La guerra delle terme tra Veneto e Lombardia

La guerra delle terme tra Veneto e Lombardia Una direttiva contestata e un'offerta di cure gratuite La guerra delle terme tra Veneto e Lombardia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — E' scoppiata la «guerra» tra 11 Veneto e la Lombardia: la guerra delle terme. L'ha scatenata una serie di direttive impartite dall'assessorato regionale alla Sanità della Lombardia alle Unita sanitarie locali di quella regione, In base alle quali a\ lombardi viene impedito di usufruire di cure termali presso stabilimenti situati in altre regioni. Il provvedimento colpisce, in particolare, il Veneto, nelle cui famose stazioni termali euganee la presenza di lombardi è sempre stata cospicua. La controffensiva veneta, a questo punto, non si è fatta attendere; la giunta regionale, dopo aver tentato Invano le vie della diplomazia, per ottenere l'abolizione del «di vieto», ha sparato la sua prl ma bordata: 'Nelle more della definizione della questione insorta, al fine di evitare disagi ai cittadini — recita un documento del dipartimento sanità — che, già prenotatisi per le cure presso aziende termali della regione del Veneto, non possono produrre la prescritta autorizzazione, viene consentito agli utenti provenienti dalla Lombardia di fare le cure nel Veneto, in regime di convenzione, esibendo soltanto la prescrizione del medico curante'. In sostanza, la Regione Ve neto si è assunta l'onere di curare a proprie spese 1 lombardi che hanno bisogno di fangoterapia. Un gesto di signorilità che ha il sapore del dannunziano volo su Vienna: vi schiacciamo con la nostra generosità, non vogliamo sangue ma giustizia. La decisione della Regione Lombardia è stata motivata, tra l'altro, con la necessità di un 'Completo utilizzo delle capacità erogatlve degli stabilimenti termali lombardi convenzionati' e con quella del rilancio del termaltsmo lombardo. Questo può contare su qualche stazione di grande rinomanza, come Slrmlone, Boario, San Pellegrino, ma per 11 resto, il panorama non è del più esaltanti con località pressoché sconosciute (Angolo, Fonte Bracca, Gaverlna, Miradolo, San Colombano, Sant'Omobono Imagna) e con stabilimenti addirittura chiusi. Ad Abano Terme (Padova) «capoluogo» del termallsmo euganeo, 1 lombardi hanno fatto registrare nel 1983 24.731 arrivi, contro 1 14.283 provenienti dal Veneto e 1 10.171 del Lazio e 1 6265 del Piemonte. Nei due mesi In cui è stato operante il provvedimento il numero dei lombardi arrivati ad Abano per la fangoterapia è diminuito del 10 per cento. La cittadina ha già perduto qualcosa come un miliardo di lire. Sulla vicenda ha preso posizione anche la Federter- me nazionale, che ha deciso di ricorrere al Tar di Milano, sostenendo che la decisione dell'assessorato lombardo alla Sanità viola la Costituzione e la legge di riforma sanitaria, che sancisce la libertà del cittadino Italiano di scegliere il luogo di cura su tutto 11 territorio nazionale. Secondo la Federterme, il provvedimento lombardo è una iniziativa anacronistica, 'diretta a porre di fatto barriere alla lìbera circolazione del cittadini italiani sul territorio dello Stato, nel momento in cui si vogliono eliminare le barriere tra nazioni-. Sulla stessa linea si è mossa l'Associazione albergatori termali di Abano. La scelta della Lombardia — afferma 11 presidente del sodalizio Giovanni Voltollna — rappresenta la piena attuazione dell'«au-tarchla termo-regionale». «Se non si interviene — osserva preoccupato Voltollna — oggi c'è la Lombardia e domani certo molte altre regioni. La zona termale euganea è europea per vocazione e tradizione.'. Nel suol 94 alberghi e 11.441 letti, 1140 camerini di cura e 11 piscine, Abano Terme ha ospitato nel giugno di quest' anno 101.444 arrivi e 916.755 presenze. Le presenze straniere sono state 595.618 contro le 564.609 del giugno precedente e quelle Italiane 321.137, contro 315.065 del giugno 1983. Definita «luogo di cura e di svago» dal poeta Marziale, che si augurava di finire 11 i suol giorni, Abano rappresenta una «ricetta collaudata da duemila anni», un centro di cura frequentato, appunto, fin dal tempo del romani. Ne hanno parlato — ricorda 11 direttore della associazione albergatori, Antonio Terrln — Aristotele. Tito Livio e Plinio 11 Vecchio; lo stesso nome della località termale è antico: Abano deriva infatti dal greco «Aponos», che toglie 11 dolore. Gigi Bevilacqua

Persone citate: Antonio Terrln ? Aristotele, Gigi Bevilacqua, Giovanni Voltollna, Tito Livio, Vecchio