Nel' 19 una prodigiosa fiaschetta di cognac diede origine al mito di Suzanne Lenglen

Nel '19 una prodigiosa fiaschetta di cognac diede origine al mito di Suzanne Lenglen Nel '19 una prodigiosa fiaschetta di cognac diede origine al mito di Suzanne Lenglen In modo da non intralciare gli studi della ragazzina, abituandola sin dalle prime lezioni ad un gioco di precisione (sistemava sul cainpo del fazzoletti che la figlia doveva colpire) ed al colpi più spettacolari (smash e volée), che a a quel tempo erano riservati esclusivamente agli uomini. Suzanne doveva diventare la *Dlva», la •Stella, del firmamento tennistico internazionale di quei tempi. Le sue doti atletiche, la sua agilità e leggerezza, l'Intensità degli allenamenti la portarono subito a primeggiare, odiata dalle rivali, vezzeggiata dal migliori giocatori che se la contendevano come partner di doppio misto. A Wimbledon vinse sei volte, cinque consecutivamente dal 1919 al 1923, l'ultima nel 1925. Ma resta storico ti suo primo successo, ottenuto grazie ad un autentico miracolo che permise alla giovane tennista di annullare due match polnt alla campionessa uscente, llnglese Dorothea Lambert Chambers, grazie ad una provvidenziale fiaschetta d'argento piena di cognac francese che il padre le gettò in campo per permetterle dì trovare nuova carica quando la partita seinbrava ormai compromessa. Nel palco reale, ad assistere alla finale, c' erano la regina Mary, grande appassionata di tennis, ed il marito Giorgio V, in bom¬ Più ammirata di Sarah Bernhardt, più desiderata di Josephine Baker, più elegante di Anna Pavlova, Suzanne Lenglen, nata a Parigi il 24 maggio del 1899 e morta il 4 luglio del 1938 di leucemia, è stata la più grande glocatrice di tennis di tutti i tempi, forse il personaggio femminile più conosciuto d'Europa fra il 1920 ed il 1927. Campionessa mondiale alla vigilia della' prima guerra mondiale quando aveva appena Quindici anni, Sueanne Lenglen perse un solo match fra il 1919 ed il 1926. Fra la prima e la seconda guerra mondiale, quando il tennis (ricominciava, plano piano, a non essere più un divertimento ì di aristocratici e ricchi signori, spesso un po' snob, un gioco al quale le donne prendevano parte con gonne lunghe e guanti di capretto bianchi, Sueanne Lenglen fu la prima praticante ad allenarsi e a giocare •come un uomo». E nel 1926 divenne la prima sportiva professionista della storia. Aveva iniziato a giocare a tredici anni, quando il padre Charles, che era anche il suo allenatore, le regalò per il compleanno una fiammante raochetta .Drive CTtaéui!) pfon», che andava a sostituire una rapchettina giocattolo che il genitore le aveva donato un palo d'anni prima. Il padre l'allenava ogni giorno da mezzogiorno all'una, betta color nocciola. Dorothea Lambert aveva quarantanni, ventuno più di Suzanne, ma era ancora in ottime condizioni /(siche, quasi come quando nel 1903 aveva vinto il primo del suol sette titoli. Il primo set, dopo il game iniziale vinto dalla campionessa in carica, vide Sueanne Lenglen infilare quattro games di seguito con il suo diritto molto incrociato, i suol rovesci lungo linea, le volée e gli smash che sembravano annientare la Chambers. Ma la glocatrice meno giovane seppe reagire con grande coraggio a furia di poderosi colpi di diritto, seguiti da precisi drop su cui Sueanne non riusciva ad arrivare nonostante la sua eccezionale leggerezza, velocità e preparazione atletica. Dorothea Chambers seppe rimontare sino a 5-5 e sul 6-5 ebbe un set-polnt che Sueanne riuscì ad annullare con una precisa volée; così il giocò continuò sino all' affermazione parziale della Lenglen al diciottesimo gioco. Ma la fatica sostenuta intorninolo ad essere accusata da Sueanne, che non era abituata, soprattutto, ad uno sforzo di concentrazione cosi prolungato. Vistala in affanno, monsleur Charles Lenglen allungò alla figlia la fiaschetta argentata colma di cognac francese. Il pubblico In silenzio osservava per metà affascinato e per metà scandalizzato: non solamente la ragazzina giocava mostrando le braccia ed II décolleté e lasciava pure intravedere le gambe quando eseguiva i suol colpi più audaci, ma addirittura osava bere dell'alcool davanti alla regina. La ragazzina ne prese due lunghi sorsi, riprese ad attaccare e rimontò sino a 4 pari nel secondo set, poi fu costretta alla resa al termine del decimo gioco. Decisione al terzo set. Suzanne riparti alla carica portandosi in vantaggio per 4-1, ma Dorothea la riprese, la superò e sul 6-5, 40-15 ebbe due match-potnt a disposizione. Sul primo, Dorothea attese la discesa a refe di Sueanne per passarla, ma la ragazza si allungò tutta a sinistra e capi dal sosptro degli spettatori e poi dagli applausi che la palla era finita d'un soffio sul campo della rivale. Delusa, Dorothea non seppe riprendersi e sulla seconda palla-gara restò annichilita da un terribile rovescio lungo linea. E Suzanne Lenglen riuscì a concludere la maratona chiudendo il terzo set 9-7. ■ Sorridendo, la regina Mary vide Sueanne abbracciare la rivale, per poi Uberarsri rapida di chi la circondava e precipitarsi fra le braccia del papà allenatore. Era nata una stella.

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