Su e giù per le calli degli onesti risi e bisi

calli calli degli onesti risi e bisi a Venezia la ricerca appare azzardata e difficile, senza garanzie di successo. La miriade di posti di ristoro veramente attrezzati, dalla pizzeria al ristorante di lusso, dispersi per calli e campi, occhieggianti ai piedi dei ponti, smarriti in una piccola corte, rischia di fare impazzire il viaggiatore che voglia impegnarsi in una scelta solitaria e senza guida. A volte persino l'allettamento di un giardinetto, cosi gradevole nella buona stagione, si palesa malfido: la cucina non è all'altezza della deliziosa pergola che ci sovrasta, 11 cameriere si rivela sciroccale e svogliato, il conto, a fine avventura, paurosamente esoso. Allora cominciamo la breve rassegna dei posti frequentabili per una cucina alla veneziana e per I prezzi abbordabili, con quello che nel suo genere 6 quasi un unicum nel centro storico. Siamo nella Corte Prima del Milion, un nome che evoca Marco Polo, perché quasi sicuramente nella zona sorgevano le dimore della sua doviziosa famiglia di mercanti: in una propaggine del sestiere popolarissimo di Cannarcglo che sta quasi per sconfinare in quello più blasonato di San Marco. Intendiamo parlare dell'Ostarla al Milion, che vede in cucina 1,'ex fotografo Silvano Bernardi, mentre Il suo socio baffuto e riccioluto si occupa del vini, tutti di buona e ottima qualità. L'ambiente è un accurato, amoroso e paziente riflesso di quelle che furono le osterie veneziane con cu-. no (vulgo San Bastian), vicino all'omonima chiesa, apre i battenti su uno splendido carni», con tavoli anche all'aperto, la trattoria Anzelo Rafael, di Mario Orsolan. Siamo nel cuore forse più schietto della città. La trattoria è un piccolo traguardo per buongustai, con le sue specialità di pesce e I prezzi decisamente accessibili. Ragguardevoli soprattutto i classici: dagli antipasti molto ricchi e gustosi, svarlanti dai .garusoli» alle «cape sante», ai primi ben radicati nella tradizione locale, come il risotto di pesce, ai secondi, altrettanto classici, come il fritto e la grigliata mista, da accompagnare sempre con delicati vini bianchi. Anche in questo caso i prezzi difficilmente sforano 11 .fondo» da noi previsto, purché si usi con discrezione la propria capacità nutritiva. Verso il tramonto, seduti a un tavolino piazzato nel campo attravej-sato da radi passanti, per lo più indigeni, con attorno uno spazio ritmato da un'edilizia arclvenezlana, tra case in cui è incastonato qualche splendido pezzo di monumentatila, si mangia e si sogna. Gestione casalinga anche Al Baearcto, nel nobile sestiere di San Marco, in Piscina San Samuele 3447, tra Carni» Santo Stefano e 11 Centro di Cultura di Palazzo Grassi: senza troppe estrose civetterie, il bruno Emilio vi può servire 1 risultati di una cucina solida e sana, dai gamberetti freschissimi con la maionese a un bel pesce rospo arrostilo, con contorni fragranti, e dna amatissime da Elio Zorzl. Bando alla plastica e al neon, spazio Invece a un'Intimità di tipo tradizionale, con 1 mobili di legno scuro, le tovaglie a quadretti rossi e bianchi. Ci si serve da soli al banco spesso aiutati da un veloce e servizievole biondino. E', per cosi dire, un self servlcc fuor d'ogni consueto, quello che vi accoglie all'anagrafico 5841 di Cannarcglo. Potete organizzarvi il pasto come vi pare, anche se di regola non dovete contare su un primo piatto. Le sepploline arrostite volete considerarle un antipasto o un secondo? Potete comunque aprire con «folpctti» c .canoce» (cicale di mare), oppure appoggiarvi, se il pesce non è 11 vostro