Ora serve una legge Formica più chiara

Ora serve una legge Fi Ora serve una legge Formica più chiara Il Consiglio dei ministri del 29 giugno scorso ha deciso di non prorogare le agevolazioni della cosiddetta legge Formica, concernenti soprattutto l'acquisto della prima casa. La scadenza era stata originariamente fissata per il 31 dicembre 1983, ma, poco prima di Natale, era stata decisa una proroga di sci mesi. In primo luogo, desideriamo sottolineare l'inopportunità delle decisioni dell'ultimo minuto sia per la proroga nel dicembre scorso sia per' la non proroga nel giugno appena passato; si sono, infatti, verificate nei giorni precedenti alle scadenze situazioni di disagio e di confusione, in un'alternanza poco gradevole di voci di rinvio e di non rinvio. Ancora oggi, decisa l'abolizione delle agevolazioni, i gruppi parlamentari sono per la massima parte favorevoli ad introdurre agevolazioni per l'imposta di rcgisua dovuta per l'acquisto della prima casa. Quest'ultima notizia accresce la confusione ed il mercato ha reagito alla mancata proroga e alla voce di concessione con un'altra legge di nuove agevolazioni bloccandosi quasi completamente, come era prevedibile. Anzi, poiché la motivazione del mancato prolungamento delle agevolazioni era il non reperimento dei fondi necessari per supplire al minore introito per le casse dello Stato, non sappiamo se nella stima di larga massima, aggirantcsi intorno a 250 miliardi di lire, si sia tenuto conto dell'incasso inferiore derivante dal blocco delle contrattazioni: lo Stato non incassa imposte ridotte al 2 per cento, ma non riceve neppure le ordinarie imposte ora di nuovo vigenti. Il mercato edilizio aveva ritrovato un sia pur piccolo rilancio con la legge agevolativa che poteva continuare ad essere in vigore e forse divenire definitiva. Non rimpiangiamo certamente il testo della legge astruso, contorto, di difficile interpretazione e lacunoso, mentre sarebbe stato necessario un provvedimento chiaro e semplice. Se il Parlamento approverà una nuova disposizione pensiamo che, con un atto di umiltà, dovrà predisporre una legge più semplice e più chiara; purtuttavia, leggi che durano un anno o un anno e sci mesi non sono certamente idonee a rivitalizzare un mercato: nell'edilizia in particolare i tempi sono lunghi e devono essere rispettati. Inoltre, la proroga di sei mesi della legge Formica era stata disposta per permettere al governo un riassetto fiscale della tassazione del settore edilizio che invece non si c attuato. Così oggi vigono diverse imposte e diverse aliquote per l'acquisto di immobili identici, dipendendo la tassazione e l'aliquota non dalla necessità del compratore di acquistare un primo alloggio, ma dalla condizione giuridica c fiscale del venditore. Cosi, un acquisto da privati di un alloggio sconta tre imposte (registro, catastale e ipotecaria) che assommano complessivamente al 10 per cento; se l'acquisto viene effettuato da una società che non ha costruito l'immobile è dovuta l'Iva nella misura del 18 per cento; quest'ulti ma imposta scende al 2 per cento qualora il venditore sia una società costruttrice (agevolazione questa oramai rara, in quanto le nuove costruzioni non esistono quasi più). Sempre nel campo immobiliare l'acquisto di un terreno agricolo sconta le tre imposte suddette nella misura complessiva del 17 per cento. Diverse aliquote e diverse imposte non permettono mercato di stabilizzarsi e di essere credibile, ma le modi fiche dell'ultimo momento le voci di nuove disposizioni lo paralizzano. Gianfranco Gallo-Orsi sedSildlafuddosqdladpcamaS1msmccgc

Persone citate: Gianfranco Gallo-orsi