Calze obbligatorie per vigili Tutte contro almeno d'estate

INTERNO INTERNO Calze obbligatorie per vigili? Tutte contro, almeno d'estate nuda nanfa ne • divisa Parità assoluta coi maschi Questione dìstile ©CBDuilfeG] ne • d SILVI (Te) — Le vigilesse di Silvi Marina, In Abruzzo, devono portare lo calze anche se II termometro Indica 40 gradi all'ombra, com'è avvenuto appena pochi giorni or sono. Lo pretende ('amministrazione comunale della cittadina, che ha vietato alle ragazze In divisa preposte alla disciplina del traffico cittadino di prestare servizio a gambe nude. La divisa prevede Infatti I' uso delle calze In qualsiasi porlodo dell'anno, e non fa eccezioni. Le vigilesse, che a Silvi sono una decina, hanno formalmente chiesto di poter lavorare più libero, ma II Comune ha rifiutato. Ora, oltre alla protesta, c'è la minaccia di un ricorso al Tar. Unica donna in s A Palermo non c'è n PALERMO — Angela Pangaro, sposata, madre di una bambina di quattro anni, una delle due donne-vigile urbano In servizio In città. -Un problema come quello delle calze, a Palermo proprio non l'abbiamo — dice — La nostra vestizione, per ora. è fatta un po' alla carlona perché slamo soltanto in due. Con il concorso in via di espletamento da nove anni, avremo certamente alcune colleglie, visto die la prova scritta è stata superata da sedici donne che ora debbono ancora affrontare gli orali e la selezione rappresentata dalla visita medica». Fino a due mesi fa, Angela Pangaro e la sua collega Giuseppina Di Paola, entrambe In servizio da quasi due anni, hanno fatto coppia fissa al semaforo di Piazza Politeama, la più centrale della città, quasi sempre nel turno ervizio a Rapallo emmeno la divisa per di mattina. Ora sono In ufficio per motivi di salute, la Pangaro all'ufficio rimozione auto a mezzo di autogrù, la DI Paola al settore servizi. «Afa pensiamo che presto torneremo al servizio -sulle strade — precisa la Pangaro, che rifiuta di parlare delle difficoltà incontrate — Si è trattato di difficoltà non dovute al fatto di essere donne, ma più die altro le stesse causate dalla condizione di un vigile, perciò le stesse incontrate dai colleghi maschi-. • Palermo — dice — e una città complicata, con un traffico caotico, non solo per l'indisciplina degli automobilisti e del pedoni, ma direi anclie per l'arroganza e la poca educazione. Non è il caso di generalizzare, intendiamoci, perché mi riferisco a situazioni singole, ma certo il nostro lavoro non è semplice-. I Palermitani si erano pre¬ Alcune domande le due sole addette sto abituati ad avere a che fare con le due vigilesse al quadrivio più ingolfato della città, accanto al Teatro Politeama e a via Ruggero Settimo. Sempre pronte a dare informazioni ai turisti, gentili, spesso sorridenti, le due vigilesse si sono ben presto adattate al loro ruolo svolgendolo con scrupolo e puntigliosa fermezza: nessuna deroga, multa a razzo per i trasgressori, fischietto acuto. Giacca e gonna, casco in inverno e berretto di tipo militare a primavera e autunno, stivali, Angela Pangaro e Giuseppina DI Paola, dunque, si sono calate di buon grado nel personaggio. -Anche per questo non slamo d'accordo con le vigilesse di Silvi Marina — conclude la Pangaro — Siamo disposte a fare il lavoro degli uomini...Ata senza calze?-. Antonio Ravidà nel bel mezzo del tr secondo una romana una delle migliori mimesi dell'Inferno dantesco se Dante avesse messo all'Inferno le automobili, i motorini e 1 turisti giapponesi. Signora, quali sono 1 maggiori tormenti del suo lavoro? «Quei cittadino che non vuol proprio capire, quell'automobilista che pretende di posteggiare in quarta fila, le troppe frasi fastidiose che spesso giovani e anziani mi rivolgono-. E che frasi sono? -Vanno dal "bella bionda die cosa liai intenzione di fare questa sera" ad altre decisamente più pesanti die non sempre possono essere riferite». E lei come reagisce? «Ci Duole pazienza. Devo essere calma, serena, comprensiva. So che posso svegliarmi la mattina con i nervi e che quindi anche il cittadino può essere a sua volta soggetto a giornate chiamiamole così di tramontana». Ha mai usato le manette? « Una volta sulla via Tiburtlna, prima di stare a Sant'Andrea, mi capita un tipaccio villanzone, che mi ricopre d'insulti. Rapidamente estraggo i ferri e mi accingo all'operazione. Ma quello aveva per polsi due colonne. Non et sono riuscita. Con un po' di rammarico, non lo nego, ho dovuto chiamare un'auto di colleghi». Sono più terribili gli uomini o le donne? -E'una bella gara. Ne trovo una, il giorno ai>antt al funerali di Berlinguer, che avanza contro senso. La fermo. Mi urla: cretina, vai a scuola, vai all'asilo, chiamami il tuo colonnello die ti sisteìno lo! Allora l'acchiappo e la porto al fresco. Con le donne c'è un vantaggio. Hanno i polsi più sottili». La signora Camplese ha un gioviale, aperto viso gentile. Alla estrema severità si ri corre, però, solo in casi di estrema maleducazione. Ci sono cittadini con l quali si ragiona benissimo-, E il problema delle fontane che si trasformano in pisci ne? -Il turista bagnante che scambia la Fontana di Trevi o quella di Piazza Farnese per il Lido di Ostia, va convinto con dolcezza. Nella 7iiagglor parte dei casi capisce e si scu sa. Il bambino è renitente. Se gioca a palla nella fontana, mai togliergli l'oggetto del suo divertimento. Evitare lo strillo. Il turista, salvo rare eccezioni, è trattabile. E' anche in diminuzione il numero degli scollacciamenti in luoghi come Piazza San Pietro dolori sono altri. Gli esibizio nistl, per esemplo-. Come si comporta con gli esibizionisti? «Succede che magari una signora corre e mi chiama i>enga subito, c'è un uomo nudo. Io arrivo. L'uomo ha i pantaloni alle caviglie. Io, prima di tutto, giteli tiro su Lei, signora, porta le calze? -No, a Roma d'estate non le portiamo. Ma con la nuova divisa, che dovrebbe arrivare ad ottobre, le calze diventeranno parte stabile della te nuta. E sono d'accordo. Camicia, cravatta, guanti leggeri e calze. E' una questione di stile, di completezza. Anche se fa caldo. E' un sacrificio pie colo piccolo». Gianni Ranieri i a Torino: i lati pos