In fondo ai sentieri del Parco c'è sempre una vecchia osteria

In fondo ai sentieri del Parco c'è sempre una vecchia osteria In fondo ai sentieri del Parco c'è sempre una vecchia osteria NEL 1886 Federico i Nietzsche capitò a Ru- j ta e ne rimase affascinato. Non si sa se il filosofo tedesco apprezzasse particolarmente, oltre al paesaggio, la cucina di queste parti, ma è molto probabile. Il ! posto è a cinque chilometri1 da Rocco e a tre da Camogll. E' un borgo in cima a una salita, giusto sul valico verso Sud della statale n. 1, ; l'Aurelia. Appena passata una breve galleria si comincia a scendere verso Rapallo c Santa Margherita Ligure, alla prima curva la pietra miliare del chilometro 501 da Roma. A Ruta dì Camogli c'è l'entrata (pedaggio per i veicoli) del Parco di Portofino: un grande cancello accanto a una casetta di stile Liberty, dove inizia una strada privata in salita di due chilometri fino a Portofino Vetta. Qui ci sono un albergo, restaurato in decoroso Liberty, e un vecchio belvedere dal quale si gode una vista unica sui due ma-1 ri, il Golfo del Tigullio e il Golfo di Genova. Una volta, nel primi anni del secolo e fino agli Anni Trenta, questo Grand Hotel era irequentato in modo assai chic, si chiamava «Portofino Kulm». Oggi è un posto tranquillo. Una parte dell'e-, diflclo contiene una galleria j di affreschi. Gli appassionati di gite a piedi dicono che partendo da Portofino Vetta, il tratto dalla località Paradiso a località Pietre Strette, meno' di un'ora di cammino quasi j In piano a mezza costa, è il percorso più bello del Monte di Portofino, tale da giustificare la pretesa che sia uno del più belli In assoluto in buona parte del Mediterraneo. La suggestione maggiore è data dallo strapiombo, non però vertiginoso, fra 11 verde dei pini e le rocce che precipitano fino al mare. Nella seconda di un paio di vallette, a un certo punto appare dall'alto 11 villaggio marinaro di San Fruttuoso con l'antica abbazia che ospita le tombe del Doria, signori di Genova. E' una vista Indimenticabile. Proseguendo attraverso boschi ombrosi (c'è una famosa trattoria sul sentiero, «Gli Olmi»), si può arrivare fino a Portofino Mare troppo celebre per parlarne qui. Tornando a Ruta, anche senza salire a Portofino Vetta con la macchina o l'autobus, si possono fare tranquille passeggiate verso San Rocco, altro borgo a picco sul golfo con vista su Camogli e su Punta Chiappa, che è uno strano coltello di roccia proteso nel mare dal promontorio (due chilometri e mezzo da Ruta a San Rocco, lungo una strada molto riposante, fra vecchie ville, sempre con la vista del Golfo Paradiso). A San Rocco, oltre a un ristorante più caro, ma dalla vista mozzafiato, «La Rocca», c'è una trattoria, •Egidio», specializzata in focacclne al gorgonzola, che sono una variante delle ben note focacce al formag¬ Ibi/a: aspre scogliere dell'isola e un salinga alla trattoria «501» e al ristorante «Amelia». Alla trattoria «Sana» si arriva per una stradina che passa sotto una chiesetta romanica del XII secolo. Pare che fra 1 migliori gelati di frutta della zona ci siano anche quelli del bar che si trova proprio dirimpettoal cancello d'ingresso del Parco. A Ruta, che è un po' la base delle escursioni dentro e attorno il Parco di Portofino, è rimasto un solo albergo di quelli che dovevano esserci ai tempi di Nietzsche. Si chiama «Piccolo Parco» e fa pensione. Ristorante e camere con ' gran panorama, prezzi modici. Sulla stessa strada dell'antica chiesa medioevale si può proseguire verso