Cominciano male le Olimpiadi azzurre

le prime gare ci hanno portato amare delusioni dopo le speranze nate nei giorni scorsi in un clima di grande euforia le prime gare ci hanno portato amare delusioni dopo le speranze nate nei giorni scorsi in un clima di grande euforia Cominciano mele le Olimpiadi azzurre Lo sprìn t beffa Maria Nella corsa su strada di ciclismo femminile la nostra Canins è arrivata soltanto quinta dopo una bella prova - Il successo è toccato all'americana Connie Carpenter davanti alla connazionale Twigg - Terza è la tedesca Schumacher dal nostro Inviato G. P. ORMEZZANO LOS ANGELES — In un posto ricchissimo di questa California 1 poveri ciclisti, hanno disputato la loro prima gara, che è anche stata 1' occasione delle prime pedalate olimpiche della dorma, in tutta la storia dello sport. A Misslon Viejo, un'ora e mezzo da Los Angeles, giù verso San Diego, verso 11 Messico, fra collinette che sono poi le dune del non lontano mare, con sopra ville implacabilmente belle, le donne hanno pedalato dalle 6,30, le 18,30 italiane, sotto un sole spaventoso e con meno vento del previsto. Ha vinto Connie Carpenter maritata Phlnney (anche lui è ciclista), statunitense di 27 anni, quattro vòlte campione del mondo su pista (inseguimento), 21 titoli nazionali, anche pattinatrice. " Noi italiani abbiamo puntato tutto e persino troppo su . Maria Canins in Bohaldi, 35 anni, ladina dell'Alto Adige, moglie e mamma, trilingue e trisportlva (ltallano-tedesco1 ad ino; ciclismo-sci di fondocorsa a piedi), atletessa che .un anno e mezzo fa — dopo .tanto glorioso sci nordico — ha scoperto la bicicletta da corsa. Una donna condannata a stare sempre in testa, per fare selezione, rendere dura la gara, ridurre il lotto delle nemiche allo sprint. Lei non ha volata," Lei ieri è finita quinta nello sprint vinto dalla Carpenter sulla connazionale Twigg, 21 anni, studentessa in biologia, nata ad Honolulu, un titolo mondiale di inseguimento, bellissima ragazza, erede perfetta della segaligna bruttina rivale che forse l'ha battuta per l'ultima volta. La corsa era su cinque giri di un circuito di 15 chilometri e 850 metri. Mamma Maria si è permessa anche una caduta, durante i! terzo giro, per arrotamento con la tedesca Schumacher,- che aveva operato uno scarto per colpa della francese Longo. La Schumacher 17 anni, la Canins 35, è banale ma si deve dire che potrebbero essere madre e figlia. Caduta morbida, comunque, di mamma Maria, quasi un atterraggio regolato, inseguimento riuscito in poco più di un chilometro, comunque un altro po' di handicap, da sommare all'handicap di dover fare lei tutta la corsa, con relativo aiuto, per i turni di testa, dalle americane. Queste americane che erano poi le amiche, le sorelle, le rappresentanti, i simboli delle migliala di ciclisti e ciclistesse sparpagliati sul bel percorso, tutta gente sana bionda alta bella forte e probabilmente ricca. Gente seminuda, su biciclette vestitissime di accessori, Per il divertimento sadico m o — a a, e o i o r 1 , o , a a a 0 è a, ra elu5, he ioa, ain ondila r i aa le ellibel na roseisco ndcdnaridlgcrcpp ma appassionato di questa gente Maria Canins ha «fatto» la corsa, prima al primo passaggio, prima al secondo, prima anche al terzo nonostante la caduta, in testa sempre sulla salita vera, posta all'inizio, e su quella finta, posta alla fine del circuito, sovente in testa anche nelle discese. La sua azione ha distrutto subito la signorina Marilyn Phillips, una bianca delle Cayman Islanda, ritiratasi al chilometro 5, dopo un viaggio di migliaia di chilometri, perché irrimediabilmente staccata. Poi «uccise» dal ritmo di mamma Maria (la figlia, se interessa, si chiama Concetta ed ha 6 anni) tante delle 45 partenti, coreane e abitatrici delle isole Fijl e poi anche italiane (prima «out» la Buonanomi, poi la Minuzzo, quindi la Seghezzi, comunque finita nona). In te¬ sta sempre le solite: Twigg, Carpenter, Schumacher tedesca (per un po' con la connazionale Farenkamp), Larsen norvegese, Longo francese anzi savoiarda. Soltanto al secondo giro il groppone ha per un po' agganciato 11 gruppetto. Sparita la Bergund svedese, campionessa del mondo uscente, perché la prova femminile su strada vale anche come gara Iridata. Canins la parola più detta, dallo speaker, con frasi anche in italiano, dai giornalisti delle agenzie che hanno occupato 1 quattro telefoni previsti per 400 inviati (da qui 11 più colossale intasamento telefonico nella storia olimpica, e per noi la salvezza da una casa privata, dove il padrone Paul Warner ci ha chiesto se Napoli è la capitale d'Italia e chi è più forte fra Chlnaglia e Mosci-). Maria Canins ha tentato di vincere la medaglia d'oro scattando a 2000, a 1000 e poi a 500 metri dal traguarda La prima volta 11 piede le è uscito dal fermapedall: «Netta caduta mi ero fatta un po' male al ginocchio e al piede sinistro, e non avevo stretto troppo il clnghicito. Sono anche stata impacciata negli scatti dal fatto che la sede stradale era in taluni pùnti. troppo stretta». La seconda volta è stata contr&ta dalla francese Schumacher. La terza, con prima un diverbio con la francese Longo site aveva minacciato eli farla cadere, la Canins è stata &p. melata dalle americane, che sono ~>oì andate a fare la volata per conto loro, vinta per pochi centimetri dalla più vecchia N en Los Angeles. L'Italia (nella tele foto Vecchioto) ha facilmente battut Nel nuoto sono andati in finale Avagnano nei 100 rana e Dell'Uomo nei 200 si, fuori la Persi e la Colombo nei 100 s.l., la Pelotti nei 400 misti e, clamoroso, Revelli nei 200. Nel tiro Vincenzo Tondo è quarto. Unica conferma nel basket: battuto l'Egitto per 110 a 62 uto l'Egitto nella prima partita