Il buco nero lacp

Il buco nero lacp In Consiglio comunale i 200 miliardi di deficit Il buco nero lacp La gestione dell'Istituto case popolari fa acqua da tutte le parti • Interrogazioni de e repubblicana - Un debito dr 6 miliardi con l'Acquedotto municipale, ma l'assessore ha impedito all'azienda di tutelare i propri interessi - C'è chi subaffìtta a prezzi speculativi I rapporti tra Comune e lacp, i debiti dell'istituto nel confronti di alcune municipalizzate (Azienda acquedotto e Aem), la caotica gestione di un ente che ha approvato appena qualche giorno fa 11 bilancio del 1981, sono gli argomenti dibattuti ieri sera In Consiglio comunale sollecitati da due Interrogazioni, una della de e l'altra del prl. Dalla discussione è venuto fuori 4MÉHlÌn!>nim>t6 che lo lacp cosi com'è lascia parec3hlo a desiderare. E' vero, ha ricordato l'assessore Russo, che in altre grandi città la gestione del rispettivi istituti è altrettanto deficitaria, ma gli è stato ribattuto che questa è una magra consolazione. Particolarmente incisivi gli interventi del de Pignocchino, Montanaro e Zanetta: ^E' fallimentare innanzitutto la politica del Comune sul problema della casa; ciò che il Comune ha costruito lo ha fatto con i finanziamenti dello Stato. Per quanto riguarda lo lacp la situazione è talmente disastrosa da indurre la presidenza dell'Istituto a proporre di svendere parte del patrimonio alle banche: Quali le cause delle numerose deficienze? Montanaro: •Il clientelismo del pei che per anni ha predicato autori' duzloni dei canoni e delle ta riffe per le utenze-. L'assessore Passoni spiega che i debiti possono essere ripianati e che per la parte di propria competenza il Comune farà il possibile per intervenire in tal senso. -Il problema dello lacp va affrontato nella sua globalità- afferma Ferrara (prl). E aggiunge: -La gestione è talmente fallimentare che giustifica la richiesta del-' le dimissioni del Consiglio d' amministrazione-. E propone di affidare ad una società privata la gestione delle case comunali. Passando al credito che 1" Azienda acquedotto vanta nel confronti dell'Istituto (circa sei miliardi) lo stesso consigliere definisce 'sconcertante il comportamento dell'assessore al bilancio che ha impedito alla direzione dell'Acquedotto di tutelare gli interessi della Aam-, Una delle cause che ha aggravato 1 problemi dello lacp sta anche •nel non aver designato per quanto era di competenza del Comune amministratori e soprattutto presidente capaci-: cosi afferma il socialdemocratico Magnano. •Certo è — ribadisce ancora Montanaro — che il deficit in dieci anni è salito da 7 a quasi 200 miliardi-. Il consigliere liberale Re: •!! caso AamIacp è l'ennesima conferma della pessima conduzione delle aziende o degli enti che fanno capo al Comune. I liberali quindi chiedono che l'Acquedotto avvil le procedure per il recupero del proprio credito e in secondo luogo che l'amministrazione comunale riveda i suoi rapporti con V Istituto e se del caso annulli V affidamento in gestione delle case comunali portando a conclusione le procedure per il riscatto da parte degli assegnatari-. Il capogruppo comunista Carpanlnl ricorda che tutti gli lacp d'Italia versano In situazioni analoghe all'Istituto di Torino. Perché? si domanda. E risponde che 'l'enorme deficit di questo Istituto va ricercato nella crescita degli interessi bancari in assenza della legge di riforma promessa da anni con cui sarebbe possibile consolidare i debiti pregressi-. Il socialista Alessio ricorda che l'elemento di rottura degli equilibri è avvenuto dopo gli Anni Sessanta •quando il canone ha cominciato a diventare politico'- Ravaloll (prl) presenta Infine, per dare la misura delle cose che possono accadere allo lacp. un documento dal quale risulta che un locatario dell'Istituto che paga 10 mila lire al mese di riscatto abita altrove ed ha subaffittato il proprio alloggio a 100 mila lire in più mensili.

Persone citate: Passoni, Pignocchino, Zanetta

Luoghi citati: Italia