Rapallo, ma una sosta che merita è quella a San Martino di Noceto (2 chilometri da Ruta), dove In cima a una breve salita sulla sinistra si vede un'osteria, da «Gianna», con pergolato e annesso negozio di alimentari. La vista è verso la valle dell'Interno e lontano si vede Rapallo, con un occhio di mare, ma l'importante, qui, non è il panorama bensì il posto dove si mangiano pansotti e polli ruspanti gustosissimi. Attorno alla magica zona del Monte di Portofino ci sono alcune trattorie che soltanto alcuni anni orsono non erano niente più che mescite di vino. E' il caso di «Oreste» a San Lorenzo della Costa (3 chilometri da gio locali. Ma anche il pesce è di prlm'ordine. In poco più di mezz'ora si scende da San Rocco alla riva del mare a Punta Chiappa In località Porto Pidocchio, passando davanti a un'antica chiesa romanica dedicata a San Nicolò di Capodlmontc (sec. XII) a fianco di un monastero ora trasformato In abitazioni. In riva al mare si mangia ottimo pesce pescato in loco da «Spadin» e da ..Ih in», rinomate trattorie alla quali durante l'estate accorrono i naviganti da diporto ancorandosi a pochi metri dalla riva. Più su c'è il piccolo albergo (aperto tutto l'anno) «Stella Maris», con ristorante, un luogo di straordinaria pace lontano da qualsiasi rumore, tranne quelli distanti del battelli che collegano Porto Pidocchio con Camogli e San Fruttuoso. I piatti fondamentali di questa parte della Riviera di Levante oltre al pesce sono 1 primi: «pansotti» (ravioli di verdure selvatiche) conditi con salsa di noci, le «troffic» (specie di gnocchcttl di acqua e farina) conditi con il pesto e i tagliolini di punte di ortiche sorprendentemente gustosi. C'è una notevole abbondanza di funghi dall'estate in poi, si fa molto coniglio, è ottima la trippa In umido e sono fra le migliori d'Italia le ricette locali per baccalà e stoccafisso. Ancora a Ruta, spuntini molto variati da «Nicco» in posizione panoramica per la slesta serale c cucina ca¬ Ruta) proprio davanti alla chiesa, la titolare è specialista in pansotti fatti con verdure raccolte nel proprio terreno. D'inverno, straordinari la trippa e il merluzzo. A San Lorenzo anche la trattoria «Cittu Rai» ha una vecchia tradizione. San Lorenzo è famosa In Liguria per 1 grandiosi fuochi artificiali nella notte del 10 agosto, la festa con echi arabi detta del «Ramadan». Un altro ristorante tipicamente locale è «l'andini», fra Ruta e San Lorenzo della Costa. Per 1 funghi, infine, c'è una valletta apposta: si chiama San Massimo e vi sono un paio di ristoranti che si contendono le migliori preparazioni: 11 più famoso è «O Glauco». Alla pittoresca località, proprio sopra un famoso campo da golf, si arriva da Ruta scendendo verso Rapallo per la strada di San Martino di Noceto e voltando a destra (3 chilometri) quando si arriva a Santa Maria del Campo, seguendo la freccia San Massimo. Quasi tutte le domeniche d'estate nel paesi del dintorni ci sono feste patronali ,con fuochi artificiali. L'8 luglio a Ruta c'è un trofeo per una gara di pittura estemporanea sul tema delle bellezze paesaggistiche locali. Il 1" agosto c'è a Camogli una suggestiva festa: centinaia di lumini accesi vengono deposti a galleggiare in acqua e la corrente li porta verso Punta Chiappa. Uno spettacolo straordinario visto da Ruta e San Rocco. Sempre In agosto a San Rocco c'è la «Festa del cane più buono*, che riunisce animali campioni di fedeltà da tutte le parti. La premiazione avviene sotto 11 monumento al cane, uno dei non molti al mondo. Marco Giolii