La «civiltà» dell'Homo erectus aveva una capitale nel Molise

E' la più importante scoperta paleoantropologica di questi anni E' la più importante scoperta paleoantropologica di questi anni La «civiltà» dell'Homo erectus aveva una capitale nel Molise LA gente che vive di caccia, pesca e raccolta ha un atteggiamento pragmatico nel confronti del design e dell'oggettistica: ciò che non serve non si iabbrica. Rimasi pertanto piuttosto perplesso nel ritrovare in un accampamento El Molo, pescatori del pago Turkana, un oggetto misterioso. Su un'asta di legno, lunga una quarantina di centimetri, trattata a fuoco a un estremo, era immanicata una grossa scheggia di scapola di pesce (5x10 centimetri), ben legata con corde di fibra d'alga. Presa In mano, era la cosa più slmile a un tomafiawk (l'ascia pellerossa della no- ' stra infanzia) che avessi mai visto. L'unico problema veniva dal fatto che era troppo fragile e leggera per servire da arma. Ero cosi soddisfatto, comunque, di aver trovato un oggetto in osso «modello preistorico», cne trascurai gli sguardi perplessi del pescatori e quelli decisamente seccati di una donna anziana. Dopo circa un'ora di foto- > grafie, prove di taglio, goffi tentativi per staccare parti di pesce, patetiche variazioni di Impugnatura e tutte le prove ergologlche del caso, la matrona perse definitivamente la pazienza e, senza una parola, mi strappò 1'«ascia di guerra». Inginocchiatasi presso la pentola, Introdusse la «lama» nel cibo e, sfregando le palme sulla asta, mi fece la dimostrazione del miglior frullino da brodo di pesce disponibile sul mercato. Non è ■difficile rendersi ridicoli In ' un villaggio, ma fa sempre male. L'unico vantaggio che si ha a lavorare all'analisi degli oggetti di siti preistorici, rispetto alla ricerca etnologica presso i «popoli primitivi», è che non c'è nessuno per smentirti. D'altro canto, nulla è più frustrante della visione di fossili, disposizione di ossa, utensili di pietra, schegge, impronte, stratigrafie: i particolari sono chiari, ma la visione d'insieme, la logica che collega gli elementi In una rete di relazioni significative, questa ci sfugge. Il compito del paleoetno-. logo è la ricostruzione del modo di vita di persone dl- Vicino a lsernia affiorano grandiosi resti di animali uccisi da esperti cacciatori di 700 mila anni fa: questi lontani progenitori conoscevano già il fuoco, avevano un linguaggio evoluto e una complessa organizzazione sociale 'verse da noi vissute centinaia di migliaia di anni fa. Immaginate di prendere da una casa solo gli oggetti di plastica (durano di più); li mettete In un sacco, scuotete per bene e poi spargete il tutto sulla riva di un fiume In piena; 11 resto della casa e delle suppellettili lo diamo per distrutto. Ora cercate. di ricostruire la vita, le abitudini, la mentalità, la cultura di chi ha prodotto la casa, ricavandone i dati con EN scavl tra 11 limo lasciato dall'Inondazione. Questo è il tipo di problema da affrontare nello studio degli insediamenti paleolitici. Recentemente sono stato invitato a partecipare agli scavi dell'accampamento preistorico di lsernia (località «La pineta»); si tratta di uno dei più importanti ritrovamenti mondiali degli ultimi anni; è unico per ricchezza e originalità dei reperti. L'eccezionalità della scoperta, avvenuta nel 1978 per caso, è stata subito compresa dalla Soprintendenza all'Arcneologia del Molise, nella persona di Bruno d'Agostino e in seguito da Orabrlella d'Henry che hanno incaricato una delle migliori équlpes europee, coordinata dal geologo Maurc Cremaschl del Cnr, dall'antropologo Carlo Peretta e dal Paleontologo Benedetto Sala, entrambi dell'Istituto di Geologia dell'Università di Ferrara. Regione, Provincia e tutta la città di lsernia; nel settori pubblici e privati, hanno garantito una partecipazione della cittadinanza che, per quanto riguarda la preisto¬ BIOLOGIA: Decifrati i meccanismi della difesa organica, di Harold M. Schmeck, divulgatore scientifico del «New York Times» / PALEOANTROPOLOGIA: L'Homo erectus in Molise, di Alberto Salza, collaboratore del Museo etnologico torinese / INFORMATICA: Strettamente personal, di Elvezio Petrozzi, presidente. ZE DELLA TERRA Ghi Bi e ECOLOG ZE DELLA TERRA ria, è unica per intelligenza e calore. Il sito è stato datato a più ' di 700.000 anni fa, con piena concordanza tra metodo paleomagnetico e fislcochli.ilco (potassio-argon sul cristalli di sanldlno nel tufi), rispettivamente dall'Università di Pittsburgh e dall'Istituto di Geochimica dell'Università di Roma. Non sono stati ancora trovati fossili umani; la datazione permette però di collegare lsernia all'homo erectus, nostro progenitore diretto nella sequenza evolutiva. Questo ominide era alto intorno al metro e sessanta e aveva una corporatura robusta, con una capacità cranica di 1100 centimetri; cubici. Resti fossili di ere- • ctus sono 6tatl trovati in Africa, Asia ed Europa, con datazioni che vanno dal milione al duecentomila anni fa: a questo ominide si deve la diffusione mondiale della nostra specie. In parte dell'opinione pubblica, l'importanza di un sito preistorico è legata alla presenza o meno di fossili umani. Sarebbe come dlsprezzare le piramidi perché la mummia del faraone non si trova più al loro interno. Il paragone non è fatto a caso: a lsernia ci troviamo di fronte al resti di un'impresa umana di' grande portata. In un'area valutata per ora sul 20.000 metri quadrati ma che potrebbe rivelarsi ben più vasta, l'Homo erectus ha trasportato, lavorato e disposto sul terreno centinaia di ossa di elefanti, ippopotami, rinoceronti, bisonti, megacero (un cervo gigante); tra le ossa si trovano migliala di utensili In calcare e selce con differenti tecniche e tipologie, dal chopper* (delle specie di «sparatutto») al raffinati dentlcolarl. La vastità del giacimento e la mancanza di discontinuità Mtstlano supporre un'occupazione prolungata: l'opinione che gli erectus • «vagassero per la savana in piccole bande Isolate» viene radicalmente cambiata di fronte alla strutturazione dell'accampamento. Te-. nendo presente che un uomo può fornire meno di un cavallo vapore di potenza muscolare, 11 tappeto di ossa di lsernia avrebbe richie¬ : Ghiacciai e clima, di Augusto Biancotti. docen

Persone citate: Alberto Salza, Augusto Biancotti, Bruno D'agostino, Carlo Peretta, Petrozzi

Luoghi citati: Africa, Asia, Europa, Ferrara, Molise, Roma