Fra 5 giorni si aprono i Giochi Cova ha rkomisteiato a volare

Le Olimpiadi ritrovano nel fondista azzurro un probabile protagonista Le Olimpiadi ritrovano nel fondista azzurro un probabile protagonista Fra 5 giorni si aprono i Giochi Cova ha rkomisteiato a volare Euforia ed entusiasmo al raduno dei nerazzurri Un vero trionfo all'Inter di Rummenigge e Brady di G. P. ORMEZZANO // Tour de France si è concluso ieri a Parigi e la televisione ha mandato in onda la stessa ripresa dell'anno scorso e anche di due, tre anni fa: l'arrivo cioè della corsa ai Campi Elisi, l'impegno massimo del favorito, la Marsigliese, le grandi autorità della nazione II a baciare il vincitore. Il fatto è che il Tour de France è sempre la stessa corsa, anche con lo stesso finale a Parigi, e siccome è una bella grande corsa, è sempre bella. Gli osservatori hanno notato comunque la novità di ieri: c' era sul podio pure una donna, la statunitense Martin, vincitrice del primo Tour de France femminile. Era in maglia gialla, appariva belloccia, faceva bouquet anche lei, lassù dove era stato chiamato pure Hlnault, non In possesso dt una qualche maglia da classifica, però importantissimo nobilissimo secondo, forse II più importante secondo nell' ultima storia della corsa. Le splendide e Intanto facili riprese televisive (è molto difficile fare brutte riprese in quella Parigi, con quella gente e quella corsa in quei bel posti) sono state commentate da testimoni italiani sospirosi: perchè fra II nostro ciclismo e il Tour non c'è dialogo che non sia quello, sporadico e drammatico, di una squadra all'anno, quest'anno poi tartassata — la Carrera — dalla sfortuna e colpita addirittura dal dramma (Tonon). Le ri sposte sono state In pratica fotocopie dei dolenti fumetti degli ultimi tempi: abbiamo troppe squadre, tutti volendo Milano. Brady e Rumme Oslo. Nel meeting norvegese di sabsito sera, Alhcrlo Covn lia vinto i 5000 in 13'18"24, un tempo solo ili poco superiore al suo primato italiano, precedendo l'inglese Hutchins (Tclcfoto Associated Press) Parigi. Passerella finale per il Tour ne! centro di Parigi, il gruppo compatto attraversa gli Champs-Elyscos prima della volata finale (Telefoto AFP) fare il Giro d'Italia, e dunque organici scarsi per il duplice impegno; abbiamo corridori che fuori Italia diventano dei signorini; abbiamo un altro ciclismo, molto tattico, l'equivalente In fondo del nostro calcio, e non intendiamo ri¬ le che alle riprese televisive dell'ultima settimana, quella alpina, abbiano assistito, in Italia e nonostante la Rete 3 semiclandestlna, più persone che in certe giornate del Giro d'Italia. La sensazione di una corsa terribile, tesa, violenta, schiarlo in una prova troppo avventurosa; non abbiamo più Bartali e Coppi. Ma diremmo che la grandezza del Tour è per noi provata anche dalla sua validità, come spettacolo, come esito tecnico e agonistico, indipen¬ drammatica ma non mal cattiva, di una richiesta speciale all'uomo che pedala, è stata facile e choccante. Come sempre, anzi più di sempre, perchè a mano a mano che si va verso ti duemila i tempi si fanno più comodi, Il Tour si dentemente do ogni nostro obiettivo, sospiro, approccio o conato di approccio. In parole molto povere, ti Tour se ne infischia di noi e noi non possiamo infischiarcene del Tour. Slamo attirati, quasi ammaliati da esso. E'possibi¬ nigge da un balcone della sede dell'Inter rispondono all'applauso dei sostenitori nerazzurri di P. C. ALFONSETTI TORINO — Una novità nella Juventus che oggi pomeriggio si ritroverà allo stadio al, termine della pausa estiva: Dino Zoff, infatti, ha chiesto di essere esonerato dall'Incarico di allenatore dei portieri e non si aggregherà alla comitiva che In serata partirà alla volta di Villar Perosa. Annunciato da un brevissimo comunicato della società, lo scioglimento del rapporto che legava ti portiere campione del mondo alla Juve non è stato tuttavia traumatico anche perché Zoff, che •intende seguire con più assiduità e impegno la propria attività extrasportiva», resterà a disposizione della presidenza. Circostanza, questa, ammessa dall'ex portiere bianconero, 11 quale da Punta Ala dove si trova In vacanza ha confermato di aver chiesto al presidente di essere alleggerito di un Incarico che stava diventando troppo gravoso. Perché è ormai saturo fa più anacronistico e quindi, affasci nante. Si dice che Moser potrebbe tentarlo II prossimo anno. Noi diclamo che già soltanto V idea è da febbre, da bel delirio (anche nel tifosi). Se Moser decide di rischiarsi al Tour ha già compiuto un'impresa psicologica enorme. Se poi lo finisce, slamo al miracolo. Se lo finisce bene, al prodigio. Se lo vince, all'Impossibile fatto carne, anzi fatto maglia gialla. Ma l'unica autentica speranza, illogica e patetica, è die il Tour trasformi gli uomini in una maniera che sfugge ai canoni: In fondo, si guardi a cosa ha fatto di un Flgnon che bene o male (bene e male, anzi) Moser al Giro era riuscito a battere, sia pure con la pialla usata più sul percorso che sul francese. Splendido Fignon al suo secondo Tour vittorioso consecutivo, eccitato da una corsa che lo ha Impegnato assai ma Intanto lo ha come pulito di unticlie fatiche. Ma non è neppure giusto pensare ad un Tour ^nostro* che probabilmente non esisterà, almeno nel 1985, e dimenticare ti Tour appena finito Ieri, non soltanto una delle più vtve grandi corse del ciclismo, ma anche una delle massime saghe sportive del inondo. Fa riflettere questa faccenda di una Francia pasciuta, avanzata, disinvolta, che ita sistemato II Tour nella sua vita, nella sua cultura, nel suo dtvenire. Da noi il Giro d'Italia occupa un lembo di Milano in un giorno di festa e c'è litigio fra questore, e Torrioni, la città si dice strangolata. A Parigi la città si offre al Tour e ci fa l'amore. Da stasera in ritiro le torinesi