Premio Fiuggi: acque mondanità e cultura

Nella cornice di una accogliente Ciociaria Nella cornice di una accogliente Ciociaria Premio Fiuggi: acque mondanità e cultura La natura salverà Pella e Ronco, i due paesi sul lago d'Oria assaliti da milioni di insetti Il bruco si trasforma in meravigliosa farfalla ancora pochi giorni e «l'invasione» sarà finita I riconoscimenti (trenta milioni) assegnati a Indro Montanelli, Renato Guttuso e alla Fondazione Marcello Candia, missionario laico FIUGGI — Girano con i bicchieri in mano, le tazze colorate, 1 thermos pieni. Bevono e ribevono, in un rito che non si ferma mai, però mangiano anche moltissimo: l'acqua di Fiuggi depura l'organismo ma fa anche venire un robusto appetito. In quest'ultimo weekend, cittadinanza e ospiti sono stati travolti dalle manifestazioni che vanno sotto 11 nome di Premio Fiuggi, tutte imperniate sulla cultura. Letterati, politici, artisti e giornalisti si sono riversati in questa stazione idrotermale divenuta tra le più importanti d'Europa, grazie anche alle sue iniziative culturali. Principali promotori, l'onorevole Giulio Andreotti, che presiede tutte ,le giurie dei premi, e l'editore Giuseppe Ciarraplco, un imprenditore che vuole approfondire il dialogo tra industria e cultura, mettendo a disposizione di quest'ultima notevoli mezzi finanziari. I primi tre riconoscimenti, chiamati «Uno vita per la cultura- (30 milioni ciascuno) sono stati assegnati a Indro Montanelli, Renato Guttuso, e, per la medicina, alla Fondazione Marcello Candia, missionario laico che dedicò vita e sostanze al discredati. A consegnare 1 premi, la presidente della Camera, Nilde Jotti. Montanelli era in gran forma: mentre un nugolo di fotografi riprendeva i suol occhi di smalto azzurro, ha risposto a Luciano Luisi che lo Intervistava per la televisione su ^Letteratura o giornalismo, guai è il problema?-: -Esiste soprattutto la chiarezza — ha detto —, bisogna farsi capire dalla gente. Le parole sono un mezzo, non cerco lo stile, la bella pagina-, Guttuso, giunto da Velate con la moglie Mimlse, ha riscosso tanti applausi. Piacciono la sua spontaneità, la sua umanità. «JZ cuore dell' uomo, i sentimenti, le verità di ognuno- sono 11 suo credo, ma anche l'impegno sociale, le battaglie per una idea, la realtà contemporanea, e negli ultimi quadri la memoria, la scoperta del tempo. Teatro della manifestazione, la Fonte Bonifacio VIII, che si articola armoniosa tra alberi immensi, tra spazi aperti e chiusi in cemento armato, sotto le cosiddette tende arabe e il Fungo, espressione di architettura di avanguardia. Qui facevano la cura miracolosa Michelangelo e Bonifacio Vili, quello celebre dello «schiaffo* da lui ricevuto il 7 settembre 1303, nel palazzo pontificio di Anagni, da un cancelliere di Filippo 11 Bello, re di Francia. Tra le mura medioevali di questa antica cittadina, accanto al campanile del XII secolo, il Premio Fiuggi per la saggistica storica contemporanea (15 milioni) è stato assegnato all'ambasciatore Egidio Ortona, per il suo libro •Anni d'America». Ancora a Fiuggi il Premio per la narrativa (15 milioni) è andato a Mario Tobino, per 11 romanzo «La ladra-, edito da Mondadori. Altri premi, di uguale importo, sono stati vinti da Massimo Severo In piazza Farnese Non si ricorrerà per ragioni ecologiche a disinfestanti di cui non si conoscono gli effetti collaterali - Il sindaco: «Non esiste nessun pericolo» - Il fenomeno provocato dal caldo e dall'umidità - Nella continua ricerca di cibo le «gatte pelose» hanno spogliato alberi e prati - Dopo qualche perplessità la decisione di non utilizzare insetticidi è stata accertata dalla popolazione Giannini per la saggistica giuridica (.Istituzioni di diritto annninistrativo-); da Siro Lombardini per la saggistica economica e sociale («// metodo della Scienza Economica: passato e futuro») e, dulcis in fundo, dall'attore Michele Placido come protagonista nello sceneggiato televisivo «La piovra-. In giuria, la Lollobriglda, vestita di broccato come una regina, e Nino Manfredi. Lei nativa di Sublaco. lui di Ceccano, piocavano in casa. Recital conclusivo, infine, di Gilbert Bécaud, giunto dall'Otympfa di Parigi