Indiziata la moglie di un giudice per il giro del principe mafioso

Indiziata la maglie di un giudice per il giro del principe maliaso Vicenza, comunicazione giudiziaria a tre donne per associazione per delinquere Indiziata la maglie di un giudice per il giro del principe maliaso DAL NOSTRO INVIATO VICENZA — La «piccola piovra veneta» sembra avere 1 tentacoli più lunghi di quanto, forse, gli inquirenti pensassero. Otto arresti, fino all'altro giorno, e l'accusa, per alcuni, è di «/or parte di un'associazione di tipo mafioso-. La «mente», o 11 capocosca, sostengono i giudici, era Rosario Poldlmanl, detto «principe», 43 anni, di Siracusa da tempo trapiantato in Veneto, un'infinita serie di attività ai margini del lecito e oltre. Altri sospettati, sembra otto, sono stati raggiunti, ieri, da comunicazioni giudiziarie, per concorso nell'organizzazione. Nell'elenco figura il nome di Maria Rita Savoia, 37 anni: è moglie di un giudice, Luigi Rende, sostituto procuratore della Repubblica, qui a Vicenza. Proprietaria di una pellicceria nel centro, avrebbe, come socia nell'affare Isabella Barodel, 27, buona amica del «principe». Avviso di reato anche per Amelia Franzan, moglie dell'Impresario edile cavalier Antonio, finito in carcere in quella mattinata di martedì 17, un martedì piuttosto sfortunato per tanti disinvolti imprenditori vicentini. Un dettagliato rapporto della Guardia di finanza ha provocato 1 nuovi provvedimenti. Le indagini avrebbero consentito ai giudici di stendere una mappa delle attività di Poidimani e l'elenco, forse non completo comunque cospicuo, di chi, in qualche modo, aveva legami d'affari con lui: Isabella Barodel, la sua amica, avrebbe il 20 per cento della società di cui è titolare la moglie del magistrato. Era difficile per gli Inquirenti, ieri mattina, nascondere un certo imbarazzo. Il sostituto procuratore Rende sosteneva che la posizione della moglie è • tutta da verificare» e sottolineava come, se gli Indizi, o 1 sospetti, avessero consistenza, «sarebbe stato obbligatorio l'arresto», Fernando Car.illl, procuratore della Repubblica, afferma: «Si trutta della solita nota dolens delle comunicazioni giudiziarie. Noi abbiamo il dovere di smetterle, proprio per informare che indaghiamo 3 garantire, così, a tutti il diritto alia difese». Le donne non sono ancora state Interrogate. Assicura 11 pro¬ curatore: «Non c'è urgenza, per il momento aspettiamo gli accertamenti fiscali e amministrativi che sta facendo la Guardia di finanza. Occor- re verificare tutte le operazioni fatte dal gruppo in varie banclie». Le «operazioni» sono innumerevoli e, dicono gli Inquirenti, hanno finito per coinvolgere le attività di parecchie banche. Nel fascicolo, ora in mano al giudice istruttore Gianrlco Rorighlero, figurano i nomi di alcune Casse di risparmio delle province di Brescia e Mantova, quello delle Banche Cattoliche di Pordenone e di Treviso, di numerose Casse rurali. All'origine della vicenda, un ammanco di 5 miliardi e 300 milioni. Il «buco» è stato scoperto alla filiale di Meledo della Banca popolare di Lonigo. Quel denaro, sottratto, sembra, dai direttore, Silvano Della Benetta, attraverso un complicato giro di assegni, finiva nelle rapaci mani di Poldlmanl che finanziava, cosi, numerose iniziative: da una catena di scuole private, sulla cui serietà ora la procura indaga, a misteriosi istituti per la politica internazionale, alla sponsorizzazione di un concerto di musica classica organizzato dal Comune. •Il volume di affari è enorme», afferma 11 procuratore Cannili!. Per avere la strada splana-, ta, il troppo disinvolto «prln-. clpe» avrebbe stretto legami un po' con tutti, privilegiando, com'è inevitabile In storie di questo genere, 1 rapporti con alcuni uomini politici soprattutto emergenti. Quali? I magistrati si trincerano dietro al segreto Istruttorio, ma assicurano che 'Saranno tutti interrogati». Il procuratore della Repubblica sottolinea come sia apparso evidente 11 perverso meccanismo mafioso nelle cento attività svolte dal «principe» e dal suoi sudditi. E ricorda come la legge chiarisce che -l'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri». Vincenzo Tessandorl

Persone citate: Amelia Franzan, Isabella Barodel, Luigi Rende, Maria Rita, Poidimani, Rosario Poldlmanl, Silvano Della Benetta, Vincenzo Tessandorl

Luoghi citati: Brescia, Lonigo, Mantova, Pordenone, Siracusa, Treviso, Veneto, Vicenza