Gli 87 scalini di Rafer Johnson

E* stato un eroe dei Giochi di Roma l'ultimo tedoforo al Coliseum di Los Angeles E* stato un eroe dei Giochi di Roma l'ultimo tedoforo al Coliseum di Los Angeles Gli 87 scalini di Rafer Johnson Americano, 50 anni, aveva vinto nel 1960 l'oro nella gara di decathlon - La fiaccola gli è stata consegnata nello stadio da Gina Hemphill, nipote del mitico Jesse Owens' LOS ANGELES — Nessuna stella dello sport come Nadia ComanecI o dello schermo come Jane Fonda, niente sfida politica all'Est assente, nessun ulteriore cedimento ad una già fin troppo esasperata commercializzazione ideila fiaccola olimpica. Solo l'omaggiò adun grande ctlei-a eccezionale modello per la gioventù» che è diventato anche l'omaggio alla comunità riera di Los Angeles -supporto del nostri sfarei olimpici» e atte nazioni africane, partecipanti ai Giochi., secondo le parole di Peter Uéberroth, presidente del comitato organizzatore di Los Angeles 1984. E' un uomo di 50 anni 11 «misterioso» ultimo tedoforo. Il suo nome? Raf er Johnson, medaglia d'oro nel decathlon alle Olimpiadi di Roma 1960, ora membro dell'ufficio di direzione dello stesso Laooc. Dopo esser stato fi primo negro a portare la bandiera del suo Paese in una Olimpiade, a lui è toccato l'onore di reggere 11 sacro fuoco di Olimpia — appena ricevuto dalle mani di Gina Hemphill, nipote del mitico Jessie Owens, quindi divenuta essa stessa un simbolo — per gli ultimi cento-metri. Johnson si 6 arrampicato per 87 scalini per far ardere la fiamma nel tripode del Coliseum. Erano le 19,33, quattro mi nuti e mezzo prima, la fiaccola era entrata nello stadio mentre su uno del due maxischermi compariva 11 nome di Gina Hemphill. Era lei che la portava, tra gli applausi del pubblico, era lei che compiva un intero giro di pista, bersagliata di flash dribblando atleti che avevano rotto anzitempo le righe per andare quasi a toccare la torcia. Quello che Uéberroth aveva definito 48 ore prima «un segreto per il mondò» era,' dunque, svelato? No. C'era l'ultima sorpresa, quasi prevedibile, a quel punto. Gina, arrivata sotto la tribuna, dalla quale Ronald Reagan assisteva alla cerimonia, ha consegnato la torcia nelle mani di Raf er Johnson. Uéberroth e 1 suoi colleghi Zlffren Usher e Wolfer — registri di questa Olimpiade — avevano voluto ancora una volta cedere al simbolismo Sta Berline agli Usa SO anni di fiaccole Ecco, In questo mezzo secolo, I precursori di' Raf er Johnson: 1936 (Berlino), Schltgen 1948 (Londra),Mark 1952 (Helsinki), Nurmi 1956 (Melbourne), Clarke 1960 (Roma),Peris 1964 (Tokio), Sakal 1968 (Citta di Messico), Enriquetta Basilio 1972 (Monaco), Zahn 1976 (Montreal), Sandra Henderson e Prefontalne 1980 (Mosca), Belou 1984 (Los Angeles), Johnson della grande festa americana. Era stato infatti Johnson che aveva acceso la torcia con lai fiamma olimpica l'B maggio scorso a New York, consegnandola proprio a Gina Hemphill e a Bill Thorpe junior, nipote del grande Jlm Thorpe, per il primo chilometro In terra americana. ' Ora Gina (un'altra delle volontarie olimpiche), nel consegnare la fiaccola a Rafer Johnson, completava idealmente una staffetta che, In 82 giorni, ha attraversato gli1 Stati Uniti provocando emozioni e producendo quattrini. Johnson, con passo Inizialmente regale, ha fatto un quarto di giro di pista e poi si e incuneato tra 1 musicisti del gigantesco show olimpico per salire fino in cima al colonnato del Coliseum. Con la mano destra, impugnava la torcia, con l'altra «alutava» la gamba sinistra, quasi à chiederle un ultimo sforzo per arrivare in cima a quegli 87 scalini che devono essergli parsi 11 decathlon più lungo della sua vita. E una volta lassù ha tenuto levata per alcuni secondi la torcia, prima di avvicinarla ad una canalizzazione fatta— e poteva esser altrimenti? — del cinque cerchi olimpici attraverso la quale la fiamma è arrivata fino al tripode. Nella vita privata di Johnson c'è un episodio ai pia sconosciuto. L'atleta fu tra 1 primi ad affrontare e disarmare, Slrhan Slrhan, 11 giovane arabo che nel 1968 assassinò Robert Kennedy.