L'enfant prodige di Mitterrand

L'enfant prodSge di Mitterrand Chi è Laurent Fabius, a soli 37 anni nuovo primo ministro francese con una scomoda eredità L'enfant prodSge di Mitterrand Molti lo considerano «un giscardiano che ha tradito» per la sua nascita (è figlio di un noto antiquario), le grandi scuole, la passione per l'equitazione - In realtà è un fedelissimo del Presidente - Aderì al ps dieci anni fa, è deputato dal '78, ministro del Bilancio e poi dell'Industria - Due prove difficili superate con successo: la legge sui grandi patrimoni e la crisi della siderurgia PARIGI — Fisicamente, ricorda Valéry Giscard d' Estalng. Come l'ex presidente, Laurent Fabius è alto, magro, distinto, ha scarsa inclinazione al sorriso, una precoce calvizie ad arco. E per molti, anche tra gli elettori socialisti, il nuovo primo ministro è rimasto un *glscardlano che ha tradito*: la sua nascita, l'educazione, l'Ena e altre grandi scuole (perfino la vittoria al campionato di equitazione) ne fanno un grande borghese, ben diverso da Mauroy, senza dubbio, uomo bonario e solido, più comunicativo forse ma meno raffinato. In realtà, Fabius è un fedelissimo di Mitterrand ('Fabius fidéiité', lo chiama qualcuno), 11 suo pupillo, 1' uomo che da dieci anni applica con puntiglio, e Intelligenza, decisioni e scelte dell'attuale presidente. Da quando, nel 74 (a 27 anni), Laurent Fabius ha aderito al ps — stupendo molti, all'esterno del partito, e irritando qualcuno, al suo Interno —, Mitterrand gli è stato benevolo maestro, sedotto dall'Intelligenza, dall' acume politico, dalla solida preparazione di quel giovane borghese divenuto suo rampollo prediletto. Due anni appena di rodaggio, di apprendistato all'Interno della macchina del ps. Poi 11 primo segretario Mitterrand lo vuole con sé, gli affida la direzione del suo gabinetto politico, ne fa il portavoce del partito. Una sosta breve, come d' abitudine nella carriera di questo 'bimbo prodigio del socialismo francese', di questo -giovane tanto brillante, intelligente' (cosi lo chiamava 11 ministro Jacques Delors, con un pizzico di fastidio, cosi 10 chiama Francois Mitterrand, con genuina ammirazione). Nel '78 s'Impadronisce di un confortevole seggio nella periferia operala di Rouen, In Normandia, diventa deputato. E' la consacrazione: ma anche la sosta d'obbligo, la pausa che annuncia il gran balzo dell'ai. Quando la sinistra trionfa, la primavera di quell'anno, Mitterrand diventa presidente, e Mauroy primo ministro, al giovane Fabius viene affidato un ministero-chiave, 11 Bilancio. Impresa rischiosa: si tratta del soldi del francesi, delle tasse, della giustizia fiscale. Fabius azzerda l'Imposta sul grandi patrimoni. E scatena Industriali, borghesi, opposizione. E' allora, per la prima volta nella sua avventura di ministro, che 11 tecnico Fabius svela tutto il suo charme politico. In nome deH'«emp(rismo organizzativo» tratta, media, accetta di modificare 11 progetto. E ottiene il voto di un testo che tutti, piti tardi — anche 1 suol oppositori più accaniti —, riconoscono efficace, moderno. La buona prova gli vale un' altra promozione, un altro compito difficile. Il rischio, questa volta, si chiama ministero dell'Industria: socialisti e Industriali, non è un segreto, si amano poco, in Francia. Tra i nuovi deputati del psl — 1 'professori' formati alla scuola storica del radicalismo — l'impresa è considerata spesso un covo di profittatori e d'Intriganti. Per molti »pa- tron», d'altro canto, l'avventura avviata da Mitterrand e dai suol ministri puzza di zolfo. Fabius rimpiazza JeanPierre Chevenement, che infastidisce 11 presidente con il suo «burocratismo pignolo'. E sconcerta, sorprende: al 'Volontarismo industriale' del suo predecessore oppone 11 pragmatismo, una visione neo-liberale dell'Industria e dell'Impresa, diventa