Quando, nel 1932, non avevamo la televisione

Quando, nel 1932, non avevamo la televisione Quando, nel 1932, non avevamo la televisione Gli italiani seguirono con entusiasmo le Dinanzi a questa Los Angeles 1984 la mente corre all'altro grande appuntamento sportivo sul Pacifico: le decime Olimpiadi del 1932. ' Come vissero gli italiani i Giochi olimpici di mezzo secolo fa? Senza televisione, con grossi problemi nei collegamenti radiofonici, gli sportivi conoscevano i risultati lljlt domani, soprattutto dai giornali del pomeriggio, letti a gran voce nei bar, sui tram, nelle piazze coinè fossero bollettini di guerra. Caduta la preclusione contro gli atleti dei Paesi vinti, ancora assenti alle Olimpiadi di Parigi del 1924, i Giochi del 1932 — completi, a Lake Placld, di sport della neve, appena alla terza edizione — videro affluire le delegazioni di 38 Stati contro i 46 in gara ad Amsterdam nel 1928. Ma prima della guerra non s'era andati, oltre i 28 Paesi presenti a Stoccolma nel 1912; poco piti del doppio rispetto ai 13 della prima Olimpiade, ad Atene, nel 189$. Galvanizzati da una propaganda capillare, gli italiani seguirono con entusiasmo le imprese della rappresentanza nazionale a Los Angeles. Nelle Olimpiadi precedenti, ad Amsterdam, era risultata sbalorditiva l'impresa del finlandese Paavò NurmUuna medaglia d'oro é due d'argento sui 3000, 6000 e 10.000 metri: cinque gare in soli sette giorni! Con 7 medaglie d'oro, 5 d'argento e 7 di bronzo l'Italia ad Amsterdam si piazzò ài terzo posto. Ora, a Los Angeles, si trattava di battere gli Stati Uniti, invariabilmente primi assoluti. Sul!'educazione Ginnica degli italiani si confrontavano da tempo due mentalità: Renato .Ricci, a capo dell'Opera Nazionale Balilla, voleva uno stadio per 100 mila atleti e un solo spettatore — cioè sport di massa, senza inseguire obiettivi agonistici'—; altri gerarchi invece riconoscevano limportanta dello spettacolo quale incentivo per la partecipazione di massa e la forn<oeione di una 'Coscienza sportiva- anche in chi era tenuto fuori dalle piste, ma non dagli stadi. La disputa aveva un risvolto importante: apriva una finestra alla presenza femminile imprese delia rapprese ntanza nazionale: si tra sugli spalti, in attesa che anche alle donne fosse spalancala là porta della pratica sportiva di massa (un risultato che in Italia è stato raggiunto solo in questi ultimi anni).. L'istituzione delle medaglie d'oro al valore ctM.lco (192?) e la Carta dello sport (1928) puniavano a conciliare record e diffusione popolare dello-.sport. Tenendo conto delle basi di partenza si fece molta strada in Ire-, ve tempo. Da Los Angeles gli italiani tornarono con 13 medaglie d'oro, 12 d'argento, 11 di bronzo: secondi solo agli Americani. Quattro anni dopo, a Berlino; Ondina Valla,.medagUa'à'oro negli 80 a ostacoli, dimostrò che anche per le italiane le Olimpiadi non erano piti solo da guardare, ma un terreno di afférmazione. C'era ancóra tanto da fare naturalmente — soprattutto nel nuoto, malgrado la retorica del 'Mare nostrum. —; ma a ^, Angeles solo la fotografia stabili che-il nostro armo da 'Otto con- era stato dietro di un soffio agli statunitensi, tradizionali vincitori in quella specialità. -T ttava di battere gli imb Attraverso i successi olimpici degli azzurri — prtdafi dalla radio e diffusi a tutto tondo dai giornali sportivi del tempo — . mentre imparavano a sentirsi nazione in \ gara con le altre nazioni, gli Italiani crescevano come uomini, uscivano, a piccoli passi, dalla secolare mortificazione della carne, imparavano ad aver cura del loro corpi. Alle Olimpiadi di Los Angeles gli italiani scoprirono anche che l'America non era stata affatto messa in ginocchio dalla crisi del 1929; in California videro quanti connazionali lavoravano per quella ripresa economica. E si sentirono orgogliosi di partecipare ai riti di una Società delle Nazioni in formato sportivo, che, a differenza di quella politica, vedeva assente solo chi aveva decisodi restarne fuori, senza esclusioni a priori. . Ecco dunque perché anche oggi questa discussa, chiassosa e ridente festa dello sport place: dalla Babilonia di California gli italiani, malgrado tutto, sentono arrivare un messaggio di una più libera vita. attibili Stati Uniti ti. a. ni

Persone citate: Lake Placld, Ondina Valla, Ricci