Quel mito chiamato pelliccia
Quel mito chiamato pelliccia Roma, grande curiosità nella sfilata a Trinità dei Monti Quel mito chiamato pelliccia ROMA — Le pellicce, abbinate al modelli dell'Alta Moda presentati In questi giorni negli alberghi romani, sanno ripeterne con regalità 1 vivi colori, appena la gran voga del nero si Interrompe, i toni rugginosi, castagni, terrosi cedono 11 passo allo smeraldo, al bluette, al rosso. Da Mila Schoen sono le volpi a tingersi cosi e l'effetto, per la morbidezza di struttura creata da Rita Togno, linea avvolgente e maniche ricche, non ha nulla di eccentrico, anzi, una pelliccia smitizzata si fa più attuale, portabile dal mattino alla sera, come lo splendido glaccotto in blu maiolica, giovane e prezioso. Che la pelliccia venga ancora oggi sentita come mitico oggetto, si è visto nella sfilata notturna e scenografica sulla scalinata di Trinità dei Monti, organizzata come spettacolo in piazza con l'aiuto della Regione Lazio. Nessun bisogno di consultare i risultati di un'inchiesta francese che strabiliò le sociologhe nell'apprendere che 11 massimo desiderio della donna di oggi resta una pelliccia. Centro di Roma bloccato, folla a rivoli nelle piccole vie intorno a Piazza di Spagna, sirene e lampi di autoambulanze fra le luci di Ennio Guarnleri e ondeggiamento oceanico a scomporre la regia di Liliana Simonetta. Diverso l'interesse degli addetti al lavori, gli osservatori di moda, perché le cento indossatrici con le pellicce di tutte le dieci case più importanti della pellicceria Alta Moda non son salite sulle famose scale con 1 migliori capi delle diverse collezioni, a parte la classe misuratissima di Vlscardl e quel saio di ermellino vigilato da dieci guardie svizzere, che le Fendi, In chiusura di sfilata, hanno forse dedicato alla visita al Papa sciatore sulle nevi dell'Adamello. Altre pellicce, stilizzate marsine In breltswantz nero e sottile, da Sarll, che con André Laug, è fra 1 pochi stilisti a puntare sulla ricerca di nuove linee, attraverso la pura e rinnovata tecnica del taglio, l'uso, non passivo di nuove linee, attraverso la pura e rinnovata tecnica del taglio, l'uso, non passivo ma In veste di catalizzatore, del tessuto stampato. Usando In doppio le belle lane mouflon, 1 volle di lana a ramages, 11 cady voluttuoso o le secche lane-seta e scalandole In diversi plani e simulare mantelline, falsi boleri, pannelli Improvvisi e asimmetrici, è riuscito nella difficile impresa di conservare alla donna d'inverno una scelta essenzialità, e a movimentarne la figura. Punto focale le maniche, ricche, a sperone, rigide e femmlnlllsslme e tutti quel giochi del tessuto che, specie ■nogli abiti da pomeriggio in1 bel toni di viola, malva, grigio acciaio, si proletta in cunei, si attorce In acquasantiera, si prolunga In scialle. D'altro sapore la femminilità da dandy della donna 1985 di André Laug, che dichiaratosi spaventato della tendenza sport maschile nel tessuti per la signora d'Inverno, si è fatto un punto d'onore di non utilizzarne neanche uno. La sua donna, chiusa in impermeabili di seta con 11 carré volante, rivela, ad aprirli, che non solo son foderati con la seta delle vestaglie da camera di gusto inglese, ma nascondono camicette dolcissime, In stoffe in genere usate per la sera e mischiate a completi da giorno, gonne In scozzesi cupi, fusi,' velluti neri e grigi illuminati da bluse e blouson di raso a Uste luclde-opache. Tutto molto sinuoso, esile, spolverini e giacche-cardigan. Sola nota mascolina 1 pantaloni e 1 grandi cappelli da gaucho, la calotta acciaccata, o da poliziotto canadese, che Laug ha scelto perché rendono lo sguardo vellutato. Finale pittorico da Laug: quattro abiti in marocalne di Taronl, i diversi colori del tessuto, fucsia, rosa su crema e bianco su bluette, accostati ad incastro in omaggio al libro «Matlsse Jazz». Lancettl, che non per nulla è Indicato come 11 pittore della moda, fa d'ogni collezione di abiti una mostra di quadri viventi. I tessuti che disegna segnano una stagione e la loro bellezza è cosi coinvolgente, che di questo sarto schivo e orgoglioso si finisce di ricordare soprattutto gli abiti da sera, straordinari. Lucia Sollazzo '
Persone citate: André, André Laug, Ennio Guarnleri, Liliana Simonetta, Lucia Sollazzo, Mila Schoen, Rita Togno
Luoghi citati: Regione Lazio, Roma, Trinità
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