Salgono a sette i deputati arabi nel Parlamento di Gerusalemme di Giorgio Romano

Salgono a sette ideputati arabi nel Parlamento di Gerusalemme Più forti le minoranze, anche se politicamente frammentate Salgono a sette ideputati arabi nel Parlamento di Gerusalemme Sono due drusi, quattro musulmani e un cristiano - Non accadeva dalle prime legislature, quando esistevano partiti «etnici» - Nella precedente Keneseth erano cinque NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — Le elezioni anticipate in Israele hanno già avuto alcuni effetti paradossali: hanno drasticamente ridotto il numero del rappresentanti (da 3 al) proprio del movimento Tamt die le ha provocate; hanno accresciuto da 8 a 14 il numero dei piccoli partiti che si voleva invece ridurre; hanno mandato alla Camera con tre deputati proprio quei due movimenti che la Commissione elettorale aveva bandito (Kach e Progressisti per la pace) e la Corte Suprema ha riammesso in lizza; hanno accresciuto la frammentazione dei partiti di ispirazione religiosa, i quali hanno complessivamente mantenuto lo stesso numero di mandati. Infine, hanno portato all' elezione di sette deputati delle minorante (due drusi, quattro arabi musulmani e un arabo cristiano) contro i cinque dell'ultima Keneseth. Per trovare un analogo numero di esponenti delle minoranze occorre risalire alle prime legislature, quando esistevano anche partiti interamente arabi, in generale associati ai laboristì. I sette deputati eletti lunedi appartengono a varie formazioni politiche: uno ai Progressisti per la pace, uno a Shlnul, due al Maarach, tre aixomunisti del Fronte Democratico. Il loro aumento, percentualmente notevole, dimostra anche come, pur appartenendo a partiti politici diversi, gli arabi acquistino consapevo lezza della loro forza; indicano che il grado di istruzione si è elevato nelle comunità araba e drusa (tutti gli eletti parlano perfettamente V ebraico), le quali, teoricamente, con il passare del tempo potrebbero riuscire a mandare alla Camera un numero di deputati proporzionale alla loro forza numerica. Essi sono circa 660 mila nel territorio israeliano propriamente detto. Dei piccoli partiti — una decina non è riuscita a ottenere il quoziente necessario per inviare un solo deputato alla Camera — il Yahad, movimento centrista di Ezer Wetzman, ha avuto un mediocre successo con l'elezione di due o tre rappresentanti, nonostante il prestigio del suo fondatore e i grandi investimenti fatti per la propaganda (si dice due milioni di dollari, tre miliardi e mezzo di lire). I due partiti di ctgrfa [Shlnul e Crm hanno ottenuto assieme un numero doppio di mandati in confronto alla Tfli precedente legislatura (6 anziché 3), e sono potenzialmente alleati naturali del Maarach; mentre Tehlya-Tzomet (nazionalisti di destra) ha ottenuto solo un seggio in più, nonostante le grandi speranze e la presenza, al secondo posto, dell'ex-capo di Stato Maggiore dell'esercito, generale Rafael Ettan. I movimenti religiosi, che avevano conosciuto lotte e laceramenti, sono attualmente cinque: Mafdal (4 seggi invece di sei); Agudat Israel (2 invece di 4); Morasha (secesslonistl del Mafdal, con 2 seggi); mi, dai connotati etnici, con un seggio anziché tre; -Sefarditi-, guardiani della Torà, che hanno inaspettata¬ mente conquistato quattro seggi. Resta da dire dei due partiti agli estremi dello schieramento: -Progressisti per la pace-, a sinistra, con 2 seggi, e Kach, con uno. Il rabbino Meir Kahane, capo di quest'ultimo, si è detto disposto ad appoggiare il governo se, per prima cosa, verranno amnistiati sema processo i membri dell'organizzazione terroristica ebraica Tnt. Ha aggiunto che proporrà alla Keneseth U7ia legge per espellere gli arabi da Israele, •persuadendoli- con la privazione dei diritti alla previdenza sociale, tre anni di lavori forzati e una piccola -buona uscita-. Giorgio Romano

Persone citate: Agudat Israel, Meir Kahane, Rafael Ettan

Luoghi citati: Israele