Gromyko ha 75 anni (e 27 di niet) di Fabio Galvano

Gromyko ha 75 anni (e 27 di niet) Il ministro degli Esteri «eterno» del Cremlino ha trattato con nove presidenti americani Gromyko ha 75 anni (e 27 di niet) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Lo attendono per un'altra onorificenza, l'ordine di Lenin che l'agenzia Tass ha già annunciato ieri, e un deferente messaggio del Comitato Centrale con le congratulazioni e gli auguri del partito. Al traguardo dei 75 anni, portati con una disinvoltura che altri membri del Politbjuro sovietico devono invidiargli, Andrej Andreevich Gromyko raccoglie i frutti di un lavoro che nei 45 anni trascorsi In diplomazia e nei 27 alla guida del ministero degli Esteri ha fatto di lui — inizialmente oscuro esecutore, poi sempre più protagonista —11 vero artefice della politica Internazionale dell'Urss. I capelli grigi e non bianchi, le spalle appena un po' ricurve, il passo sicuro, la battuta sempre pronta e fulminea dietro la severa ma-, schera di cui è capace, Gromyko aggiunge un'altra tacca al suo curriculum di «uomo di pietra» del Cremlino. La sua carriera si è svolta senza scossoni attraverso sconvolgimenti storici dell'Urss che per altri sono stati invece tragici. Vlceminlstro e poi ministro degli Esteri, ininterrottamente, con Sta¬ lin e con Kruscev, con Breznev e con Andropov, ora con Cerncnko, del pugno di politici che plasmano 1 destini del mondo è indubbiamente quello con la maggiore anzianità. Era già ministro e collaborava alla stesura della Carta dell'Onu quando Reagan era ancora a Hollywood, Margaret Thatcher studiava a Oxford e Cernenko era un burocrate di partito In Moldavia. La sua è ormai una presenza fissa, quindi una forza: se per lunghi anni è stato soltanto un esecutore (Kruscev disse impietosamente di lui, par'ando con De Gaullc: «Se gli ordinassi di togliersi i pantaloni e sedersi per mesi sul ghiaccio, lo farebbe.), a lui si attribuisce oggi ogni scelta del Cremlino; compresa la linea rigida, anzi I'«Ibernazione» nel confronti degli Usa. Gromyko ha trattato con nove presidenti americani, a cominciare da Franklin D. Roosevelt, quando nel '43 divenne ambasciatore negli Usa (aveva appena 34 anni), e 14 segretari di Stato. «Ricorda ogni momento delle relazioni Vsa-Vrss — ha detto di lui un diplomatico occidentale — non perché abbia letto un buon rapporto, ma perché lui c'era.. A Teheran, a Yalta, a Potsdam, eccolo accanto ai potenti. La sua resistenza è forse dovuta alla mancanza di una base di potere nel partito, che gli ha impedito di assurgere al vertice, ma che non ha fatto di lui un rivale temuto dai protagonisti della Piazza Rossa: è stato quello, dicono molti, 11 suo lasciapassare politico. E ancora oggi, privo di una base politica propria, deve all'Impegno profuso nel proprio incarico tutti 1 lustrini dei quali il potere lo Inghirlanda: membro del Politbjuro dal '73. premio per avere portato a buon fine il negoziato Salt-J, e primo vlcepremler (accanto ad Archipov ed Al lev) dal marzo'83. Nato nel 1009, figlio di un facoltoso agricoltore nel villaggio bielorusso di Starye Oromykl (da cui 11 nome della famiglia), lavorò nella fattoria fino a 17 anni, poi studiò agronomia a Minsk e a Mosca, laureandosi a 27 anni. Fu Molotov, ministro degli Esteri, a estradarlo nel 1939, appena trentenne, nella carriera diplomatica. Ambasciatore negli Usa dal '43, all'Onu nel '46 (1 suol 26 veti al Consiglio di sicurezza gli valsero in quel periodo l'appellativo di .Mister niet.), dal '48 vlceminlstro degli Esteri e nove anni dopo ministro, è stato coinvolto in ogni crisi della diplomazia Internazionale. Parla inglese a menadito, anche se nel colloqui ufficiali non rinuncia all'interprete, ed è stato definito .colto. dall'ex presidente Carter che ne ammirava 11 sense of humor. Fabio Galvano