I partiti d'accordo a diminuire il numero di deputati e senatori

JTpartiti d'accordo a diminuire iln umero di deputati e sena tori Bozzi ha consegnato alle Camere il primo documento sulla grande riforma JTpartiti d'accordo a diminuire iln umero di deputati e sena tori Tra i punti di intesa anche il rafforzamento dei poteri del presidente del Consiglio - Dissensi sulla modifica del sistema elettorale e sulla struttura del Parlamento: la sinistra insiste per abolire una delle due assemblee ROMA — L'on. Aldo Bozzi, presidente della Commissione bicamerale per le riforme Istituzionali, accompagnato dagli onorevoli Andò e Olttl ha illustrato Ieri al presidente del Senato Francesco Cosslga una prima relazione su ir attività svolta dalla commissione bicamerale net primi otto mesi di lavoro. Le prime pagine del documento Bozzi, di 26 cartelle. Illustrano I tpuntl di larga convergenza- registrati nella commissione: mantenimento del principi fondamentali della Costituzione repubblicana: centralità del Parlamento, snellito nelle sue strutture e reso più efficiente nel suol procedimenti: congrua rldeflnlzlonc del meccanismi di raccordo tra Parlamento e governo, ciascuno rafforzato nelle atlrlbuzlonl che gli sono proprie: rafforzamento della posizione costituzionale del presidente del Consiglio, attraverso un rapporto fiduciario diretto con 11 Parlamento, un potere di scelta e di revoca del ministri e un potere di coordinamento dell'azione collegiale del governo: una revisione del poteri normativi dell'esecutivo, per mezzo di una vasta delegificazione; un rafforzamento dell'Iniziativa legislativa popolare e regionale, e del meccanismi per garantire l'effettiva copertura finanziarla delle leggi; una revisione delle discipline del referendum; un sistema elettorale ancorato a! principio della rappresentanza proporzionale. Il primo tema di fondo svolto dalla commissione — scrive Bozzi nel suo documento — è Btato 11 dilemma monocamerall8mo-b!camcrallsmo. Pel, dp e sinistra Indipendente ribadiscono la loro tesi per la soluzione monocamerale (un'unica Camera, con un numero ridotto di deputati: 420 secondo 1 comunisti. 500 secondo la sinistra Indipendente. 630 per dp). Anche 11 msi-dn ha proposto una sola Camera, per metà eletta e per l'altra metà composta da rapprescntanll delle categorie produttrici. Le altre forze politiche sono Invece per il mantenimento del sistema bicamerale ma per la differenziazione delle Camere nella composizione e nelle funzioni. Per quanto riguarda la composizione l'orientamento prevalente della commissione è per una riduzione del numero complessivo del parla¬ mentari: 450 deputati e 300 senatori (proposta de). 400 e 400 (psl). mentre il pll propone di ripristinare quel rapporto tra il numero del parlamentari e la popolazione. Quanto alla composizione del Senato. 6 largamente minoritaria la proposta di trasformarlo In Cantera delle regioni: la maggioranza della commissione concorda per ampliare il numero del senatori permanenti includendo tra 1 senatori di diritto e a vita, oltre agli ex presidenti della Repubblica, anche gli ex presidenti delle Camere e della Corte Cosllluzlonale (de, pll, prl); è slato anche proposto di portare a 10-15 ti numero massimo complessivo del cittadini che possono essere nominali senatori a vita dal Capo dello Stato. Per quanto riguarda le funzioni, sempre nell'Ipotesi del mantenimento del sistema bicamerale, l'orlcntamento è di attribuire alla Camera una prevalenza nell'esercizio della funzione legislativa e al Senato una prevalenza ncll' esercizio della funzione di controllo. Anche la Camera pero dovrebbe continuare a svolgere funzioni di sindacato ispettivo nel riguardi del governo e della pubblica amministrazione limitatamente all'uso degli strumenti delle interrogazioni e delle Interpellanze. Sul .tema governo, si e registrato .un più ampio e articolato consenso- su alcune soluzioni: l'Instaurazione di un rapporto fiduciario diretto tra 11 Parlamento e 11 presidente del Consiglio: una più diretta responsabilità del presidente del Consiglio nella scelta del ministri, che non sarebbero legati da un rapporto fiduciario con 11 Parlamento; la revocabilità del ministri da parte del Presidente della Repubblica. 8ul sistema elettorale permangono dissensi ma c'è anche 'qualche significativo avvtdnamento tra le varie posizioni.. In attesa di un approfondimento. Bozzi cosi sintetizza le principali posizioni finora emerse: mantenimento dell'attuale sistema, pur con qualche ritocco (pri. pll. psdt); formazione di coalizioni tra I partiti, con sistemi variamente congegnati (de); la posizione del comunisti prevede la presentazione delle candidature (per l'unica Camera da essi Ipotizzata) In collegi uninominali e una distribuzione complessiva del seggi con criterio proporzionale. Il capitolo sulle .fonti normative, sulla formazione delle leggi, riassume le varie proposte presentate In commissione: In particolare, per la decretazione d'urgenza. Il principio che 11 decreto legge deve essere convertito In 30 giorni (pel), che non può essere emendato (pll, psdl. msl). e che debba essere prevista una procedura tale da consentire alle Camere di esprimersi comunque entro il termine stabilito per la conversione In legge (pll). (Ansa)

Persone citate: Aldo Bozzi, Bozzi

Luoghi citati: Roma