sorpreso da un avversario dotato ma sconosciuto DAL NOSTRO INVIATO LOS ANGELES — Arriva sorridente, disteso, alla conferenza stampa di (ine gara. Regge bene alle prime domande, dice che un argento olimpico non e davvero da buttare, anche per uno che a Mosca aveva avuto l'oro. Poi un giornalista francese passa il segno, chiedendogli so non si fosse stupito di baitele In meno di due minuti, al primo Incontro, il francese Dyot. Lui, Ezio Gamba, lo brucia, con gli occhi e con In lingua: ■ Afi èro preparato per vincere l'Olimpiade. Non ini ha slupiIo battere lìgot. Mi ha stupito non battere Ann-. Iivconc Keun Alni e corrano (del Sud, naturalmente, di Tcguh, per l'esattezza), ha 22 anni, e alto 173 centimetri per 71 chili (in peso da gara), e diplomato in educazione tisica ed ò 11 nuovo campione olimpico di Judo, categoria leggeri. Alla sua prima apparizione In una grande gara Internazionale ha tolto II titolo ad Ull Gamba preparato, concentralo, in forma perfetta, costringendolo alla resa, al punti, dopo 1 selle minuti della finalissima. Ezio (lanilia. bresciano, 20 anni scarsi, aveva vinto questa gara a Mosca, unico atleta militare (era carabiniere) tanto furbo e svelto da chiedere 11 congedo prima del blocco (delln partecipazione olimpica e d-.-l coiigedl)'ini|>oslo dal ministro della Dlfesu di allora. Lelio logorio. Fino al momento della finale. Gamba aveva dato l'Impressione di potei fare II bis con Incredibile tacitila, gruzle u una condizione tisica invidiabile e alla presa di gambe In cui e specializzalo. In poro più di ipiaiiio minuti di combattimento si era guadagnato la finale, fra la meraviglia di tutti. Forse è stata quella la sua rovina: • i/o sbagliato tulio, contro II coreano. Pensai*) di sbarazzarmene In fretta. Ho portalo sei-sette attacchi all'inielo. lui nemmeno uno. Ho alzato troppo il ritmo. Quando Ita contrattaccato lui mi ha trovalo In crisi. D'altra parie mi scntiixi fortissimo e questo Ahn non l'avevo mai visto e conosciuto. In finale vii aspettavo il giapponese Nakanishi. Con lui avrei saputo regolarmi-. Ma Alni, un giovanotto di Immane forza fisica, tagliato con l'accetta, Nakanlshl l'aveva eliminato al terzo Incontro della sua serie, di stretta misura, profittando di evidenti menomazioni fisiche dell'avversano, colpito duro a una costola (Incrinatura) ne) match d'esordio col senegalese Djallo e subito dopo al naso, pesto e sanguinante. La finale, dopo I mi/io Impaziente di flamba, non ha avuto storia dal 3'20", quando il corcano ha immobilizzato l'azzurro schiena a terra ed Ezio ha già compiuto un autentico miracolo od uscire da quella situazione prima del fatidico trentesimo secondo. Ma quell'azione aveva fruttato ad Ahn un vantaggio di due • koka>, che Gamba — stremato — non ha poi potuto rimontare. 'Peccato — ha concluso l'azzurro — avevo lavorato per mesi anche cinque ore al giorno per t'incerc fa mia seconda Olimpiade. Adesso continuerò almeno fino al mondiali '85 di Seul. Voglio prendermi una rii'lnclfa in casa di questo signore. E voglio vincere un mondiale, dopo essere arrivato tre volte secondo: forse io nelle finali faccio proprio qualcosa di sbagliato-. Gianni Menichelli I /is Angeles. Il cortami Alni e il nostro (Jamlia mi match decisivo

Persone citate: Djallo, Ezio Gamba, Gamba, Nakanishi

Luoghi citati: Los Angeles, Mosca, Ull