forte, a dell'eccellente prosciutto crudo. Molto gustosi, alla loro stagione, i carciofi e le melanzane fritte. Di rincalzo, contorni come una leggera Insalata russa e patatine al forno. Spesso trovate un baccalà mantecato vecchia maniera, corposo, e del pesce «in saòr» (sapore), che è uno dei piatti veneziani più classici. Per andar sopra alle quindicimila, dovete abbuffarvi. Frequentato da veneziani, soprattutto studenti e artisti, ma anche da turismo di naso fino. Il clima estate e inverno, è cordiale e festoso. Se qui siamo nel centro cittadino, allontanandoci In direzione delle famose Zattere, passato il Canal Grande, e addentrandoci nel sestiere di Dorsoduro, al numero 1722, a pochi passi dalla facoltà universitaria di Lettere di San Sebastia¬ i consueti vini veneti, tocai e pinot bianchi, cabernet e' mcrlot rossi. Volentieri battuto dagli intellettuali che gravitano attorno a Palazzo Grassi, ma anche da veneziani veraci. Aldo Trlncanato e I suoi parenti governano Invece sull'Antica Mela, al numero 2800 di Cannarcglo, In una zona, la Fondamenta della Misericordia, che lambisce il ponte di accesso al Ghetto, quasi intatta, anche nel colore e nella qualità della vita, da secoli. Eccovi una forzuta pastasciutta con le seppie nere, ed ecco i «bigoli In salsa», il baccalà confezionato in vari modi, i quasi Immancabili .felpl consU. cioè polipi conditi. 1 fritti, gli arrosti, i contorni di insalate e rucole lievi, le brocche colme di tocal sfuso. Nel cortiletto interno un pittore del luogo ha affrescato la parete di sfondo con una scena di pesca in laguna, che slarga gli orizzonti dell'avventore, rinfrancandolo nella giusta sensazione che il pesce servito sia proprio fresco. Tirale le somme, si resta quasi sempre sotto le ventimila. Abbiamo fornito soltanto qualche punto d'appoggio, In una difficile caccia al tesoro. Ma nella ragnatela delle calli ci saranno certamente altre accostabili oasi di ristoro. Per esse vi abbandoniamo al vostro fiuto e alla vostra fortuna ricordandovi che Venezia può essere anche una tranquilla ccnctla tra facce di padroni sorridenti, piatii semplici, vini onesti, prezzi amichevoli. 1 pescatori issano a bordo i pesantissimi tonni con gli arpioni nella fase culminante della mattanza lungo una nuovissima strada. Dalla vicina Portovesme partono frequenti traghetti per l'isola di San Pietro, meta obbligata di una visita che non dovrebbe essere troppo affrettata. Il paese di Carloforte e l'intera isola sono abitati dal discendenti di una colonia di pescatori di corallo genovesi che nel 1738 re Carlo Emanuele III di Savoia fece trasferire da Tabarca, minuscola isola di gna fare in fretta a tirare in barca i tonni — spiega un anziano — perché, agitandosi, sono gli stessi pesci ad aiutare i tonnarotti-. Se li lasciassero soffocare nella camera della morte, bestie da tre o quattro quintali sarebbe poi impossibile issarle in barca a forza di braccia. I più giovani e attenti replicano alle accuse di violenza gratuita piovute sulle mattanza, affermando che le tonnare non hanno mai te scavi nella vicina necropoli. Le due statue ornavano probabilmente nel VI secolo a.C. 11 portale di ingresso alla città, chiamata allora Sulcis. Un gruppo di giovani del paese si è poi preso l'incarico da alcuni mesi di aprire al pubblico le vaste catacombe sotto la chiesa di Sant'Antioco, permettendone finalmente la visita. Carlo della Corte Andrea Donati

Persone citate: Aldo Trlncanato, Andrea Donati, Carlo Della Corte, Carlo Emanuele Iii, Carni, Elio Zorzl, Mario Orsolan, Silvano Bernardi, Sulcis

Luoghi citati: Carloforte, Venezia