L'ispanista Morino rievoca i Conquistadores di Francesco Rosso

La poesia si divide Tultolibri - Anno X n. 416 - Supplemento a L L'ispanista Morino rievoca i Con L, OCEANO ha tentato molti scrittori, che nell'equorea vastità hanno veduto l'ambiente più idoneo per le azioni allucinate dei loro personaggi dal temperamento quasi sempre improbabile. E non poteva non affascinare Folco Quinci, che del reportage avventuroso, in terra e sugli oceani, ha fatto una professione. Cacciatori di navi, 11 suo primo romanzo, appartiene al genere che gli è congeniale, quasi la vicenda fantastica per un film. Il libro, Infatti, suddiviso in brevi capitoletti, può apparire una sceneggiatura già pronta per il primo giro di «manovella» ; mancano soltanto i numeri, le indicazioni «campo lungo», «primo plano», la formazione del cast, e si potrebbe incominciare a «girare». L'argomento è di pura fantasia, ma l'ambiente In cui si svolge la tragica «pesca» è chiaramente indicato, e persino 1 personaggi sembrano presi da un'attenta cronaca d'avventura marina. L'ambiente è il Nordest brasiliano con tutto il folclore ormai noto del riti slncreticl afro-cristiani. Ed è appunto durante la festa di «Yemanjà», divinità mezzo Madonna c mezzo dea del mare, che Qulllcl scopre nel porto di San Pedro la carcassa sventrata ed annerita dagli incendi di una barca ancorata fra le jangadas, le zattere di balsa con cui i Achab In corsa dietro al mostro, la «Balena Bianca» che lo alletta, gli sfugge, si rifa viva quasi a beffare il suo cacciatore. Anche «Yemanjà», la goletta imbottita di esplosivo appare e scompare dinanzi agli occhi del quattro americani, più un timoniere brasiliano, che le danno la caccia per agguantare quel mezzo miliardo di dollari. Sono venti giorni di incubo quelli trascorsi dagli improvvisati cacciatori di navi, dai temperamenti cosi opposti da insultarsi, picchiarsi, tentare di uccidersi. E Intanto vivono avventure terribili, come l'impatto contro un isolotto portato dal Rio delle Amazzoni con alberi altissimi che, nell'urto, lascian cadere sulla nave grovigli di serpenti velenosi. Ed è caccia angosciante, una lotta disperata coi rettili che s'infilano viscidi fra le connessure della nave. In cinema, potrebbe essere la «sequenza madre». L'avventura si conclude come Quilici già dice all'inizio; i pescatori trovano alfine «Yemanjà», ma per saltare in aria con essa nella deflagrazione apocalittica. Chi ama l'avventura per se stessa trova di che saziarsi in questo libro che non risparmia certo gli effetti spettacolari. Francesco Rosso Folco Quilici, «Cacciatori di navi», Mondadori, 342 pagine, 16.500 lire. Giuliano Soria A STAMPA del 21 Luglio 1984 quistadores La poesia si divide

Persone citate: Folco Quilici, Folco Quinci, Giuliano Soria, Mondadori, Quilici