La terribile muraglia di Venezia

La terribile muraglia di Venezia SI SALVA L'ANTICO FORTE DI SANT'ANDREA La terribile muraglia di Venezia VENEZIA — L'isola di S. Andrea è tra mare e Laguna: verso Ovest, a poco più d'un chilometro, appare Venezia, fitta di cupole e campanili; verso Est, l'Adriatico. A Sud la lenta curva del Lido, verdissimo tra grandi spazi acquei. Trecento metri di lunghezza, centocinquanta di larghezza: un perfetto poligono di muraglie, ricco di pietre scolpite, folto di alberi: l'intera isola è occupata dal forte costruito 450 anni fa per la Repubblica Veneta da Michele Sanmlcheli. -Opera terribile-, secondo l'espressione del Vasari, «con la maestà e la grandezza delle più famose fabbriche del romanU. Un forte sull'acqua, nell'eccezionale posizione di -porta da mar» di Venezia, tra antichi portali, depositi, gallerie, misteriosi camminamenti, potrebbe essere un punto d' arrivo straordinario in un itinerario «alternativo» della Laguna e di Venezia. Nessu no lo visita mal: il forte di¬ pende dall'esercito, che ha molto contribuito alla sua manutenzione; ma l'approdo, di norma, non vi è concesso. Dal canale del Porto di Lido appare la grande ala semlsprofondata In mare, sulla destra del portale principale. Qua e là fessure paurose, archi spezzati, muraglie inclinate. Nel lento, tremendo degrado, che negli ultimi decenni ha portato a queste condizioni, spiccano alcune date: tra 11 '50 e il '52 crollo dell'angolo Nord-Est e di buona parte dell'antemurale prospiciente 11 Lido; nel '66 collasso parziale delle strutture centrali e delle adiacenti «cannoniere»; qualche mese fa, rottura delle spie nel portali, nuove fessure e nuovi allarmi. Il forte non fu mai conquistato da nessun nemico; ma è stato devastato dalle forze naturali, moltipllcate dall'inerzia e dall'Insipienza dell'uomo. Tra le cause immediate del degrado, le maggiori velocità dell'acqua dopo la costruzlo ne del moli foranei, tra fine Ottocento e Inizio Novecento, e 11 contemporaneo approfondimento delle «bocche» di porto: con le conseguenti sempre maggiori erosioni. Altra causa più recente, la costruzione di grandi cassoni in cemento armato, «gettati» nel '66 nel braccio di mare antistante a scopo di difesa: che avrebbero contribuito, invece, ad aggravare la situazione. Si sta ora finalmente inter«MMHNiMWUp base di un plano generale, in tutto l'angolo Nord-Est crollato negli Anni Cinquanta: vasti consolidamenti delle fondazioni, mediante una estesa rete di palificazioni profonde (tra 18 e 20 metri) in cemento armato, e un poderoso diaframma di tenuta, tra solettonl di collegamento e opere di impermeabilizzazione; da cui stanno per spiccare le nuove muraglie in mattoni e 11 rivestimento In pietra d'Istria, realizzati con i metodi e le forme originarle. L'opera viene eseguita dal Magistrato alle Acque, e cioè dallo Stato, col finanziamenti della legge speciale per Venezia. Al momento, siamo in una fase particolarmente delicata di prove di carico delle nuove fondazioni, tra perforazioni e assaggi delle muraglie laterali. A fine d'anno 11 lavoro dovrebbe essere ultimato, per un complesso di spesa d'un miliardo. L'attuale impegno del Magistrato alle Acque coincide col clnquecentenarlo della nascita del grande Ideatore: Michele Sanmlcheli, nato a Verona nel 1484. I forti lo avevano sempre attratto: tornato nel Veneto dopo il sacco di Roma, cominciò la sua carriera con un arresto: curiosava a Padova attorno alle fortificazioni. Ma riconosciutolo come tsuddito d'onore; 1 veneziani lo incaricarono della costruzione di tutta una serie di fortezze, dove 1 suol famosi -baluardi angolari- trovarono la più ampia applicazione. L'intera rete d-lle fortificazioni veneziane, Legnago Peschiera, Brescia, Bergamo, in terraferma, Zara, Corfù Sebenlco, Candla, Napoli di Romania, nel domini d'oltremare, fu ristrutturata dal maestro veronese. Come architetto civile, contribuiva intanto ad aprire la cultura architettonica veneta alle influenze classiche: Verona è segnata dalla sua opera come Vicenza da quella del Palladio. A Venezia, In attesa che i lavori del suo bel forte vengano ultimati, si può facilmente visitare palazzo Orimani sul Canal Grande, forse il suo capolavoro. Potente come una fortezza; eppure con quelle profonde aperture In facciata, 1 portici bui e gli ariosi cortili, che lo fanno raffinatamente veneziano, come i più luminosi palazzi gotici che gli stanno, accanto. Paolo Barbaro Venezia. Un tratto delle muraglie del Forte di Sant'Andrea all'inizio dell'attuale restauro

Persone citate: Michele Sanmlcheli, Paolo Barbaro, Vasari