Portogallo, agricoltura povera ma agguerrita di Enrico Benedetto

Portogallo, agricoltura povera ma agguerrita Il Paese iberico che tra breve entrerà nella Cee farà all'Italia una pericolosa concorrenza Portogallo, agricoltura povera ma agguerrita nostro servizio LISBONA — Un po' riluttante, disincantato e fatalista come dicono sta l'anima lusitana, ma Insieme speranzoso, conscio di giocarsi in Europa quel futuro •diversoche tanto spaventava Salazar, il Portogallo marcia a piccoli passi verso l'appuntamento Cee del primo gennaio •88. E' una scommessa obbligata quella che porterà a Bruxelles la nazione dal reddito prò capite pia basso nel Continente (2.300 dollari annui, con minimi salariali intorno alle 120 mila lire), trenta analfabeti ogni cento e inflazione su medie latino-americane o quasi Ma se in Parlamento l'opposizione alla • cura Europa- raccoglie unicamente il 18% del velcro-comuntslo furili;.!, nel Paese sono in molti a temere che la lraglle economia lusitana venga strangolata dagli Undici, prime fra tutte le associazioni contadine. Olà, perche il caso tortogallo, a ben guardare, nasce e muore sull'agricoltura. 8u 100 abitanti 32 lavorano la terra (il quadruplo della media Cee) ma solo uno ha prodotto negli ultimi anni — attesta una ricerca francese — innovazioni tecnologiche. Le Imprese sono in larga misura parcellizzate, tanto che 11 72% vive un'economia finalizzala all'autoconsumo. A mettere sotto accusa la politica portoghese di settore basterebbe peraltro il disavanzo agricolo (6 430.457 tonnellate In arrivo ogni anno dall'estero contro 2.284.974 esportale: saldo passivo valutabile intorno ai 74 miliardi di escudos ncll' '81). Eppure, malgrado questa grave congiuntura. I prodotti lusitani fanno temere una mini-rivoluzione In quello che anno dopo anno si * confermato il •ventre molle- -della Cee, 1' economia tierdc mediterranea. 1 costi del lavoro, estremamente bassi In confronto a quelli dei partner europei (Italia. Midi francese. Oreria C Spagna medesima) rischiano di far scoppiare. In altre liarole. una guerra fra poveri che vedrebbe penalizzato II nostro Sud. La filosofia di Mario Soares e stala chiara sin da quando, nel '77. |x»c la candidatura |K>rtoghese alla Comunità: per non gravare oltre misura sui lutun alleati chiedere via Ubera al prodotti (una minoranza) •vincenti». Innanzi tulio, la conserva di iramodoro Quasi 18 mila ettari collivati a fine Industriale. 500 mila tonnellate di sugo in scatola l'anno. Il primato europeo, finora, era nettamente italiano, con l'Agro nocerinosarnesc zona di punta, ma qualora non venissero predisposte compensazioni in sede daziarla, con sgravi ben graduali, potremmo vedere il pelalo mode In Lisbon soppiantare anche da noi le sardine come simbolo alimentare del Portogallo. Il problema esiste — e i»re Craxl ne abbia accennalo in margine alla sua recente visita — ma non sembra l'unico. Un'altra plccola-grande minaccia per la nostra economia — In questo caso la sarda — * 11 sughero. DaU'AIcnlcjo giungono intuiti I 2 terzi della produzione mondiale. Per gli agrumi. Invece, una sorpresa. Malgrado l'arancia prenda nome In vari dialetti nazionali da questo Paese che primo l'importo. Il Portogallo ha una produzione decisamente Inferiore al suo fabbisogno. Modesto l'export d olio (3.508 tonnellate) mentre per la soja è decuplo. Un discorso a parte merita Il vino, che qui non conosce, salvo eccezioni, trattamenti Ogni anno lasciano II Paese 120-150 mila tonnellate. Rappresentano voce non secondaria |>cr la bilancia commerciale italo-portoghese (1.000 miliardi di scambi in tulio, 300 il noslro attivo) In ogni caso, non sembra tanto Lisbona a poter modificare gli equilibri della Comunità, quanto 11 .binomio iberico., dove il Portogallo, con 1, suol nove milioni d'abitanti e un reddito globale nettamente Inferiore a quello del Piemonte, rischia ; impietosa competllività spagnola. OH effetti pio notevoli dell' Ingresso lusitano nella Cee dovrebbero quindi registrarsi all'Interno del Paese, non fuori. Sono proprio le difficoltà, anche psicologiche, di questo Impatto, a rendere Indecifrabile l'atteggiamento di quaranta portoghesi su cento, se vogliamo credere nel sondaggi. E in un Paese che Il professor Salazar Ibernò per 36 anni con il prezzo politico del baccalà, tanta miseria ma nessuna inflazione. Il •vento del garofani' deve forse soffiare ancora un po' affinché l'autobus europeo non sembri un bolide di Formula Uno. Enrico Benedetto

Persone citate: Formula, Mario Soares, Salazar