Una svolta per la medicina

Una svolta per la medicina Una svolta per la medicina una 6erle di operazioni che culminano nell'invio di ondate di anticorpi contro l'invasore. La natura dei recettori delle cellule B era nota da tempo: si tratta di zone di riconoscimento sull'involucro che costituiscono veri e propri anticorpi. Ma per le cellule T, questo era ancora un mistero. Dal momento che i recettori B sono anticorpi, sembrava logico che lo fossero anche l T: ma non si riusciva a dimostrarlo. Era quindi possibile che 1 recettori T fossero tutt'altra cosa. Una ricerca tal- DOPO oltre dieci anni di studi, è stato risolto un mistero che faceva Impazzire 1 biologi, ed è stato aperto un nuovo capitolo nella comprensione del sistema Immunitario dell'uomo che forse renderà possibili nuove terapie per gravi malattie, compreso 11 cancro. Quello che gli scienziati non riuscivano a capire era come alcune cellule essenziali per la difesa dell'organismo dalle malattie, le cosiddette cellule T (linfociti), potessero riconoscere virus e batteri invasori. Si sapeva che sulla loro superficie dovevano avere un .identificatore •, un cosiddetto recettore; ma la sua composizione e il suo funzionamento continuavano a sfuggire. Ora, finalmente, ne sono stati determinati la struttura chimica e fisica, e i geni. L'immunità dipende da segnali di riconoscimento: le cellule incaricate di difendere l'organismo devono essere sempre in grado di distinguere le loro slmili dai corpi estranei, gli «amici» dal 'nemici». Se questo non accade, sopravviene l'infezione, 11 tumore, la malattia. Le cellule più importanti per 11 sistema immunitario sono 1 linfociti T e B, che in modi diversi fungono da organizzatori, sentinelle, MI-' ler. missili teleguidati di fronte a ogni forma di invasione e sovvertimento. La composizione chimica dei recettori è come un codice: ,se, per esemplo, dalla superficie di un virus qualcosa fa scattare 11 recettore di una cellula B, questa avvia, Ricercatori canadesi e delle università di Stanford e San Diego (Usa) hanno decifrato un altro meccanismo' del sistema immunitario: è un progresso fondamentale per la riuscita dei trapianti e per la lotta contro il cancro mente difficile e fonte dl; tante delusioni che i recettori T erano stati soprannominati «11 Santo Oraal dell'immunologia». Poi, nell'ultimo anno, la scoperta, fatta quasi con-' temporaneamente — e in modo indipendente — da due équipe di studiosi. La prima, diretta da Mark Davis dell'Università di Stanford e da Stephen Hedrlck dell'Università della California di San Diego, ha lavorato al National Instltute of Allergy and Infectlous Dlseases di Bethesda. La seconda, guidata da Tak W. Mak dell'Ontario Cancer Instltute, ha collaborato con l'Università di Toronto, L'equipe americana ha identificato i recettori T delle cellule di topo, mentre quella canadese ha lavorato su cellule umane, che sotto l'aspetto chimico sono abbastanza slmili per Indicare che si tratta di varianti di una stessa molecola simile a un anticorpo e prodotta, dalla cellula in modo analogo agli anticorpi, pur trattandosi di una cosa diversa. Poco prima, tre altre équipe avevano scoperto che i recettori delle cellule T sono formati da due catene collegate di aminoacidi, le sostanze che sono alla base delle proteine, e noti come catena Alfa e catena Beta. Questi scienziati avevano decifrato nel dettagli la chimica e la genetica della catena Beta: 11 loro lavoro viene considerato importantissimo per la successiva scoperta. SI ritiene praticamente sicura la prossima individuazione della struttura della catena Alfa. Si dice anzi che un biologo del Massachusetts Instltute of Technology, Susumu Tonegawa, vi sia già arrivato. Davis aveva già fatto una relazione sul risultati ottenuti dalla sua équipe a un congresso scientifico in Giappone, l'estate scorsa; ma la pubblicazione dettagliata delle scoperte sue e del gruppo di Toronto è sta- nismo: appena si Imbattono, per esemplo, In un virus che abbia«*m& struttura chimica corrispondente a quella del recettore, vi si attaccano e lo tolgono dalla circolazione. Il sistema immunitario ha una sorta di memoria; di conseguenza, un secondo ■ attacco da parte deljo stes60 tipo di virus riceverà una risposta rapida e massiccia, in modo che non si verifichi infezione. E' quella memoria creata dal vaccini nel soggetti che non hanno mal avuto a che fare con i virus naturali. Le cellule T hanno un insieme di ruoli più complessi. Alcune, chiamate «helper», «di sostegno», appoggiano l'intervento delle cellule B; altre, chiamate repressori, Interrompono quell'intervento quando è ormai sufficiente. Entrambe sono Importanti per l'equilibrio del sistema imjnunitarlo: se l'equilibrio salta, possono verificarsi gravi malattie. Nell'Aids, per esemplo, la sindrome lmmuno-defictBi* ria acquisita, c'è un'assenza praticamente totale di un tipo di cellule T, le T-4; certe forme di leucemia e linfoma, tumori del sistema emopoietico, deriverebbero1 dalla proMfexazlpne incontrollata diienùleB o T anomale. Sono già stati fatti esperimenti di cura per queste malattie delle cellule B individuando 11 clone esatto delle cellule divenute cancerose e tentando di asportarlo. Ora, dice Hedrlck, conoscendo 11 recettore T si potranno fare tentantlvi analoghi nel caso ta fatta in marzo sulla rivista .Nature*. Secondo William Paul del National Institute di Bethesda, la soluzione di questo problema «che ha tormentato una generazione di Immunologi» è ' importante psicologicamente, vista la difficoltà dell'argomento; perché probabilmente consentirà di scoprire il funzionamento esatto delle cellule T, ma soprattutto perché si potrà' forse manipolare 11 sistema immunitario dell'uomo, In modo da predisporlo contro certe malattie. Le cellule T e B hanno funzlont diverse, ma Interdipendenti. E le nuove acquisizioni sul recettori delle cellule T dovrebbero chiarire questa correlazione, forse consentire di controllarla. L'organismo produce milioni di tipi diversi di anticorpi, ciascuno del quali è in grado di riconoscere una diversa struttura chimica. Quando un anticorpo sulla superficie di una cellula B entra a contatto con la struttura corrispondente di un «Invasore», la cellula stessa viene stimolata a produrre nuove «plasmacellule» che a loro volta producono anticorpi di quel ti- ' po specifico. Sono questi che agiscono come missili teleguidati In tutto l'orga¬

Persone citate: Mark Davis, Stanford, Stephen Hedrlck, William Paul Del National

Luoghi citati: California, Giappone, Massachusetts, San Diego, Usa