Non era legionella Forse leptospirosi di Ermete Grifoni

Non era legiónella Forse leptospirosi Conferenza stampa a Novafeltria Non era legiónella Forse leptospirosi NOSTRO SERVIZIO I NOVAFELTRIA — Se finoa ieri l'episodio epidemico'di' Pletracuta di; San Leo nel' Monte!eltro poteva essere attribuito al 90 per cento al temibile «morbo del legionario» da oggi una cosi alta percentuale di probabilità, dedotta del resto dal soli dati clinici, ha perso molti punti. La broncopolmonite fulminante che la settimana scorsa ha ucciso tre persone e ne ha fatte ricoverare 27 negli ospedali di Rimini e Pesaro potrebbe anche non essere attribuita a «legiónella pneumophlla», Gli esami di laboratorio sul reperti prelevati con l'autopsia alle tre persone decedute infatti lo escludono. Tuttavia non è possibile dire ancora una parola definitiva. E' In corso tutta una serie di accertamenti che richiederanno ancora qualche {^giorno e fino a giovedì della prossima settimana sul fenomeno Infettivo di Pletracuta, che è In piena fase recessiva, graverà ancora pertanto un "punto,interrogativo. ; '&uui ; j C96l--JpiSlntesl—potrebbe essere, riassunta la conferenza stampa che si è tenuta Ieri sera a Novafeltria per iniziativa dell'assessorato regionale alla Sanità e della presidenza della Uls n. 1 dell' Alta Val Marecchla, Uls che è divenuta il quartler generale sanitario da quando si è manifestato 11 presunto (oggi non solo bisogna dire cosi, ma occorre anche sottolinearlo) morbo del legionario. La conferenza stampa era stata preceduta da tutta una serie dt riunioni svoltesi In mattinata presso l'ospedale regionale di Ancona, nel corso delle quali tutti gli esponenti degli enti ospedalieri e degli organismi dt ricerca hanno confrontato 1 dati disponibili presso l'Uls n. 1, gli ospedali di Rlmlnl e Pesaro, r Istituto Superiore di Sanità di Roma e gli Istituti di Virologia e di Anatomia Patologica dell'Università di Ancona. Al termine di una di queste riunioni abbiamo avvicinato 11 direttore dell'Istituto d' Igiene dell'Università di Ancona, professor Giovanni Renga. E' legiónella? •Dal dati di laboratorio che si riferiscono al tre deceduti dedotti con il sistema della immuno-fluorescenza diretta sul reperti autopsicl dobbiamo escludere che si tratti di legiónella. Ma anche questi esami non consentono di dire una parola definitiva'. Ne sono stati avviati altri a carattere colturale e sierologico». Il professor Renga ha anche aggiunto: «Devo dire che se è legiónella si tratta di un ceppo nuòvo, mal isolato prima, che dà un quadro dissimile da quello degli altri episodi epidemici che si sono sviluppati in .Italia in questi ultimi anni». Non va tuttavia sottovalutato il fatto che — come aveva rilevato U primario del reparto infettivi dell'ospedale di Rlmlnl dottor Gamberinl — la terapia sui presunti affetti dal morbo ha dato risultati costanti e notevoli. , ' A tarda sera noi 1 ultima notizia: 1 dati delle analisi sierologiche risultanti presso l'Istituto superiore della Sanità, ipotizzano la leptospirosi come causa dell'infezione verificatasi a Pletracuta di S. Leo. 81 tratterebbe di una malattia che si contrae venendo a contatto con acque inquinate da orine di topi. Pur avendo una forte credibilità, questi risultati dovranno però essere confermati nel prossimi giorni, anche perchè la forma di leptospirosi non sarebbe suffragata dalle caratteristiche del dati clinici. ' • . Ermete Grifoni

Persone citate: Giovanni Renga, Renga

Luoghi citati: Alta Val Marecchla, Ancona, Italia, Novafeltria, Rimini, Roma, San Leo, Uls