I Dieci sono divisi sul disavanzo Cee Aumenti di entrate o tagli di spesa? di Renato Proni

I Dieci sono divisi sul disavanzo Cee Aumenti di entrate o tagli di spesa? Italia, Irlanda e Grecia sono isolate sulla politica economica della Comunità I Dieci sono divisi sul disavanzo Cee Aumenti di entrate o tagli di spesa? BRUXELLES — Nel Con-' slgllo-maratona sul bilancio della Cee cominciato ieri, l'i Italia dovrà difendere grossi interessi nazionali su tutto ili fronte: le spese sociali, 11 fon-' do agricolo e gli aiuti all'agricoltura. Purtroppo, la nostra delegazione, capeggiata dal sottosegretario Fracanzanl, è sostenuta soltanto dall'Irlanda e dalla Orecla, pure Interessate ad evitare drastici risparmi di bilancio. La Germania, la Francia e 11 Regno Unito, con determinazione diversa, prima di Impegnarsi a spendere più soldi di quanti affluiranno alle casse comunitarie nel 1985, esigono l'attuazione di economie su larga scala. La commissione europea ha previsto per 11 1985 spese per 28 miliardi di scudi ma le risorse comunitarie toccheranno appena 1 26 miliardi di scudi. C'è, dunque, il problema di trovare due miliardi di scudi (circa 2800 miliardi di lire) per finanziare tutte le attività comunitarie. Il commissario della Cee Tugendhat ha proposto che questa somma sia reperita con anticipi sul maggiore gettito dell'Iva che si verificherà nel 1986, poiché la sua percentuale è 6tata aumentata dall'I all'1.4% dal Consiglio europeo di Fontainebleau. I soldi arriveranno soltanto nel 1986 perché si attende la notifica da parte dei dieci Parlamenti nazionali. Il concetto della Commissione europea è, secondo i critici, quello di «spendere subito e pagare più tardi». Invece, Parigi, Bonn e Londra si ispirano alla filosofia del «risparmiare subito per pagare meno dopo». Come ogni bilancio statale, quello della Cee rivelerà concretamente la volontà politica dei governi per quanto riguarda 11 progettato rilancio dell'Europa. Senza soldi, Infatti, non sarà possibile varare nuove iniziative nella poliItica industriale, Incrementa- re la ricerca, ridurre i divari economici tra Paese e Paese, attuare la riforma della politica agricola comune. L'Italia sarebbe particolarmente penalizzata se In questi giorni prevarrà la linea delle economie. E con l'Italia, lo stesso concetto di ripresa europeista. La votazione, stanotte o venerdì, avverrà a maggioranza qualificata (i Paesi più importanti conte¬ ranno di più) quindi senza ricorso al veto. Intanto, è urgente che siano decisi stanziamenti supplementari di bilancio per il 1984 visto che mancheranno circa 2,1 miliardi di scudi (quasi tremila miliardi di lire) per fare fronte alle spese previste sino alla fine dell'anno. L'Inghilterra, d'accordo con 1' Olanda e con la Oermanla, ha fatto sapere Ieri di non es¬ sere disposta ad approvare alcun bilancio supplementare. Due terzi del soldi che mancano, sostiene il governo di Londra, possono essere risparmiati. Il resto dovrà essere pagato nel 1985. La battaglia, dunque, si profila aspra. Una delegazione del Parlamento europeo si è Incontrata ieri sera con i ministri per informarli di essere contrarla ad eventuali tagli del fondi strutturali. A cena, 1 ministri hanno poi ripreso la discussione senza che si verificassero progressi di sostanza. L'avvertimento del presidente della commissione europea Oaston Thorn al capi del dieci governi che in ottobre mancheranno 1 fondi per pagare gli agricoltori, si direbbe, non ha particolarmente Impressionato 1 Paesi favorevoli alle economie. La discussione decisiva comincia oggi e proseguirà tutta la notte. E' persino possibile che non si arrivi ad un'Intesa soddisfacente. In questo caso, la decisione sarebbe rinviata a metà settembre, due settimane prima dell'esaurimento del fondi. Ma non bisogna drammatizzare. Renato Proni

Persone citate: Thorn, Tugendhat