Sfrattata dalla sua casa di Messina Rosa Quasimodo moglie di Vittorini

Dopo vent'anni, per fine locazione, dovrebbe «emigrare» a Milano Dopo vent'anni, per fine locazione, dovrebbe «emigrare» a Milano Sfrattata dalla sua casa di Messina Rosa Quasimodo, moglie di Vittorini A 78 anni, ricorda il primo incontro tra i binari: i suoceri erano capitazione - Poi una fuga d'amore e le nozze ma con il tempo il matrimonio naufragò - In autunno un libro di memorie «Tra Quasimodo e Vittorini» MESSINA — Nell'Incanto di Messina, tra le onde del l'azzurrlsslmo stretto smosse dal traghetti che fanno avanti e Indietro con la Calabria, si agita una storia umana che fa molto parlare 1 salotti della città. Rosa Quasimodo, «Delfina» sorella del premio Nobel e prima moglie di Elio Vittorini, è stata sfrattata, «per fine locazione; dall'alloggio di via Santa Cecilia 82/b dove risiede da circa venti anni. In di cembre dovrà traslocare e forse sarà costretta a lasciare questa città, bellissima che ha molto amato e dove, tra 1 mo bill e le tante cose della sua esistenza, ha coltivato 1 ricordi delle antiche stagioni letterarie che l'ebbero tra 1 pi otagonistl, seppur tra 1 più defilati, se non proprio marginali. A 78 anni, a Messina, Rosa Quasimodo non avverte 11 peso degli anni né della solitudine. Il clima è dolcissimo, la città è accogliente, •ho moltissimi amici, in città mi amano, mi stimano — dice «Delfina» — mi addolorerebbe andar via». La prospettiva è Milano. «Ma a Milano non saprei che cosa fare. Ne morirei. Non conosco più nessuno», si lamenta ed il rifiuto non sembra proprio la testardaggine di una persona anziana, ma piuttosto il desiderio di restare «qui dove sono stata tanto bene-, • Tornai da Milano in Sicilia per nostalgia — aggiunge — e poi lassù avrei paura di dare fastidio ai miei parenti». A Milano Rosa Quasimodo ha tre nipoti. L'unico figlio, Demetrio, di SO anni, ri slede a Lugano dove Insegna lingue. OH anni della giovinezza, gli abbracci con Elio Vittorini fremente d.'amore? «Per carità, sono cose che mi appartengono — dice con un'immediata e malcelata punta di preoccupazione per quel che verrà poi fuòri dalla conversazione — e d'altronde sono cose lontane». L'incontro con Elio Vittorini avvenne tra i binari della stazione centrale di Siracusa. Le famiglie vi abitavano perchè Quasimodo padre era il capostazione tlolare e Vittorini padre 11 capostazione In se conda. «Ci incontravamo e ci guardavamo — racconta Rosa Quasimodo — lui era un poco più giovane, aveva 19 anni. Non volevo aderire al suo amore. Fummo vicini alcuni mesi. Era estate, faceva caldo ed andavo al mare. Poi lo ricambiai e fu magnifico». Per vincere la , resistenza delle famiglie, Vittorini convinse Rosa a fuggire da casa, la classica «fuitlna» alla siciliana. Lei, era quasi fidanzata con un giovane ben accetto in casa Quasimodo. Vittorini ne era gelosissimo e volle affrettare 1 tempi con la fuga da casa. Quindi le nozze 11 10 settembre 1927,11 trasferimento a Firenze, la nascita del due figli (uno mori In giovane età), la scalata tra 1 protagonisti della vita culturale Italiana. •Elio mi ripeteva spesso — ricorda Rosa Quasimodo—tu ha sposato un ragazzo senza posizione e Totò (Salvatore Quasimodo - ndr) ha sposato la barista che era poi Bice Donettl conosciuta da mio fratello al bar Irrera di Messina». Il matrimonio successivamente naufragò. L'autore di • Conversazioni in Sicilia scelze un'altra donna, Ometta Varlsco, ma per andarsene a stare con lei a Milano Impiegò una diecina di anni. Fu una decisione tormentata: era legatissimo al due figli ed aveva un radicato senso della famiglia. •Non è vero che quella donna mi rubò il marito, non è vero che me lo portò via», confida Rosa Quasimodo offesa dalle voci mal spente In seconde nozze poi Rosa Quasimodo sposò un giornalista del «Corriere della Sera», Nicolò Samarelll, caporedattore delle pagine sportive, morto nel 1969. Ma la vera novità, dopo 11 tanto parlare sullo sfratto che alla fine dell'anno, l'obbllghe rà a lasciare l'appartamento di via Santa Cecilia. Rosa Quasimodo la riserva quasi al termine della conversazione la prossima pubblicazione In settembre, di un suo libro di memorie Intitolato -Tra Quasimodo e Vittorini» (sarà pubblicato da Mario Grasso di Acireale). «Non mi hanno fatto vedere la bozze e c'è qualche errore di stampa — dice Rosa Quasimodo — ma nel complesso credo che sia venuto fuori un buon lavorò. Non ho dovuta faticarci molto e anzi me la sono cavata abbastanza presto, spiegando fatti con molta semplicità ed essenzialità- Saranno una ses santino df pagine oltre a quel¬ leneQnositetrchhaliVcu(lventeFataLtaDEd•dPs'cpCuzspazmfidndtoganedequpchbinpr"cmata5t 4 le con foto e con la riproduzione di alcuni inediti». Ecco, gli inediti. In -Tra Quasimodo e Vittorini, vi sono due poesie inedite di Quasimodo, oltre a numerose lettere del premio Nobel e ad altre lettere di Elio Vittorini che soltanto adesso «Delfina» ha tirato fuori. Tra gli episodi ricordati nel libro, vi è l'espulsione di Elio Vittorini dalle scuole di Siracusa per mscraso rendimento» (la famiglia lo mandò a Benevento dove però continuò à non studiare); vi sono le serate al caffè «Giubbe rosse» di Firenze (Vittorini collaborava alla rivista Solarla) con Montale, Bonsantl, Rosai, Bo, Landolfi, Oadda, Comlsso, e tanti altri tra 1 quali De Plsis, De Chirico, Barilli. Di Carlo Emilio Oadda Rosa Quasimodo rammenta il forte appetito •di tipo nervoso» e di Ezra Pound il fatto che a tavola s'Impossessava subito della coscia del pollo, la parte che preferiva. Antonio Ravldà Messina. Rosa Quasimodo ■(Foto Villini) Elio Vitto rini, in una delle ultime foto