Alla ricerca di un posto sicuro attraverso i corsi professionali di Luisella Re

L'assessorato regionale all'istruzione esamina le proposte L'assessorato regionale all'istruzione esamina le proposte Alla ricerca di un posto sicuro attraverso i corsi professionali Sono finanziati dall'Europa e dallo Stato - Richiedono applicazione e sono molto selettivi - Un massimo di 1200 ore di lezioni teoriche e pratiche e borse di studio Tempo di esami e progetti :;ger il futuro anche all'assesasprato regionale all'Istruzione Professionale, dove si Stanno analizzando circa 25 I3j>otesi di programmi destinanti ai giovani al primo impiego CSJa aziende interessate a nuove e qualificate assunzioni. L' ■iniziativa rientra in una serie 3fl corsi di aggiornamento ~Che, episodici ma sempre più i&equentl, derivano dall'acJordo tra la Regione e le imi-prese alla ricerca di lavorato-rt specializzati cui garanti-rànno, superato positivamente lo stage, un posto sicuro: .appunto quel «posto» oggi miraggio di tanti giovani. Spiegano 1 funzionari: «Contro la inondata di progetti di alcuni anni fa, questi .'casi superano ora i 200 per anno, suddivisi tra la riqualificazione dei lavoratori già occupati ed i giovani al primo impiego per un globale di 10 iùila preseme. I finanziamenil arrivano per metà dal Fondo sociale europeo e per il resto, automaticamente, dal Fondo nazionale. La Regione, sema oneri diretti, si limita ad esaminare la proposta ed a concedere, se valida e compatibile, la sua presentazione a Bruxelles dove sì deciderà V eventuale realizzazione-. .' E' inoltre previsto che la Regione, dato il particolare valore di un qualche progetto, possa avocarlo a sé assumendosene la diretta titolarità. Capita quando l'iniziativa riveste un particolare interesse sociale (ad esempio, lavoratori che cosi possono Pubblicato in Fr Una speranza di lavoro rientrare dalla cassa integrazione), oppure tecnologico. Mentre si verifica d'ufficio quando i destinatari risultano giovani al primo inserimento. Ne deriva un meccanismo teoricamente impeccabile, legato ad una serie di prospettive che per tante famiglie può spalancare un miracoloso spiraglio di sereno. Un massimo di 1200 ore di lezioni tecnico-pratiche, accompagnate da una borsa di studio mensile per ogni iscritto, e ancia un libro (312 poi un buon posto sicuro: sembra un sogno. Infatti, per molti, tale resterà. Precisano in Regione: «La programmazione di questi corsi saltuari ha tempi lunghi e complessi: il bando di quelli finalizzati all'inserimento giovanile oggi al vaglio regionale, esauriti i posti attuali, non sarà diffuso prima dell'anno prossUno. In più, i posti risultano pochi ed estremamente selettivi. Di qui V esigenza che gli aspiranti, iscritti nelle liste del collocamento, siano forniti di un attestato di qualifica o di diploma di secondarla, mentre nel raro caso di requisiti fermi alla terza media il colloquio preliminare e le prove tecnico-attitudinali comportano una falcidie di esclusioni. Non va sottovalutata infine la durezza di questi stages, i quali richiedono una grande applicazione-. Da abbinare possibilmente ad un certo tempismo: quello indispensabile per cogliere al volo eventuali nuove proposte, ora sommessamente annunciate presso l'ufficio di collocamento o nelle scuole causa il patologico sbilanciamento tra lo stillicidio di offerte e il mare delle aspettative. Una prassi comprensibile ma limitativa: se 11 futuro dell'occupazione ha nel legame tra formazione e mercato del lavoro la sua strada obbligata, sostengono sindacati ed esperti, è tempo che il discorso finalmente si allarghi. Iniziando tra l'altro ad approfondire il difficile bilancia¬ pagine, 99 franch mento di poteri tra Stato ed enti locali che ne deriva, il complesso filtro tra le proposte da appoggiare oppure da respingere, i rischi legati a possibili tentazioni di assistenzialismo demagogico o di aziendalismo brutale. Intanto anche 1 tradizionali Centri di Formazione Professionale in cui confluiscono 20 mila ragazzi piemontesi quasi sempre dopo la fascia dell' obbligo (distinti dalle iniziative frammentarle prima illustrate in quanto stabilmente e istituzionalmente gestiti dalla Regione, tramite propri finanziamenti e strutture pubbliche o convenzionate) meriterebbero un approccio plìj. pùnEual?. Sostiene chi se ne occupa: «7 docenti di media continuano a indirizzarvi gli alunni meno dotati e più svogliati, con il solito ragionamento: visto che son bestie, diamogli almeno una possibilità di lavoro. Un grosso errore, anche perché la metà che arriva in porto ne ottiene poi prospettive di lavoro magari buone ma inai certe. Si sottovaluta inoltre il pesante rigore di programmi sulle 2400 ore da cui i ragazzi devono uscire non con un embrione di maturità personale ma obiettivamente in grado di soddisfare la domanda sempre più est gente del mercato del lavoro. Sostenuti da una qualifica professionale che la Regione punta a garantire nettamente più ampia e articolata di un qualsiasi, banale addestra mento specifico-. Luisella Re i) sulle signore de

Luoghi citati: Bruxelles, Europa