che ha cantato la celebre Déslrée, In testa a tutte le Hit-Parades, mentre tutt'attorno esplodevano i fuochi d'artificio. Dal bnico un» bella farfalla.. Su .un tappeto di bruchi Milena Milani ORTA — Sull'acqua del lago sembrano ramoscelli gettati per un qualche gioco di bambini, ma sulla strada lungo la sponda, fra Pella e Ronco, strisciano in processione uniforme, incuranti delle auto che li massacrano a migliaia. Scendono dalla montagna e attraversano la striscia d'asfalto, e poi ancora avanti, fino alla riva del lago e poi in acqua, inarrestabili, nella loro continua ricerca di cibo. Mangiano foglie, mangiano In continuazione, per tutta la notte e per tutta quella parte del giorno che 11 caldo non rende per loro mortale. Centinaia di ippocastani sono stati spogliati fino all'ultimo germoglio, alzano al cielo rami scheletrici come In autunno Inoltrato. Le ortiche ridotte a steli affilati, l'erba piallata come da una falciatrice. Solo le felci resistono al flagello, le larghe foglie intatte. Quanti sono? Impossibile dirlo, fare un conto esatto. A occhio, se ne vede uno ogni venti centimetri quadrati, nero, marrone o appena color terra chiara, mille piccole zampe pelose a spingere in una marcia continua, inarrestabile. DI tanto in tanto, ogni minuto circa, una farfalla nera sfreccia nell'aria con il volo incerto, Irregolare del neonato. E' uno di loro, uno dei bruchi, che è «cresciuto., ha compiuto la sua metamorfosi ed ora se ne va. Dice il sindaco di Pella, Vincenzo Meloda: -E se ne sono andati in tanti nel corso di guesta settimana. Domenica scorsa erano un tappeto. Da preoccuparsi davvero. Anche perché dopo due ore avevo in ufficio i rappresentanti di una mezza dozzina di ditte che promettevano miracoli: ci pensiamo noi, disinfestiamo, irroriamo Ma 11 sindaco Meloda ha resistito: le dimostrazioni gratuite di efficienza non l'hanno convinto. Spargere tonnellate di disinfestanti In riva al lago, fra le arnie degli apicoltori, In piena stagione turistica? Ma per combattere che cosa? Spiega: •Infatti la mia prima cura è stata di trovare un esperto che mi dicesse che cosa erano guel bruchi e se £m isb WW^mi ~ ▼ if^HfMSW T AlVf^ìA EZZA £7' erano pericolosi. Il nome scientifico di guesti bruchi, che da gueste parti ci sono sempre stati, è Limandria Dispar, gui li chiamano gatte pelose. Solo persone particolarmente sensibili sulla pelle possono accusare gualche irritazione, toccandoli. Nessun pericolo, quindi. E allora ho deciso, assumendomene tutta la responsabilità, di lasciar fare alla natura: i bruchi diventano farfalle e dungue aspettiamo che lo diventino. Ormai il peggio è passato e da gui a due o tre giorni dovrebbe essere finito tutto». La decisione del sindaco, In un primo tempo, è stata contestata da qualcuno, più che altro sull'onda dell'emozione che vedersi passare sotto gli occhi qualche milione di .gatte. Indubbiamente provoca. Ma, alla lunga, si è rivelata giusta e cosciente. Dice ancora Meloda: .Non me la sono sentita di vedere i cannoni a pressione sparare insetticidi a destra e a sinistra, ma devo confessare che l'avanzata dei bruchi faceva un certo effetto. Per esempio, la notte, si sentiva un rumore continuo, come pioggia. Abbiamo creduto fosse guello delle mandibole in azione, poi un esperto ci ha spiegato: guesti bruchi mangiano costantemente e costantemente espellono rifiuti. Il rumore era prodotto proprio dal rifiuti che dagli alberi cadevano sulle foglie del sottobosco». Nel giorni scorsi studiosi di diversi istituti entomologici si sono presentati a Pella (sulla riva destra del lago, nota soprattutto per le numerose fabbriche di rubinetterie) per esaminare il fenomeno, Inconsueto, anche se non rarissimo. La spiegazione, a quanto dicono gli esperti, starebbe tutta nel caldo eccezionale ed umido del giorni passati. Avrebbe favorito lo sviluppo delle larve In maniera anormale. Ma nel prossimi anni la situazione non dovrebbe ripetersi. Conclude 11 sindaco Meloda: «/n ogni caso guest'tnverno faremo un esame nel sottobosco, per vedere se esistono grossi nidi. Ma crediamo proprio (ed in guesto ci confortano gli scienziati) si sia trattato di un fatto isolato-. Mauro Benedetti