sostenitore acceso dell'autonomia di gestione delle nazionalizzate (alle quali impone 11 ritorno un'equilibrio finanziarlo nell' 85). Lentamente, e tra molti sussulti, mondo dell'Industria e mondo della politica si riconciliano, o allentano — almeno — molte tensioni. E' al ministero di rue de Grenelle che Fabius diventa — seguendo, ancora una volta, Mitterrand — l'alfiere delle ristrutturazioni, delle grandi trasformazioni Industriali. Gli ultimi mesi ne hanno fatto 11 simbolo della «modernità», l'uomo che guarda più volentieri alla californiana Silicon Valley, alle sue imprese elettroniche, che al programma comune della sinistra. Hanno accentuato ancora il suo scarto da una certa tradizione socialista, dall'ortodossia ideologica perfino. Non è un caso che la crisi — già serpeggiante dopo 1 recenti disastri elettorali di socialisti e comunisti — sia precipitata 6ulla vicenda della scuola privata. Segno che ad affrettare la caduta di Mauroy sono stati — appunto — gli Impigli dell'ideologia più che gli scogli dell'economia. Segno che, scegliendo 11 «tecnocrate» Fabius, Mitterrand ha voluto spazzar via quegli arcaismi. E' al ministero dell'Inda stria che Fabius si trova a ge stire, per volontà del presi' dente, l'arruffata, drammatica vicenda della siderurgia in Lorena. Il 4 aprile, con uno di quel colpi a sorpresa nel quali è maestro, Mitterrand an nuncla la nomina di Fabius a «super-responsabile» del dos sler acciaio. Che lui dimostra di saper condurre con abilità, pur senza indicare soluzionimiracolo. Ed è al ministero dell'Industria che Fabius si Impone all'attenzione del francesi. Lui, sempre attento a 'passa¬ re tra le gocce di pioggia» — come dicono 1 suol rivali —, a non esporsl troppo, a tenersi lontano dalle decisioni impopolari, a mediare, si presenta In tv subito dopo l'annuncio che la Creusot-Lolre (il numero uno della meccanica pesante, in Francia) ha chiesto l'amministrazione controllata. 'I dirigenti di quell' azienda hanno una responsabilità gravissima, il loro comportamento è scandaloso — dice —. Hanno preso trentamila lavoratori in ostaggio-. E, rifiutando di accollare allo Stato le perdite del gruppo, svela la nuova «logica Industriale» del suo ministero e di Mitterrand: niente più assistenzialismo di Stato, 11 liberalismo va seguito fino In fondo, la responsabilità delle Imprese dev'essere totale. Oggi, a 37 anni, Laurent Fabius è 11 più giovane primo ministro delle ultime tre Repubbliche (bisogna risalire alla seconda Restaurazione, al 1815, per trovare un premier più giovane: 11 duca Decazes aveva allora 35 anni). Il figlio del grande antiquario parigino, sempre di fretta (non era difficile incontrarlo per le strade del quartiere la tino — di prima mattina — mentre a piedi, quasi di corsa, raggiungeva 11 suo ministero), ha compiuto il gran balzo. Se l'aspettava, probabilmente: in privato, si dice, aveva lasciato intendere, dopo lo scacco socialista alle Europee, che In caso di rimpasto o crisi di governo la poltrona di primo ministro avrebbe potuto essere sua. E aveva confidato: 'Il nuovo governo sarà nominato intorno al 15 luglio, oppure tutto sarà rinviato alla metà di dicembre'. Due date strategiche: per consentirgli di lavorare con calma durante V estate In vista del nuovo bilancio. O di assumere la guida del Paese una volta saltato quell'ostacolo. Non sarà un compito facile Ma una cosa è certa: molto più del fedele Mauroy, Fabius metterà In opera con gran diligenza la politica del presidente, sarà 11 suo «doppio». Lo ha detto lui stesso 'Da quella politica, non mi separa più niente. Neppure una carta da sigaretta'. Emanuele Novazlo Parigi. Il primo ministro uscente Pierre Mauroy, a sinistra, da il benvenuto al suo successore Laurent Fabius, 37 anni (Tclcfoto)

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