Contrordine dell'ultima ora blocca Carboni in carcere

Contrordine dell'ultima ora blocca Carboni in carcere Il giudice milanese concede e poi revoca gli arresti domiciliari Contrordine dell'ultima ora blocca Carboni in carcere MILANO — Era già pronto per lasciare 11 carcere di Parma, per una più accogliente villa dove sarebbe rimasto' agli arresti domiciliari, quando un fonogramma giunto da Milano ha fatto raggelare 11 sangue a Flavio Carboni: il provvedimento era revocato. L'imprenditore sardo, dal 30 luglio '82 In carcere e dal marzo '83 In isolamento, almeno per ora non potrà lasciare la sua cella. Carboni aveva ottenuto 11 beneficio degli arresti domiciliari dalla magistratura milanese che lo Inquisisce per la bancarotta del Banco Ambrosiano; mancava un'analoga decisione da parte dell'autorità giudiziaria di Roma, che aveva emesso un mandato di cattura contro l'affarista per traffico di stupefacenti e ricettazione e ieri 11 consigliere istruttore Ernesto Cudlllo ha accolto la richiesta del difensore, avvocato Pietro D'Ovidio. Sembrava non vi fosse più alcun ostacolo alla sua uscita dal carcere, attesa Ieri pomeriggio da un momento all'altro, quando da Milano è arrivato 11 contrordine: 11 giudice istruttore Elena Riva Orugnola si oppone alla concessione degli arresti domicilia ri. Non è stato possibile ac cenare se Gragnola li nega in quanto sostituisce 11 giudice Pizzi, titolare Insieme al collega Brlchettl dell'Inchiesta sull'Ambrosiano, oppure se si tratta di un Intralcio procedurale che potrebbe risolversi nel giro di qualche ora. Be lascerà 11 carcere, Carboni andrà a stabilirsi in una villa isolata in località Calicella, sulle colline dell'Appennino emiliano 10 chilometri a Sud di Parma. Fatto questo che crea non poche preoccupazioni per chi dovrà occuparsi della sorveglianza. Per quanto riguarda la vicenda Ambrosiano, qualche giorno fa è uscito da San Vittore l'ex vicepresidente del Banco, . Roberto Rosone, mentre Bruno Tassan Din é detenuto a Novara. La magistratura romana si occupa Invece di Carboni per due fatti ben precisi: il giudice Istruttore Ferdinando Impostato lo ritiene imputato di, associazione per delinquere e ricettazione assieme a Ernesto Dlotallevl personaggio di spicco della malavita romana arrestato due settimane fa. Il suo collega romano Renato Squillante lo persegue per detenzione di stupefacenti; Carboni ne avrebbe fatto uso personale e 11 avrebbe distribuiti nel corso dì alcune feste organizzate quando nel 1981-82 era uno del protagonisti della vita mondana della capitale. E' inquisito, inoltre, per 11 tentato omicidio di Roberto Rosone dal giudice milanese Mazzlottl. Le magistrature di Roma e Milano avevano concesso gli arresti domiciliari a Carboni per motivi di salute; l'ex consigliere clnquantunenne di Roberto Calvi soffre infatti di edemi agli arti Inferiori ed è stato anche ricoverato all'ospedale di Parma. Entrato nella vita di Roberto Calvi soltanto nell'agosto del 1981 (1 due si conobbero in Sardegna dopo la scar¬ cerazione del banchiere milanese) In poco tempo l'Imprenditore sardo seppe accentrare su di se l'attività di pubbliche relazioni che Calvi da solo non riusciva a realizzare, diventandone consigliere e uomo di fiducia. Come Carboni ebbe a raccontare, nel carcere a Lugano, ad un poliziotto svizzero egli riuscì a impadronirsi di quasi tutti 1 segreti del banchiere, del suol rapporti con gli uomini politici, con lo scomparso generale Giuseppe Santovltu, e quelli con Francesco Pazienza, con i banchieri italiani e esteri che ruotavano nell'orbita del Banco Ambrosiano. Stando alle registrazioni che raccoglieva all'insaputa di Calvi, Carboni avrebbe ricevuto alcune confidenze sul rapporti, tra 11 banchiere milanese e l'Istituto delle Opere di Religione nella persona del suo presidente, l'arcivescovo Paul Marclnkus. Servigi questi che furono per altro ben ricompensati: nella primavera del 1982 Carboni ottenne su alcuni suol conti svizzeri circa 20 milioni di dollari usciti dalle casse dell'Ambrosiano, mentre altri Dette miliardi di lire 11 aveva incassati per 11 finanziamento di una sua attività immobiliare in Italia. Di qui l'accusa di concorso in bancarotta. Ma per questi accrediti Carboni ha sempre avuto la risposta pronta: si trattava del rimborso per le somme che Carboni procurava a Calvi qui in Italia attraverso la vendita di un proprio patrimonio personale in gioielli A interessarsi ancora di Carboni sono 1 magistrati inglesi che si occupano della fine di Calvi sotto il ponte di Bla-' ckf rlars. Carboni fu una delle ultime persone a vedere in vita 11 banchiere la sera del 18 giugno, cioè poche ore prima della morte; mentre sino a pochi mesi fa aveva sostenuto la tesi del suicidio, proprio recentemente Carboni ha affermato che non si sente più In grado di escludere l'Ipotesi dell'omicida Proprio per questo gli inglesi vogliono risentirlo In attesa di qualche elemento In grado di indirizzarli all'accertamento della verità. gfr. m.