Mussolini voleva la guerra e la ebbe tutta

Il saggio dello storico Knox Il saggio dello storico Knox Mussolini voleva la guerra l bb ge la ebbe tutta lancio di •maiali» e blocco di Malta. Tutti questi plani verranno poi ripresi durante 11 secondo conflitto mondiale (e che Mussolini volesse già allora una guerra lo I provano, per Knox, le spese militari italiane, In crescendo fra il '38 e il '40, fin tra toccare l'ii% del reddito nazionale, contro U 6,9 della Francia e il 6,5 della Gran Bretagna). Ma c'è di più. Quando Mussolini invade l'Albania cornicia a Bottai che, quella, è soltanto «una operazione preliminare» del programma fissato; il Gran Consiglio annuncia che dovranno seguire Jugoslavia e Grecia. Per quest'ultimo Paese-il duce si rivela altrettanto feroce di quando Invitava Graziani a «passare per le armi tutti 1 ribelli» abissini: Knox pubblica un suo ordine esplicito — radere al suolo con 1 bombardamenti aerei tutte le città greche superiori al 10.000 abitanti—Il cui testo non era mal apparso. . Dunque: Mussolini bellicista a ogni costo? Knox dice di si. Secondo lui lo conferma 11 fatto che, durante la non belligeranza, proprio per avere le mani libere; il duce rifiutò l'occasione che l'avrebbe reso 11 vero antagonista del Fuehrer, mettersi a capò di un blocco di nazioni danubiane neutrali. Non solo. Quando Hitler attaccò la Francia, Mussolini gli offrì a titolo di collaborazione l'Intera Armata del Po purché combattesse contro ringhi)-' terra (e cosi farà per 1 ' Urss nel '41-42). Voleva Insomma una guerra, anche breve ma autentica. La voleva tanto da diventare nemico della pace. Nel luglio '40 Hitler gli confidò che, dalla tribuna del Reichstag, avrebbe lanciato un solenne appello alla Gran Bretagna per la ricerca d'un accordo e Mussolini, temendo di non arrivare In tempo a fare la guerra, ' vanificò questa mossa mettendone segretamente al corrente la stampa americana, che la divulgò. Ma poi, come dirà Churchill, Mussolini ebbe tutta la guerra che volle. Giuseppe May da Mac Gregor Knox. «La guerra di Mussolini., Editori Riuniti, 463 pagine, Z5.C00 lire. L9 IMMAGINE di un Mussolini opportunista, guerriero solo all'ombra delle baionette tedesche, pronto a pugnalare la Francia per poter sedere al tavolo della pace, o di un Mussolini che aggredisce la Grecia come ripicca verso Hitler — Immagine ancor oggi molto diffusa — si dissolve man mano che si sfogliano le pagine del bel saggio di Knox, «La guerra di Mussolini», tradotto dagli Editori Riuniti. Al suo posto spunta un Mussolini militarista, catafratto, sanguinario, con seri intenti bellici, che prepara la «guerra parallela» a fianco della Germania: non intesa come riluttante applicazione del Patto d'Acciaio bensì quale piano di conquista dell'Europa. Per Knox questa 6 la vera — benché poco nota — immagine di Mussolini: se poi la guerra tanto perseguita non andò come lui avrebbe voluto, questo lo si deve alle esitazioni della monarchia, agli ostacoli frapposti dai militari e all'industria che nutrico alle attese. il saggio di questo storico con vastls-i sima bibliografia e documentazione italiana anche inedita, parte dalla crisi italo-etlopica del '35 quando la Home Fleet viene minacciosamente inviata in Mediterraneo. Lungi dall'allarmarsi (per-' che, dicono i nostri storici, l'imperialismo italiano era debole e lui lo sapeva) Mussolini progetta una blitzkrieg ante litteram .contro l'Inghilterra con attacco sul far dell'alba alla base navale di Alessandria, Antistius, che si chinò su Cesare privo di vita e contò 23 pugnalate. Certo è enee soltanto nei secolo XIX furono poste le basi di una seria metodologia dell'indagine scientifica del crimine. -. I E non è un caso che la letteratura, soprattutto inglese, proprio allora incominciò a dedicare attenzione agli investigatori. Poe con il suo Dupin annunciò i tempi nuovi. Ma Dupin era un dilettante in confronto all'ispettore Bucket di Dickens, per il quale lo scrittore coniò un termine destinato a far epoca: •detective: Per non parlare di Wilkie Collins, ti cui sergente Cuff, ne La pietra lunare, altri non era se non il celebre ispettore Wisher di Scotland Yard, capace di risolvere con perspicacia cast all'apparenta difficilissimi, persuaso com'era che l'assassino lasciasse tempre una firma, ancorché labilissima, nel luogo del delitto. , Ma si trattava di capacità deduttiva non ancora [sorretta da solidi riscontri oggettivi. Sherlock Holmes annunciava allo stupefatto Watson di essere in grado di individuare tracce di sangue umano: Doyle precorreva < tempi perché il metodo fu scoperto soltanto agli misi del XX secolo. Fu quella una tappa fondamentale dilla scienza legale. Ora i Itangers del Texas con i leto laboratori mobili, il computer, i procedimenti matematici, l metodi statistici, le perizie foniche di Kersta, la capacità di individuare tracce di veleno e ■di droga in infinitesime ■particelle di sangue, costt; tuiscono l'anticipazione di | un futuro che farà apparire sempre più remota l'ipotesi dell'esistenza di un delitto perfetto. , ■ Clemente Granato Frank Smyth, «Sulle tracce dell'assassino. Stòria dell'Investigazione scientifica», Dedalo, 205 ; pagine, 28.000 lire. igazione