Un italiano ha vinto i leggendari 10 mila di Gian Paolo Ormezzano

Un italiano ha vinto i leggendari 10 mila A Los Angeles data storica per l'atletica azzurra Un italiano ha vinto i leggendari 10 mila DAL NOSTRO INVIATO L08 ANOKLKS — Lo sport italiano Iia conquistato martedi sera alle Olimpiadi di Los Angeles la sua nona medaglia d'oro. Se (' possililtofana una graduatoria di valori, quella di Alberto Coirn nei 10.000 è senz'altro la più lucente, la più prestigiosa. I successi nell'atletica leggera, sport universale e disciplina regina dei Giochi, hanno sempre un sapore sociale e danno prestigio assoluto al l'aese clic li conquista. Questo successo nei 10.000 metri assume addirittura sapore specialissimo per lo sjiorl azzurro, se si considera che mai nella storia un atleta italiano era rlusctto ad imporsi ai Giochi olimpici in una gara di mezzofondo superiore ai 1500 metri. Bisogna risalire proprio a Los Angeles 1932 per leggere nell'albo d'oro il nome di Luigi Beccali, allora vincitore dei 1500. Bisogna andare a cercare i nomi di Berruti (Roma 1960) e Mcnnea (Mosca 'SO) per trovare altri due azzurri vincitori nella corsa, i ZOO metri di velocità. Alberto Cova, pur avvantaggiato da una concorrenza meno agguerrita del previsto per via del boicottaggio, ha inserito il nome di un italiano accanto c quello dei Nurmi, degli Zatopek, dei l'ire», f leggendari protagonisti della specialità. Alberto Cova, ^rridore lombardo, ha tHnto anche i 10.000 metri olimpici. In quell' .anche- c'è il resto della si grande, carriera, la chiusura di una sequenza fantastica (campionato europeo, campionato mondiale. Olimpiade: tre stagioni di seguito con questi Ire .segni-). Ha detto Cova dopi» la gara: .Penso veramente di avere fatto una grande cosa, una cosa perfetta, preparati» bene. So di essere, come si suol dire, entrato nella leggenda sportiva Ma voglio precisare che dentro a queslt loccenda che si chiama leggenda mi trovo benissimo, perche- ci sono arrivato col lavoro, non con qualche regalo dalla fortuna*. Cono parla benissimo, è ragioniere e ha il lessico di un conferenziere professionista, forse anche perché il suo secondo lavoro e primo mestiere (dopo il lavoro, che non »' esattamente o soltanto un mestiere, di atleta) è quello di pubblicitario. nell'azienda che dà il nome al suo club. Cova ha come disleso sulla pista un programma, svolgendolo perfetlanxente. muoven- dosi dt casella in casella, di giro in ino A metà gara, ha segv.ìo in fuga del finlandese Vani.:., ha intuito che era il momento chiave della competlzicne. gli altri subilo vislotame'itc tulli indietro, come sca'ciati. -Di Vaimi, sapevo tutto — ha dette Cova —, l'avevo stuU'ito In Finlandia, dove ho preparato con Rondelli. e contro tanto gente che non mi capiva, questa Olimpiade. Sapevo che la gara doveva passare attraverso Vallilo, non attraverso Mamede. 11 portoghese primatista mondiale della distanza, uno che fa t record ma non sa correre le prove importanti. Quando Mamede si è ritiralo, non me ne sono neanche accorto. Le due volte che Valnlo ha attaccato, grosso modo do|w cinque e dopo sei chilometri, ho sofferto spaventosamente. A due giri dalla fine sono stato comunque sicuro di vincere, il finlandese non ha il mio sprint.. Alberto Cova ò comasco di Interigo, dov'è nato il 1 dicembre 195*. Lavora e si allena a Milano, ma risiede a Mariano Coniente.. E' sposato, senza figli. Alto 1.72. jiesa 53 chili ed ha un bel fisico elegante, con un bel viso baffuto da persona seria e determinata. Ha la erre un po' grattata, gli dona. Gian Paolo Ormezzano

Luoghi citati: Finlandia, Los Angeles, Milano, Roma