E ora c'è un ormone che regala l'euforia

E ora c'è un ormone che regala l'euforia Un nuovo tipo di doping che sembra incontrollabile E ora c'è un ormone che regala l'euforia DAL NOSTRO INVIATO LOS ANGELES — Stomindata l'atletica ed è cominciata una Olimpiade nell'Olimpiade, ami per taluni comincia la vera, la sola Olimpiade. /Vr talaltri. comincia lu saga massima del doping. Fra questi ci sono anche alcuni italiani, come Sara Simeoni e Pietro Mennea. sicurissimi che c'i chi prende prodotti vietati, non viene mai scoperto, e magari vince proprio le loro gare Ilo stesso Lewis è stalo sos)Kttalo, dopo Helsinki 1983). Ce poco da dire: nessuno crede al controllo antidoping, sitecic dopo che guesto controllo hu detto che tutti sono stati puliti ai Giochi del 19X0 Il fatto die stavolta manchino gli atleti dell'Est europeo significa, per molti, un 'triste- successo a priori del controllo stesso: nel senso che stavolta si potrà dire che tutto va bene con la certezza di sbagliarsi su due terzi del mondo dello sport, non su tutto il mondo. In attesa del nulla di fatto dopo i 1500 controlli che verranno o}>erati sugli atleti, un po' automaticamente ti primi tre di ogni gara), un po'a sorteggio, coinvolgendo due laboratori statunitensi e un centinaio di scienziati di vari Paesi, incluso il fumoso Donickc, tedesco, quello della macchina che scopre gli ormoni anche se assunti molto tempo prima, col biberon, cosa possiamo dire sul doping? Forse bastano le jmrole del dottor Kcrr, un medico di Los Angeles, sunitario di fiducia di numerosi atleti. Lui sostiene che e nato un doping d'elite, quello consistente nell'assunzione di ormoni umani della crescita. E' d'ilite perché costa caro, jyerche pochi lo conoscono, perché dà, più che irrobustimento sgraziato, euforia quasi artistica. L'ormone della crescita sembra in effetti non tanto far crescere, muscolarmente, lindividuo ()ter questo ci sono già gli steroidi anabolici), ma dargli un'euforia cerebrale, simile a quella provocata dalle amfetamine o anche da droghe vere e proprie, come la cocaina, però senza paura che i controlli accertino la presenza della so¬ stanza: che fra l'altro. a)>))unto perché non individuabile, non e vietata, cosi come non é vietato il cortisone, utile molto più delle umfetumine del buon tempo antico por tenere lontana la soglia del dolore. In sostanza: gli atleti non si divideranno fra dopati e non dopati (anche perche stando ai controlli sono tutti non dopati), bensì in furbi e non furbi, in esperti e non esorti, anche in ricchi e non ricchi. Im faccenda, nella sua chiarezza burocratica, legale (vietati i prodotti ics e ipsilon, controlli negatili sull'assunzione di quei jirodottt, tutti angeli e santi), e nella sua nebulosità reale, si complica ulteriormente. In un certo senso, l'assenza di sovietici eccetera e deplorevole anche j>crcM loro se non altro garantivano un fipo di doping, o se preferite di droga, più scientifico, più severo, meglio regoluto, ed anche contagioso, didascalico. Questa Olimpiade potrebbe vedere il trionfo del doping -artistico-, così come in fondo nello sjtort. nelle gare anzi, vede il trionfo artistico dell'estro statunitense: una cosa magali commovente, però limitatili e, per chi pensa o pensava allo s)x>rl come scienza esatta, come prcjxtrazlonc precisa, perfetta, senza tropjie possibilità di invenzione Qui si inventano i campioni, i corpi, gli spiriti. Un po' le giurie, un po' (chissà) l'aria, in certe specialità sembra di ivder ugire una tribù di matti, di assataiiati. unii, limiti in qualche loro rito. Qualcuno vuol rasserenarsi con i cinesi Sembrano indenni da ogni s/ierlmentazio-ne misteriosa. Nella ginnastica, LI Ning fa cose paeeesche a cor;» Ubero, trasforma i minuetti di una volta in .feroci- esercizi al cavallo fatti al suolo, vola, stogila la chiusura e prende solamente 9,90. Sembra pulitissimo. l'ero Gravai, quello che ha vinto jter gli Usa il ciclismo su strada, sco)>crto in {leccato amfctaminlco al Giro del Colorado, si f fatto assolvere sostenendo che aveva preso un'erba cinese. Gian Paolo Ormczzano

Persone citate: Gian Paolo, Ning, Pietro Mennea, Sara Simeoni

Luoghi citati: Colorado, Helsinki, Los Angeles, Usa