«Dare case è servizio sociale Ecco spiegato il passivo Iacp»

«Dare case è servizio sociale Ecco spiegato il passivo lacp» Il presidente dell'Istituto rifiuta l'accusa di gestione incapace «Dare case è servizio sociale Ecco spiegato il passivo lacp» Il deficit di 200 miliardi: «Almeno 100 sono di interessi» - Accuse allo Stato, che non risana i debiti, al Comune e alla Regione - «L'Acquedotto aumenta le tariffe, noi no» «Non capisco perché tutti si accaniscano contro l'Istituto case popolari: molti altri enti pubblici presentano bilanci in passivo senea essere continuamente bersaglio di critiche e polemiche, il più delle volte immotivate e senea senso». Carlo Bosco, presidente socialista dell'lacp, ha riunito nell'ufflco all'ottavo piano del palazzo in corso Dante tutto 11 suo stato maggiore. Per replicare alle accuse di gestione irresponsabile, o incapace, che da mesi lo martellano senza sosta, prende In esame le stesse cifre usate contro di lui, ne fornisce un' opposta e quindi giustificante chiave di lettura. Premette: «Dobbiamo dare alloggi In affitto, ma non ne fissiamo noi i canoni. Eroghiamo un servizio sociale, ma lo Stato non si preoccupa di riplanare i debiti che ne conseguono. Sarebbe interessante scoprire che cosa accadrebbe se si utilizzasse lo stesso metodo all'Inps». Il deficit si aggira sul 200 miliardi, come 11 si spiega? •Di quel miliardi ne avremo spesi si e no 80, il rimborso degli interessi alle banche ha mangiato 100 miliardi tondi soltanto nell'ultimo decennio, gli altri sono crediti». E le denunce delle aziende municipalizzate per 1 debiti non saldati? •Invece di salire in cattedra e farci i conti in tasca, pensino a quanti aumenti di tariffe hanno imposto agli utenti dal 77 all'84, vale a dire nello stesso periodo in cui gli affitti delle case popolari sono rimasti invarati. Comunque, per i loro bilanci eventualmente in rosso non ci sono problemi, ripiana il Comune». Il Comune, un altro capitolo dolente nell'Intricata vicenda lacp. Dice Bosco: •Nell'81 ha deciso di pareggiare i conti sborsando un forfait di 5 miliardi per il periodo 72-80, sema neppure una lira di interesse o di rivalutazione, intanto noi, per anticipare spese di to;-o competenza, accendevamo mutui con le banche. Per quest'ultimo periodo, 81-84, siamo creditori di altri 10 miliardi. Speriamo, firmando la nuova convenzione, di riuscire almeno a farci riconoscere una quota per la gestione amministrativa degli alloggi: Ma 11 delicato rapporto Istituto-amministrazione comunale ha un secondo risvolto «che tutti sembrano ignorare». Spiega 11 presidente lacp: •Per risolvere, sia pure in. parte, Il problema degli sfrattati, abbiamo messo a disposizione tutti gli alloggi di "risulta", vale a dire quelli che si rendono liberi per varie cause. In molti casi si tratta dt inquilini morosi che non verseranno il canone neppure a noi. Ci sono poi 5 mila nuclei familiari che pagano 5 mila lire di canone al mese, esclusi l servizi». Prosegue Ironico: •Qualcuno se la sente di spiegarmi come si può fare quadrare il bilancio?». I soli introiti previsti dalla legge per gli lacp sono gli affitti versati dagli Inquilini, •incassiamo un mensile medio di 3.500 lire a vano convenzionale, pari a 14 metri quadrati. Il patrimonio è di 40 mila alloggi di 70 metri quadri. Il conto è presto fatto». Ammesso che tutti paghino, sono sufficienti per gestire 1' ente? «JVo — risponde Bosco — il pareggio si raggiunge triplicando l'Introito medio. Purtroppo neanche la legge regionale che attua le direttive del Cipe, elevando l canoni, è sufficiente a garantirci un bilancio risanato». Si prevede che gli Introiti non supereranno le 7 mila lire a vano. II presidente spezza infine una lancia a proprio favore: «JVon dimentichiamo che tra il 75 e l'83 abbiamo costruito 12.734 appartamenti e eseguito 1.587 ristrutturazioni e ridotto quasi a zero il fenomeno della morosità». Conclude: •Se poi consideriamo che a Milano l'Iacp non versa in condizioni mtgllori delle nostre anche se usufruisce di contributi comunali e regionali, come pure a Roma e a Palermo, ritengo di poter pensare che qualche cosa non funziona». iiiiiiiii

Persone citate: Carlo Bosco

Luoghi citati: Milano, Palermo, Roma