Il giudice Albano: forse non fallì l'attentato di Agca al Pontefice di Guido Rampoldi

Il giudice Albano: forse non fallì l'attentato di Agca al Pontefice Parla il pubblico ministero che ha convinto la Cia sulla pista bulgara Il giudice Albano: forse non fallì l'attentato di Agca al Pontefice Dopo il ferimento, secondo il magistrato, la Chiesa polacca avrebbe smussato le critiche al regime di Varsavia - Il killer turco resta comunque un enigma; sarebbe pronto a ritrattare tutto con una promessa'di libertà KOMA — Per la stampa americana è la magistratura italiana che ha fatto cambiare opinione alla Cla, Scrive suir.Herald Tribune» del 15 luglio Bob Woodward, uno dei due giornalisti che svelarono il «Watergate»: la requisitoria del pm Antonio Albano ha convinto 11 direttore della Cia, William J. Casey, e funzionari •anziani», un tempo scettici, a credere all'ipotesi di un coinvolgimento bulgaro nel ferimento del Papa. Possibile che il servizio segreto degli Usa ricavi 11 suo giudizio su uno del più gravi attentati del secolo dalle valutazioni di un inquirente italiano? Albano sorride scettico, nell'ufficio alle spalle di Castel Sant'Angelo che divide con un collega, e adesso racconta difficoltà e dubbi di un'Inchiesta ormai conclusa ma ancora aperta, dice, a colpi di scena: 'Agca non avrebbe esitazioni a ritrattare se gli fosse garantita la fuga. E' un'eventualità forse remota, ma la remo». Per scrivere le 78 pagine della requisitoria — Inviata a maggio al giudice istruttore con la richiesta di rinvio a giudizio per 9 persone — Albano ha impiegato quattro notti, e un anno ad Inseguire per mezza Europa testi e imputati di un'indagine condotta -giocando sempre fuori cosa». Alcuni Paesi hanno collaborato: Germania, Svizzera, Austria. Turchia, La Jugoslavia è stata meno solerte. La Francia ha opposto 11 segreto di Stato. Ecco come andò. Albano e 11 giudice Martella erano ricorsi ai francesi per trovare conferma ad alcune dichiarazioni di Agca finora mai apparse sul giornali. Si riferiscono agli incontri avvenuti nell'estate 1980 all'hotel Vitosha di Sofia tra il sicario turco, due agenti segreti bulgari (Alvazov e -Kolev») e il capomafia turco Celenk: tre o quattro riunioni nelle quali si sarebbe organizzato l'attentato al Papa e pattuito garanzie e ricompense. In quel periodo, racconta Agca, ci venne raccomandato di fare attenzione, perché 1 servizi segreti di Francia e Usa cominciavano ad Intuire qualcosa. E' verosimile che francesi e americani avessero elementi già un anno prima dell'attentato? Che i francesi sapesse ro, lo disse negli Usa a Martella un giornalista che vantava entrature tra gli 007 di Parigi, Arnaud de Borchgrave (peraltro la Francia avrebbe avvertito il Vaticano In anticipo, stando ad indiscrezioni già apparse sul giornali). Cosi Martella ed Albano decisero di ascoltare Alexandre de Marenches, nel 1981 direttore del controspionaggio francese, e un suo diretto collaboratore, Emmanuel Binoche, indicato dal giornalista. Ma erano disposti a farsi Interrogare? Da Parigi arrivò un si r; i due giudici partirono. Racconta Albano: .De Marenches e Blnoche declinarono le generalità e subito dopo, appena entrati in argomento, opposero il segreto di Stato». Perche allora far venire 1 due giudici? ^Quello fu il modo scelto da Parigi per confermare implicitamente, evitando allo stesso tempo Incidenti diplomatici». Per trovare quella verità che forse era già stata intui¬ tdAvTcc ta in alcune capitali d'Occidente, se di verità si tratta, Albano e Martella hanno dovuto Ingaggiare un faticoso 7iiatch con l'enigma-Agca. Tuttora Albano non ha risposte certe per spiegare alcuni strabilianti dietro-front del sicario turco. E si chiede perché Agca abbia cambiato versione su due circostanze non secondarle a pochi giorni dall'afflorare di un caso tuttora misterioso: la sparizione di una ragazza romana, Emanuela Orlandi, che una sedicente organizzazione turca promise di liberare se fosse stato scarcerato Agca. Una coincidenza casuale? «Può essere. Certo resta un punto interrogativo», i Le ritrattazioni di Agca aprono comunque squarci al dubbio. Il sicario prima negò di essere mal stato In casa di Serghej Antonov, abitazione che pure aveva descritto nel dettagli, e raccontò candidamente di aver visto l'interno dell'appartamento nei filmati trasmessi dalla tv subito dopo l'arresto del funzionario bulgaro. Dice Albano: «Può darsi che questa sia effetttva- mente la verità. Agca forse ìia cercato di scrollarsi di dosso una menzogna per rinforzare il resto della sua deposizione. Oppure ha voluto tendere una mano al bulgari, pensando al futuro». Inoltre Agca ha ritrattato parte delle dichiarazioni rese a proposito di un plano bulgaro per eliminare Lech Walesa: ho mentito — dice — quando raccontai di sopralluoghi e di trasporti d'esplosivo Secondo Albano le circostanze ritrattate da Agca sono Invece reali, e per fare marcia indietro il sicario è stato costretto ad accampare grossolane bugie. «Lo ha fatto, immagino, in base a questo ragionamento: se mi è tanto difficile dimostrare ciò che accadde per l'attentato, deve aver pensato, mi sarà quasi impossibile accreditare la verità di un episodio rimasto vago, dato che poi il progetto per uccidere Walesa non divenne operativo». Ma le giravolte di Agca forse avranno un peso nel processo, che deve stabilire anche una verità «storica»: fu davvero la Bulgaria ad organizzare l'attentato al Papa? E chi volle l'eliminazione di Wojtyla? Albano si limita ad una battuta: «Le grandi questioni in famiglia le decide il padre, non i figli». E' un'allusione all'Ur6S, mal citata nella requisitoria se non con un traslato che richiama la definizione di Churchill del Cremlino, -luogo scorerò» dove ogni segreto è avvolto nel segreto. LI, Ipotizza Albano, Bl ordinò l'attentato che poi falli. Ma falli davvero? Albano non ne è convinto. Dopo 11 ferimento del Papa •l'ordine è tornato a Varsai'la», la Chiesa ha emussato la critica al regime, Solldarnosc ha frenato o è stata frenata. • Chissà — dice Albano — che l'attentato non sia perfettamente rlusctto». Guido Rampoldi